mercoledì 29 luglio 2009

Intervento in Consiglio Comunale in occasione del ricevimento della delegazione Israelo-Palestinese


L’incontro di stasera e’ un momento importante perche’ rappresenta un modo concreto per aiutare a costruire un percorso di pace nella terra di Palestina.

La presenza di questi ragazzi e’ motivo di speranza per un futuro di pace.



Dobbiamo assolutamente ribadire che la pace non solo e’ necessaria, ma e’ possibile., sono indispensabili a tutti i livelli azioni, contatti, iniziative che siano autentico ponte di incontro tra i due popoli; certamente occorre tanto impegno per far maturare tutte le esperienze di dialogo e confronto che vedano insieme protagonisti palestinesi e israeliani.

Deve agire la diplomazia internazionale, ma non di meno la diplomazia dei popoli, perché si possa uscire da questa spirale atroce di guerra e trovare una soluzione di pace giusta e una convivenza fondata sulla soluzione di “due popoli in due stati” liberi e sovrani, unica reale possibilità per arrivare ad una pacificazione vera di tutta l’area.

Il presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha sollecitato il mondo intero a raddoppiare gli sforzi per giungere a questo scopo, anche l’Europa deve muoversi in questo senso per aiutare i palestinesi e gli israeliani a liberarsi dalla guerra e dalla violenza. Non ci sembra che il governo italiano sia attivo in questo senso

Ma credo che non potrà esserci pace se insieme ad affermare il diritto di esistere dello stato di Israele non si denunciano le ingiustizie che il suo governo e il suo esercito commette e ha commesso contro il popolo palestinese. Infatti, solo se il governo israeliano rispetterà la legalità internazionale, il suo popolo raggiungerà quella sicurezza a cui giustamente aspira. E’ inaccettabile la segregazione del popolo palestinese voluta da Israele con il muro, così come sono ingiustificabili l’occupazione e gli attacchi sanguinosi subiti alla fine del 2008 dai palestinesi nella striscia di Gaza: una rappresaglia di violenza inaudita e assolutamente sproporzionata decisa dal governo israeliano in seguito al lancio di razzi da parte di Hamas. Azione, quella di Hamas, che non può che essere definita un atto terroristico, assolutamente inutile e sicuramente da condannare, ma che da sola non può giustificare il massacro che è seguito, un vero crimine di guerra che nessun diritto all’autodifesa può giustificare.

La violenza non si deve ripetere, si devono riannodare i fili della conoscenza e del dialogo.

Occorre sostenere ed aiutare tutte quelle esperienze sia in Israele sia in Palestina che, rifiutano la violenza, non vogliono essere complici della guerra, ma costruttori di pace

Quest’incontro fra giovani israeliani e palestinesi, insieme ai ragazzi italiani, è un’occasione per ribadire come un percorso di pace debba partire dai giovani; credo che per loro rappresenti un’esperienza fondamentale da un punto di vista umano e culturale. Amicizia, amore per la pace, voglia di conoscersi e di scambiarsi opinioni, per questi giovani è un passo importante per essere protagonisti di un grande cambiamento, per cominciare a costruire una società basata sul dialogo e non la violenza.

Lucia Carlesi

29 luglio 2009
 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani