venerdì 3 febbraio 2012

Latte materno "Bene Comune"

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CAMPAGNA NAZIONALE PER LA DIFESA DEL LATTE MATERNO

Lucia Carlesi, consigliere comunale a San Casciano Val di Pesa per Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista ha aderito alla campagna.

La campagna è promossa da associazioni di Medici e di genitori (ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, IBFAN Italia, MAMI – Movimento Allattamento Materno Italiano, ACP – Associazione Culturale Pediatri, Minerva p.e.l.t.i. onlus, PeaceLink, Gruppo Allattando a Faenza, Mamme per la Salute e l’Ambiente onlus – Venafro) che, con diverse mission, si sono trovati sotto il comune denominatore della protezione della salute infantile, nel nostro Paese sempre più minacciata da impianti industriali e di smaltimento dei rifiuti che rilasciano nell'ambiente sostanze altamente tossiche quali la diossina.
Pensare che il latte materno - così prezioso - possa essere contaminato da sostanze inquinanti, terribili come la diossina, è insopportabile. Le associazioni insistono sulla necessità di interventi non più rinviabili. Per aderire alla Campagna  http://www.peacelink.it/latte
Il latte materno “inquinato” (che, precisa il Manifesto, è comunque preferibile ai latti in formula perché garantisce comunque esiti di salute migliori per i bambini, già stati esposti in utero ad agenti tossici) diventa il simbolo, la cartina al tornasole, dell'entità dell'inquinamento ambientale.
Tra le azioni che la Campagna si propone c'è la ratifica della convenzione di Stoccolma, la richiesta di attuazione di un biomonitoraggio a campione del latte materno, per mappare le zone più inquinate e rendere consapevoli i cittadini di informazioni che spesso vengono occultate.


martedì 31 gennaio 2012

Inceneritore nella Piana, Quadrifoglio ed Hera presentano il progetto prima che i Consigli Provinciali abbiano discusso e approvato il Piano Interprovinciale dei rifiuti, prima della realizzazione della valutazione di impatto ambientale e sanitario: una scelta grave e irrispettosa verso il percorso di consultazione avviato con i comitati e associazioni che hanno presentato proposte alternative all'incenerimento, verso le assemblee consiliari che devono ancora pronunciarsi

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Quadrifoglio ed Hera venerdi 27 gennaio 2012, in una conferenza stampa hanno presentato il nuovo inceneritore di Case Passerini, hanno annunciato con dovizia di particolari  le dimensioni e le caratteristiche dell'impianto, le previsioni di spesa con tanto di banche finanziatrici (Intesa e MPS), i tempi di costruzione nonché il nome della NewCo che dovrà costruire e gestire l'impianto stesso, ancora prima che i Consigli Provinciali di Firenze-Prato-Pistoia abbiamo avviato la procedura di discussione, adozione e approvazione del Piano InterProvinciale Rifiuti, previsto da apposita Legge Regionale del 2007 e prima di realizzare la VIA (prevista per legge) e la VIS, richiesta da un ampio schieramento di forze sociali e istituzionali.

Sosteniamo il comunicato del Coordinamento dei Comitati dell'Ato Toscana Centro, Coordinamento,  dei Comitati della Piana FI PO PT e Medicina Democratica

L'INCENERITORE DI CASE PASSERINI NON S’HA DA FARE
UN GIGANTESCO SEPOLCRO AL BUON SENSO FIRMATO DA GAE AULENTI.
IL BEL NOME DELL’ARCHISTAR POTEVA ESSERE A SERVIZIO DI UNA BEN PIÙ NOBILE CAUSA

E' molto grave che si preannunci una data di inizio dei lavori per l'inceneritore di Case Passerini senza ancora avere fatto lo studio di impatto ambientale. Infatti  Quadrifoglio ed il suo partner HERA devono ancora ottenere dalla Provincia pronuncia positiva di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), prima di iniziare – eventualmente - i lavori. La VIA prevede di verificare la compatibilità ambientale dell'impianto e le alternative meno pericolose per lo smaltimento dei rifiuti, ivi compresa l'alternativa zero impianti di incenerimento, come prevede la normativa e come dimostrerà “Alter Piano” (piano Alternativo) per la gestione dei rifiuti del Coordinamento ATO Toscana Centro di prossima presentazione .
 E' molto grave perché questo sta ad indicare la tendenza (come già è accaduto in sede di pianificazione), ad una decisione precostituita, a prescindere dai risultati dell’istruttoria che si aprirà sulla VIA. Questo mette in discussione l'autonomia e l’imparzialità degli uffici provinciali dal decisore politico, quando dovranno effettuare la valutazione finale sull’impatto dell’inceneritore. 
Il clima creato dall’amministrazione provinciale e dai proponenti l’impianto richiede che sul procedimento di VIA venga esercitato un forte controllo da parte dell'opinione pubblica sull'operare dell’Amministrazione. 
 E' molto grave che mentre sono in calendario nei prossimi giorni audizioni del Consiglio Provinciale, riguardanti i piani alternativi dei comitati della Piana FI-PO-PT e del Valdarno, le decisioni siano già state prese.
E' molto grave che l'ATO Toscana centro, ignorando ogni approccio di precauzione, voglia costruire l'inceneritore di Case Passerini che esporrà i cittadini a sostanze cancerogene e mutagene con un rischio tanto inutile quanto evitabile. Tutti sanno che anche gli inceneritori moderni sottopongono le popolazioni ad un'esposizione prolungata di metalli pesanti, diossine e particolato ultrasottile, tutte sostanze che sono pericolose per la salute anche se in quantità piccolissime, infatti sono definite dalla letteratura scientifica ‘a tolleranza zero’.
Lo studio Moniter, che è costato nel 2007 alla Regione Emilia-Romagna oltre 3 milioni di euro per indagare gli effetti sanitari e ambientali degli inceneritori di HERA presenti sul suo territorio, ha ancora una volta dimostrato, nonostante limiti metodologici, precisi segnali di allarme e ricadute negative per la salute delle popolazioni esposte come: eccesso di linfomi Non Hodgkin a Modena, aumento di rischio di nascite pretermine e possibili aumenti di rischio tanto per patologie tumorali che non tumorali, per di più coerenti con altre segnalazioni emerse in letteratura(vedi comunicato stampa ISDE-Ulteriori considerazioni sullo studio Moniter- del 23/01/2012).
 E’ molto grave che da un punto di vista economico si prevedano già costi tariffari di 165 euro a tonnellata, mentre in altri contesti nazionali questi sono costi assai inferiori. Lo stesso impianto, che secondo il piano industriale sarebbe dovuto costare 100 milioni di euro, adesso è stimato a 135 milioni. Ciò evidenzia ancora una volta che i costi per i cittadini e per le imprese sono destinati ad aumentare. A questo si dovranno poi aggiungere gli oneri finanziari che le banche imporranno. 
L'incenerimento dei rifiuti, non è inevitabile come ci vogliono far credere: va abbandonato e sostituito,in linea con le più recenti indicazioni dell’Unione Europea, con pratiche vantaggiose sul piano economico e meno impattanti sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni direttamente e indirettamente esposte, quali il riciclo dei materiali e il recupero integrale di materia con tecnologie a freddo. 
Alter Piano, il piano per la gestione dei rifiuti dell'ATO Centro recentemente elaborato dai comitati, mostra come si può gestire quel 40% di rifiuti che rimane dopo le raccolte differenziate, senza ricorrere all'incenerimento, senza aggiungere altri inutili fattori di pressione ambientale per le popolazioni, senza incidere sui bilanci familiari e su quelli delle imprese per i prossimi venti anni.
A breve presenteremo il nostro piano alternativo, mobiliteremo i cittadini contro questa decisione scellerata e inizieremo azioni di boicottaggio nei confronti delle banche che finanzieranno l’inceneritore.
La partita  è aperta più che mai ! 

Coordinamento dei comitati della Piana FI-PO-PT
Coordinamento ATO Toscana Centro
Medicina Democratica-Firenze

RIFIUTI, C'E' UN PIANO ALTERNATIVO: SENZA INCENERITORI E' POSSIBILE

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Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista sostiene e aderisce al Piano Alternativo per la gestione dei rifiuti nelle provincie di Firenze Prato Pistoia presentato dal Coordinamento dei Comitati Ato Toscana Centro.

Il  Piano Interprovinciale dei Rifiuti, già approvato dalle Giunte provinciali di Fi PO PT, conferma la decisione politica di puntare tutto sugli inceneritori.
Perfettamente allineata a queste posizioni l'Amministrazione di San Casciano già nel luglio scorso aveva respinto in consiglio comunale una nostra mozione con la quale chiedevamo una revisione completa del piano, partendo dalla cancellazione dell'inceneritore di Testi, a favore invece della centralità della riduzione dei rifiuti e dell'investimento delle risorse economiche nel ciclo del riuso e riciclo della materia. La maggioranza ci accusò di non portare soluzioni realistiche e di mancare di senso di responsabilità: niente di più falso. In quella come in molte altre occasioni abbiamo sempre fatto proposte concrete, tecnicamente controllabili e con dati certi. Il problema dei nostri amministratori è che sono incatenati a vecchie logiche e non hanno il coraggio e la determinazione per cambiare.
Prova ne sia il piano interprovinciale approvato dalle giunte provinciali. Il Piano ripropone ancora un modello vecchio di sviluppo socioeconomico in cui c’è sempre alla fine l’incenerimento e la discarica, pratica inutile e dannosa per salute e per l’ambiente e che incentiva lo spreco di materie prime, sempre più scarse, e di fonti energetiche non rinnovabili, in aperta violazione delle direttive europee che danno priorità assoluta al recupero dei rifiuti, non alla loro combustione. 
Vengono confermati quattro inceneritori. Rimane la previsione dell'impianto a Testi, la cui realizzazione potrebbe eventualmente essere messa in discussione solo se saranno raggiunti gli obiettivi di raccolta differenziata previsti. Parole rassicuranti? Niente affatto,  le scelte concrete tendono alla realizzazione  di tutti gli impianti, Testi compreso, visto che  l'85% degli investimenti del Piano sarebbe assorbito dallo sviluppo del ciclo complessivo dell'incenerimento, che la fusione Safi-Quadrifoglio, alla quale ci siamo sempre opposti, detta ai comuni condizioni capestro  finalizzate a rendere ineluttabile la realizzazione dell'impianto a Testi, che il gestore Quadrifoglio Spa non incentiva la pianificazione in area vasta del  porta a porta,  limitandosi a interventi a macchia di leopardo come a San Casciano (azione di per se stessa positiva che va potenziata ed estesa).
Nelle scorse settimane il Coordinamento dei Comitati dell'Ato Toscana Centro ha presentato alla cittadinanza e alle istituzioni un piano alternativo. Una proposta organica e concreta, in sintonia  con le direttive comunitarie, per una gestione dei rifiuti rispettosa della salute e dei territori, utile e vantaggiosa sotto il profilo economico, per lanciare progetti a sostegno dell'economia e dell'occupazione, in un momento di crisi che non ha uguali nella storia recente del paese: zero combustione (nessun inceneritore), tutti gli investimenti  economici nei centri di recupero e riciclo dei materiali, negli impianti a freddo  per la chiusura del ciclo di trattamento, nella raccolta porta a porta in tutti i comuni, con tariffazione per incentivare economicamente i cittadini, imprese e comuni virtuosi.
Noi sosteniamo questa proposta e favoriremo il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini nel percorso decisionale che ci troviamo davanti. Vediamo se i nostri amministratori, a ogni livello, sapranno confrontarsi con questa  prospettiva concreta e lungimirante, in ogni caso non potranno più dire che non c'è un'alternativa percorribile.

giovedì 15 settembre 2011

Il PD propone di congelare l'inceneritore di Testi fino al 2017

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Pochi giorni fa, su Lady Radio, il segretario metropolitano del partito democratico Francesco Mecacci ha annunciato che sarà varato un "osservatorio sull'andamento della produzione dei rifiuti e sulla capacità dei termovalorizzatori che entreranno in funzione", vale a dire quelli di Case Passerini e di Selvapiana.

Nei prossimi anni l'osservatorio lavorerà per stabilire se dell'impianto di Testi c'è realmente bisogno oppure no.

Nei fatti per l'inceneritore di Testi ci sarà una "moratoria" fino al 2017 e questo non può che rallegrarci, anche se continuiamo a pensare che il vero nodo da sciogliere sia quello di una revisione profonda del piano provinciale dei rifiuti, per centrarlo su tecnologie diverse dall'incenerimento, ovunque esso venga effettuato.

La notizia è apparsa venerdì 9 settembre su Metropoli, chi volesse leggere l'articolo può scaricarlo in versione PDF cliccando qui.

Comitato Chianti Senza Inceneritore

info@chiantisenzainceneritore.it
www.chiantisenzainceneritore.it
www.facebook.com/chiantisenzainceneritore
www.youtube.com/user/ChiantiRicicla

sabato 16 luglio 2011

Mozione di Laboratorio: acqua pubblica e no all'inceneritore di Testi

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Il Nuovo Corriere di Firenze, 15 luglio 2011

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martedì 14 giugno 2011

SAFI SMANTELLA IL GASSIFICATORE DI TESTI: OLTRE ALLO SPRECO DI RISORSE SI PENSA GIA' AL NUOVO INCENERITORE?

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Operazione a sorpresa di Safi Spa: la società ha pubblicato un'indagine esplorativa di mercato per la ricerca di operatori economici per la “decommissioning” del gassificatore. In pratica sembra proprio che l'impianto verrà dismesso e smantellato.
Il gassificatore di Testi ha determinato costi di diverse decine di milioni di euro. Sotto il profilo economico possiamo dire che rappresenta un caso emblematico di spreco di denaro pubblico, sia negli anni di attività che negli anni successivi di “stand-by”, e evidente incapacità di gestire impianti complessi con alto impatto negativo sulla salute dei cittadini e sull'ambiente. Praticamente non ha mai funzionato. Nel 2001 è stato definitivamente fermato ma è sempre stato considerato un impianto essenziale dalle amministrazioni partecipate di Safi al punto che i costi di manutenzione, oltre 3 milioni di euro, sono stati riconosciuti dai Comuni al gestore al momento del conferimento alla Spa della proprietà degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti , quindi ancora notevoli risorse pubbliche investite sul gassificatore.
Il valore dell'impianto , stimato in 1.831.000 euro, è stato ampiamente sottolineato sia nel procedimento di cessione da parte dei Comuni degli impianti di Testi e Sibille a Safi, sia nel procedimento di fusione Safi Spa-Quadrifoglio Spa; di più, tali atti hanno previsto l'utilizzo e la riattivazione degli attuali macchinari. E adesso, invece, si procede a “rottamare” il tutto?
Ci chiediamo allora come sono state amministrate le risorse pubbliche e se l'obiettivo vero, una volta raggiunta la fusione societaria tra Safi e Quadrifoglio, non sia quello di disfarsi di macchinari che realmente sono obsoleti e ormai inutilizzabili per far posto al nuovo inceneritore, vero grande interesse della nuova Spa.
Su questi temi Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta una domanda di attualità al prossimo consiglio comunale di San Casciano Val di Pesa.
A parer nostro questa vicenda rappresenta in modo emblematico come le scelte strategiche del gestore e dei Comuni partecipati di Safi non abbiano rappresentato l'interesse della collettività: come si giustifica lo sperpero di risorse nel corso di tanti anni? E, per il futuro, proprio in vista della discussione sul nuovo piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti che pare sarà presentato a breve, perché le Amministrazioni del Chianti non voltano davvero pagina e propongono una diversa strategia per la gestione dei rifiuti? Esiste un ampio movimento che da vari anni richiede con precise proposte un cambiamento di rotta nella gestione dei rifiuti; adesso a livello politico provinciale si aprono prospettive interessanti; l'Amministrazione di Greve sta facendo proposte sulle quali sarebbe doveroso aprire un confronto.
L'incenerimento dei rifiuti è ormai una tecnica superata, oltre che insicura e insalubre, ovunque la si voglia praticare; le alternative concrete sono a disposizione, basta la volontà di fare scelte innovative. Ci rivolgiamo in particolare al Sindaco di San Casciano: perché arroccarsi su posizioni di retroguardia, invece di promuovere una pianificazione della gestione dei rifiuti fondata sulle pratiche della riduzione, del riuso, del riciclo, utilizzando la raccolta differenziata porta a porta su area vasta, e scegliere di destinare a queste priorità le ingenti risorse che sarebbero nccessarie per la realizzazione e la gestione di un inceneritore? Pensiamo che un'amministrazione attiva e lungimirante si dovrebbe riconoscere in queste scelte che a nostro modo di vedere sono le uniche che realmente tutelano il benessere della collettività e promuovono una gestione sostenibile del territorio e delle risorse.

giovedì 31 marzo 2011

Fusione Safi Quadrifoglio: operazione nell'interesse dei cittadini o della società per azioni? Il nostro comunicato stampa

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COMUNICATO STAMPA
La fusione societaria Safi Quadriglio ci viene presentata come la  soluzione per la gestione dei rifiuti nella provincia di Firenze. A nostro giudizio le cose non stanno così.
Le Amministrazioni locali da tempo hanno rinunciato a svolgere un ruolo diretto nella gestione dei servizi pubblici essenziali, lasciando la gestione dei rifiuti, acqua e trasporti a società per azioni e ricoprendo  un duplice e contraddittorio  ruolo di controllori, come amministrazioni pubbliche, e controllati come azionisti.
Il governo dell'impresa è stato assunto come modello di gestione dei servizi, quindi è prevalso l'obiettivo, legittimo per società di diritto privato, del profitto che, gioco forza, viene caricato sulle tariffe, cioè sulle tasche dei cittadini. Non c'è più spazio né funzione per i beni comuni pubblici.
Le politiche perseguite ormai da anni di aziendalizzazione e privatizzazione dei servizi locali di pubblica utilità non hanno mantenuto le promesse fatte di efficienza e risparmio: i servizi non migliorano, non abbiamo maggiore efficienza e le tariffe  aumentano in modo consistente: Publiacqua Spa., già privatizzata al 40%, in tal senso insegna. 
Pensiamo che la  fusione Safi-Quadrifoglio relegherà ancor di più le amministrazioni del Chianti  a un ruolo marginale nella gestione del servizio (il comune di Firenze detiene oltre l'80% delle quote azionarie), il controllo e la trasparenza saranno ancora più problematici e incerti, i cittadini meno tutelati.
La nuova Spa è solo l'inizio del cambiamento: presto avremo ulteriori  concentrazioni societarie finalizzate alla creazione di un gestore unico dei rifiuti per le province di Firenze Prato e Pistoia e andremo a grandi passi verso la privatizzazione almeno al 40% in vista delle gare per l'appalto della costruzione degli inceneritori (per l'impianto della Piana le grandi holding Hera e Veolia si sono già candidate).
La società avrà come obiettivo prioritario la costruzione degli impianti di incenerimento, vero e unico interesse economico di tutta l'operazione. Se l'inceneritore di Testi non fosse realizzato, i comuni del Chianti dovranno rispondere economicamente del mancato realizzo: un atto di pressione fortissimo  perché le nostre comunità accettino la costruzione dell'inceneritore di Testi. 
Sono scelte deleterie per i cittadini e per il territorio.  La futura Spa avrà grande interesse a costruire l'inceneritore. Crediamo che l'interesse della collettività, dell'ambiente e della salute, beni comuni per eccellenza, stia da un'altra parte: politiche concrete per la riduzione dei rifiuti, riuso,  riciclo e recupero dei materiali, pianificazione di area del servizio di raccolta porta a porta con tariffazione puntuale. Per queste scelte noi continueremo ad impegnarci; scelte prioritarie che sono state adottate da un numero sempre più esteso di Comuni (Capannori, Montespertoli, etc.), dimostrandone così i vantaggi in termini economici, ambientali e occupazionali.
La realtà è che queste società sono sempre più distanti dai territori, sempre più attente  al profitto e alla creazioni di posizioni di potere per i politici, sempre meno finalizzate a rappresentare l'interesse della collettività. 
Ci dovremmo invece orientare verso modelli innovativi di “pubblico partecipato”, recuperando la centralità del soggetto pubblico in questioni centrali per la vita e il benessere delle popolazioni.



sabato 27 novembre 2010

TEMA RIFIUTI, LA GESTIONE NEL CHIANTI

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Il comunicato stampa di Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista e la lista civica "Per una Cittadinanza Attiva" di Bagno a Ripoli.
RIFIUTI NEL CHIANTI:
OCCORRE SUBITO UNA PROPOSTA INNOVATIVA, ALTERNATIVA ALL'INCENERITORE DI TESTI E PARTIRE CON LA RACCOLTA PORTA A PORTA CON TARIFFAZIONE PUNTUALE
In queste settimane il tema della gestione dei rifiuti è quanto mai attuale. C'è discussione nei comuni del Chianti proprio sulla scelta di costruire l'inceneritore a Testi.
L'Amministrazione di Greve ha chiesto una moratoria di cinque anni , è un segnale importante che va sostenuto, adesso che è in discussione il piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti e prosegue l'iter per la fusione Safi-Quadrifoglio.
Una gestione corretta dei rifiuti va pianificata escludendo l'incenerimento e qualsiasi soluzione tecnologica che preveda la combustione, scegliendo invece il riciclo e il riuso totale dei materiali post consumo. I comuni del Chianti di area Safi dovrebbero intraprendere questa strada, l'unica compatibile con il territorio, rispettosa delle risorse e della salute. Quindi, raccolta differenziata spinta con il metodo porta a porta e tariffa personalizzata per l'utente: chi differenzia paga meno!
Se la gestione dei rifiuti venisse così pianificata non ci sarebbero aumenti dei costi, anzi la raccolta dei rifiuti porta a porta costa meno per la collettività e produce sicuramente molti più benefici, rispetto alla raccolta tramite i cassonetti fissi stradali: otterremo riduzione dei rifiuti, aumento significativo della raccolta differenziata che deve essere finalizzato al recupero, riduzione della tariffa. Inoltre devono essere intraprese iniziative efficaci sulla riduzione degli imballaggi ed una adeguata campagna di informazione-comunicazione.
L'inceneritore previsto a Testi non è certamente a costo zero, richiede investimenti estremamente rilevanti a carico dei cittadini, tempi lunghi di realizzazione e determina conseguenze negative irreversibili per il territorio. E comunque perché prospettare un inceneritore quando potremo raggiungere il 70 -80% di raccolta differenziata da indirizzare concretamente alla filiera del recupero e del riciclo? Cosa brucerebbe allora l'inceneritore? Perché fare scelte che determineranno spreco di risorse, quando un impianto a freddo, costerebbe un decimo rispetto ad un inceneritore e sarebbe un impianto sicuro per la salute e rispettoso dell'ambiente?
La raccolta differenziata a San Casciano nei primi nove mesi del 2010 non arriva al 42%, ben al di sotto dei limiti imposti dalla normativa, così come a Bagno a Ripoli.
I tentativi che le Amministrazioni stanno portando avanti in questo periodo, il progetto Chianti Waste-less (un piano per la riduzione dei rifiuti) ad esempio, o la sperimentazione del porta a porta nel centro a San Casciano, sono azioni positive e un buon punto di partenza, ma rappresentano ben poco se rimangono degli optional aggiuntivi e non determinanti rispetto alle scelte politiche complessive e alla relativa pianificazione industriale che continuano a vedere nell'inceneritore la scelta fondante e prioritaria.
I sindaci del Chianti se davvero vogliono fare una scelta responsabile per “non fare la fine della Campania”, così come ha esordito il Sindaco Bartolini di Bagno a Ripoli in un recente comunicato stampa, pianifichino immediatamente un progetto di area per la raccolta domiciliare porta a porta, non stiano ad aspettare “l'inceneritore che verrà”, ci sembra che di tempo ne abbiano perso abbastanza!



venerdì 26 novembre 2010

1° DICEMBRE: GIORNATA NAZIONALE CONTRO L'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI

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IL PRIMO DICEMBRE GAIA HA PROCLAMATO LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E PER LE ALTERNATIVE.



Quest’anno la GLOBAL ALLIANCE for INCINERATOR ALTERNATIVES compie e celebra i primi suoi 10 anni di attività a partire dal primo dicembre che propone la ormai tradizionale GIORNATA DI ATTIVITA’ CONTRO I RIFIUTI E L’INCENERIMENTO.

L’appello è scaricabile da www.no-burn.org e da www.ambientefuturo.org

venerdì 22 ottobre 2010

Inceneritore, stop di cinque anni

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La nazione, 22 ottobre 2010

Se ne parlerà in un documento di fusione Safi e Quadrifoglio.
Non è ancora ufficiale, ma la "moratoria" dovrebbe essere accettata.

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mercoledì 29 settembre 2010

L’inceneritore di Acerra è morto: ora spunta il collaudo dei misteri

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Da “Il Fatto Quotidiano”
di Nello Trocchia e Tommaso Sodano (autori del libro La Peste dal 29 settembre in tutte le librerie)

Oggi si è fermata anche la prima delle tre linee di smaltimento dei rifiuti. Le altre due erano già fuori uso. Ma i costruttori di Impregilo battono cassa e aspettano 355 milioni di euro dopo l'ok arrivato il 16 luglio. Anche se, di quel collaudo, non si trovano i documentiSi potrebbe definire “il collaudo dei misteri”. E’ quello datato 16 luglio 2010 che avrebbe accertato il pieno funzionamento dell’inceneritore di Acerra. La notizia di questo collaudo, del quale non si è mai parlato in questi mesi, si ricava dal sito di Impregilo, la società milanese che ha costruito il forno dei miracoli: “Merita opportuna evidenza – si legge – il positivo collaudo definitivo del termovalorizzatore di Acerra, datato 16 luglio 2010. Tale risultato costituisce un’importante evidenza dell’eccellenza qualitativa che contraddistingue l’operato del Gruppo nei suoi settori strategici, con particolare enfasi in questo caso, stante la perdurante inadempienza delle amministrazioni pubbliche competenti nel pagamento al Gruppo dei rilevanti crediti maturati per tale opera, dalla quale le stesse amministrazioni stanno peraltro ottenendo significativi benefici sia economici sia operativi”.

Un collaudo definitivo, dunque, che dovrebbe sbloccare i soldi da incassare: 355 milioni di euro. Dalla provincia di Napoli (l’ente competente nella gestione dei rifiuti), fanno sapere che nessun documento relativo al collaudo in luglio è stato acquisito, nonostante le richieste. Insomma, è un mistero. “Il collaudo funzionale dell’impianto – si legge sul sito della protezione civile – è terminato il 28 febbraio 2010. Con l’esito positivo del collaudo è terminata la gestione provvisoria. E Partenope Ambiente ha assunto la gestione definitiva del termovalorizzatore di Acerra”. Peccato che qualche settimana dopo il fatidico 16 luglio l’inceneritore si è fermato: ora è completamente spento, nonostante le rassicurazioni dell’A2a, la società che lo gestisce e che ieri ha organizzato un tour con i giornalisti, in versione embedded, per ribadire che è tutto nella norma. A meno di 24 ore dal tour, la notizia: anche la prima linea di combustione è bloccata. Delle altre due linee che lo compongono, già si sapeva. Bloccate. L’inceneritore al momento, che doveva trattare 2 mila rifiuti al giorno, quasi un terzo di quanto prodotto in regione, è morto. “Riprenderà a funzionare entro un giorno”, rassicurano dall’A2a. Anche sui collaudi in passato non sono mancate le polemiche: a presiedere la commissione collaudi c’era Gennaro Volpicelli che ha seguito l’iter di sviluppo del forno di Acerra, persona preparata e competente, ma in leggero conflitto, visto che dal luglio 2009 ha assunto il ruolo di direttore dell’Arpac, l’agenzia regionale di protezione ambiente che si preoccupa di monitorare l’aria nei pressi dell’inceneritore.

Attorno al forno di Acerra si gioca una partita di soldi. L’Impregilo, i cui ex-vertici sono sotto processo per la disastrosa gestione dei rifiuti, deve incassare 355 milioni di euro dalle istituzioni, regione Campania o protezione civile che dovranno acquistare la proprietà dell’impianto. Qualcuno aspetta i soldi. In Impregilo c’è Igli Spa, dentro il gruppo Gavio, Benetton e Ligresti, tra i protagonisti anche dell’avventura in Cai. Ma un impianto fermo, come quello di Acerra, indurrebbe ad una verifica di una commissione indipendente sulla reale efficienza della struttura, prima di investire una somma così consistente.

Prima che si diffondesse la notizia che anche il primo forno è ko, un dirigente interno dell’A2a, che preferisce l’anonimato, dichiarava: “Altro che manutenzione. Fisia Babcock, che ha costruito il termovalorizzatore per conto di Impregilo, non ha messo le adeguate protezioni contro i fumi acidi prodotti dall’incenerimento della spazzatura. Immagino per risparmiare soldi o tempo. Inevitabilmente due forni su tre, il secondo e il terzo, sono saltati. Sono pieni di buchi. Vanno rifatti e per questo sono fermi. Quanto al primo, è piuttosto malmesso anch’esso. Stiamo facendo il possibile per tirare avanti, ma non escludiamo affatto che possa cedere da un momento all’altro”. E, infatti, oggi si è fermata anche la prima linea. Problemi anche alle caldaie che, si vocifera in assoluto anonimato, sarebbero made in China. Sarebbero. Le contraddizioni di un ciclo dei rifiuti mai avviato sono legate alla mancata politica di riduzione, anche con ordinanze ad hoc a partire da imballaggi e contenitori di plastica, fino all’assenza completa di un impianto di compostaggio in regione.

In un territorio a “libertà vigilata” , dove se ti avvicini a una discarica o a un inceneritore vieni fermato, la gestione di Bertolaso non ha prodotto, infatti, neanche un impianto per il trattamento della frazione umida che rappresenta il 35-40% dei rifiuti e chi raccoglie l’umido in Campania deve portarlo in Sicilia spendendo fino a 240 euro a tonnellata. Uno scandalo nello scandalo, un fiume di denaro sperperato in trasporti e società che strozzano le già difficili finanze dei comuni.

Da “Il Fatto Quotidiano”
di Nello Trocchia e Tommaso Sodano (autori del libro La Peste dal 29 settembre in tutte le librerie)

http://www.ilfattoquotidiano.it/

ANCORA SULL'INCENERITORE DI TESTI E IL PIANO DI GESTIONE RIFIUTI DELLE PROVINCIE DI FIRENZE PRATO E PISTOIA: I COMUNI NE DEVONO DISCUTERE!

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Presentiamo al Consiglio Comunale del 30 settembre una domanda di attualità per conoscere la posizione dell'Amministrazione di San Casciano sul nuovo Piano dei rifiuti per le provincie di Firenze Prato e Pistoia e sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica aperta dalle Giunte Provinciali. E' urgente che si convochi prima possibile la commissione "Ambiente e Territorio" per discutere il Piano, in particolare è necessario approfondire la valutazione degli impianti di "area Chianti", primo fra tutti il previsto inceneritore di Testi.
La valutazione ambientale strategica (VAS) viene proposta contemporaneamente al Piano che determinerà in modo puntuale le scelte di gestione dei rifiuti e la relativa impiantistica. Lo strumento della VAS, proposto da tempo dall'Unione Europea, solo da poco è stato recepito a livello nazionale e regionale; dovrebbe essere il mezzo con il quale fare una valutazione complessiva delle ricadute ambientali, sociali ed ecoomiche della pianificazione prevista, in primo luogo gli impianti di trattamento dei rifiuti. Invece la valutazione ambientale si accompagna all'approvazione definitiva del piano interprovinciale che avverrà da parte dei Consigli Provinciali. Che tutto sia già stato deciso?.... Chiediamo invece di discutere e abbiamo già chiesto la convocazione in seduta aperta del consiglio comunale sul tema della gestione dei rifiuti, per dare voce alla gente, alle associazioni, ai comitati, alle categorie economiche, perché le scelte vengano fatte con  trasparenza e partecipazione. I Piani si potrebbero cambiare, si può raggiungere un'ottima gestione dei rifiuti senza costruire quei mostri che sono gli inceneritori, basterebbe la volontà politica. Noi continueremo a sostenere che cambiare è possibile, le proposte alternative ci sono, basta saper e voler scegliere la cosa giusta!

DOMANDA DI ATTUALITA'

Oggetto: Piano Interprovinciale di gestione dei rifiuti – provincie di Firenze, Prato e Pistoia, Ato toscana Centro
Considerato che:
-La Giunta della Provincia di Firenze ha aperto il procedimento per l'approvazione del Piano Interprovinciale di Firenze, Prato e Pistoia per la gestione dei rifiuti urbani e rifiuti speciali anche pericolosi e unitamente ha avviato le procedure per la Valutazione ambientale Strategica (delibera 135 del 27 luglio 2010);
-La Giunta della Provincia di Firenze ha approvato il “documento preliminare” contenente la descrizione degli effetti ambientali del nuovo Piano;
-L'atto è stato trasmesso al Comune di San Casciano Val di Pesa e agli altri soggetti competenti ai fini della consultazione, stabilendo in 45 giorni il termine per la conclusione delle consultazioni;
-Il Comune di San Casciano Val di Pesa vede la presenza sul proprio territorio dell'impianto di selezione e trattameto di RSU di Sibille-Falciani, dell'impianto di compostaggio di Ponterotto ed è direttamente interessato dagli effetti legati alla “modifica e ampliamento dell'impianto di termovalorizzazione di Testi per 70.000 t/a”, uno degli “impianti programmati con pianificazione esecutiva”, per cui il documento fornisce l'analisi di sostenibilità;
-Ad oggi non si è discusso il suddetto piano, né in Consiglio Comunale, né nelle commissioni
Si domanda:
-Se l'Amministrazione ha inoltrato alla Provincia di Firenze un proprio documento quale contributo all'elaborazione in oggetto;
-Di conoscere la posizione dell'Amministrazione sul suddetto documento preliminare per la VAS;
-Di convocare nel più breve tempo possibile -anche in previsione del già richiesto Consiglio Comunale straordinario da tenersi in forma “aperta” sulle tematiche legate alla gestione dei rifiuti- la commissione“Ambiente e Territorio” con all'ordine del giorno la discussione del Piano, per tutti gli approfondimenti necessari anche con la presenza di responsabili della Provincia di Firenze.

venerdì 17 settembre 2010

PER UN FUTURO DIVERSO: incenerimento e tumori infantili

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PER UN FUTURO DIVERSO: incenerimento e tumori infantili

martedì 21 settembre
20.00 - 23.00
Piazza Matteotti, Greve in Chianti
Greve, Italy

in caso di pioggia l'iniziativa si terrà c/o Circolo M.C.L. - viale Vittorio Veneto 18 - Greve in Chianti

INTERVENGONO:

- Dott. Dominique Belpomme
Oncologo e presidente ARTAC (Associazione Ricerca e Trattamenti Contro il Cancro)

- Dott. Burgio Ernesto
Comitato scientifico ISDE ( Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente)


PROGRAMMA:

Ore 20:00 - Aperitivo con musica dal vivo
Sandro Berti della “Banda Osiris”
Ore 21:00 - Conferenza
Un evento importante che segna un'alleanza "scientifico-politica" tra due prestigiosi coordinamenti internazionali di oncologi, pidemiologi, tossicologi, genetisti, pediatri e ricercatori impegnati nel campo delle cancerogenesi ambientali.

EVENTO GRATUITO
Durante la serata banchetto informativo con adesioni e contributi per finanziare l'attività del Comitato.


il volantino


http://chiantisenzainceneritore.it/

lunedì 31 maggio 2010

CONSIGLIO COMUNALE DEL 4 GIUGNO 2010

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PRESENTATI DUE EMENDAMENTI ALLA DELIBERA DI CONFERIMENTO IN PROPRIETA' DEGLI IMPIANTI DI TESTI E SIBILLE A SAFI SPA
Siamo nettamente contrari alla vendita del patrimonio pubblico ad una società per azioni (Safi) e alla prossima fusione Safi-Quadrifoglio: non si tutela la collettività e l'efficienza del servizio puntando tutto sulla gestione da parte di società per azioni. Non ci saranno scelte positive e sostenibili per il trattamento dei rifiuti se il gestore (oggi Safi, domani Safi-Quadrifoglio o come si chiamerà) avrà come principale obiettivo la realizzazione degli inceneritori previsti dai piani provinciali, invece che incentrare i piani industriali sulla riduzione dei rifuti, il riuso e il riciclo della materia. Presentiamo due emendamenti con l'obiettivo di favorire la trasparenza e il controllo degli atti da parte dei Consigli Comunali, proprio nel momento più delicato della fusione.
Nel primo emendamento chiediamo che il consiglio di amministrazione di Safi, a fusione societaria conclusa, predisponga una relazione dettagliata sui passaggi della fusione stessa.
Nel secondo emendamento chiediamo che il consiglio di amminstrazione della nuova società si impegni a predisporre nei due mesi successivi il piano industriale.

mercoledì 26 maggio 2010

COMUNICATO STAMPA: GESTIONE DEI RIFIUTI NEL CHIANTI, INCENERITORE A TESTI, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA "PORTA A PORTA" A SAN CASCIANO E ALTRO ANCORA

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INCENERITORE E GESTIONE DEI RIFIUTI NEL CHIANTI: E' DAVVERO IL MOMENTO DELLE SCELTE, CHIEDIAMO TRASPARENZA E CHIAREZZA NELLE DECISIONI.
Argomento all'ordine del giorno quello dei rifiuti, in particolare nel Chianti. Il Sindaco di Greve sembra aver posto molti dubbi sulla realizzazione di un inceneritore a Testi. L'Amministrazione di San Casciano invece difende strenuamente questa scelta. Entrambi i sindaci comunque si sono trovati d'accordo nel proporre il raddoppio del CDR (combustibile derivato da rifiuti) da utilizzare nel cementificio, quindi almeno 40.000 t/a di rifiuti. Così avremo comunque un inceneritore nel Chianti e della peggiore specie perché i cementifici sono impianti che non dispongono neanche dei sistemi di abbattimento minimi previsti per gli inceneritori. Ancora una volta una scelta lontana dagli interessi reali della gente e del territorio, presa continuando a sostenere una sempre presente “emergenza rifiuti”. 

martedì 25 maggio 2010

27 MAGGIO: CONSIGLIO COMUNALE A GREVE IN CHIANTI

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Giovedì 27 maggio alle ore 21.00 presso il salone consiliare del comune di Greve in Chianti si terrà un consiglio comunale in seduta aperta.
In discussione la scelta dell'inceneritore previsto nell'area di Testi.
Le liste di opposizione che si oppongono a questa previsione industriale presenteranno due mozioni.
BRUCIARE I RIFIUTI E' DANNOSO PER LA SALUTE E PER IL TERRITORIO, DISECONOMICO PER I CITTADINI. CI SONO LE ALTERNATIVE. LE ISTITUZIONI, SE VOGLIONO RAPPRESENTARE GLI INTERESSI DELLA COLLETTIVITA,' HANNO IL DOVERE DI FARE SCELTE INDIRIZZATE ALLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI, AL RICICLO E RIUTILIZZO DEI MATERIALI, LE UNICHE PROPOSTE SERIE E CONCRETE PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE ED ECONONOMICAMENTE VANTAGGIOSA DEL CICLO DEI RIFIUTI

lunedì 24 maggio 2010

La manifestazione di Montale contro gli inceneritori - 22 maggio 2010

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REPORT DA MONTALE: 22 MAGGIO UNA BELLA MANIFESTAZIONE PACIFICA E COLORATA, PER DIRE NO A TUTTI GLI INCENERITORI, PER DIRE SI' ALLA TUTELA DELLA SALUTE E ALLA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E DEI BENI COMUNI

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Riceviamo dal Coordinamento dei Comitati della Piana FI-PO-PT e volentieri pubblichiamo:

CRESCONO I NO! AGLI INCENERITORI, e a tutta la filiera dell'incenerimento, CDR, Biomasse ecc; CRESCONO I SI ! ALLE ALTERNATIVE , RD spinte, recupero, riciclo, riuso ecc;
AUMENTA LA CONSAPEVOLEZZA CHE GLI INCENERITORI OLTRE AD ESSERE UNA MINACCIA PER LA SALUTE NOSTRA E DELLE GENERAZIONI FUTURE, SONO LA PUNTA DELL' ICEBERG DI MAFIE, CORRUZIONI, MALAFFARE, DERIVE AUTORITARIE......

martedì 11 maggio 2010

22 MAGGIO MANIFESTAZIONE REGIONALE A MONTALE CONTRO GLI INCENERITORI

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LABORATORIO PER UN'ALTRA SAN CASCIANO-RIFONDAZIONE COMUNISTA ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE
 
APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE REGIONALE di SABATO 22 MAGGIO a MONTALE-AGLIANA
NO AL CICLO INTEGRATO RIFIUTI-ENERGIA
CONTRO TUTTE LE NOCIVITA’ E LE DEVASTAZIONI DEL TERRITORIO
PER LA DIFESA DI BENI E LUOGHI COMUNI: SALUTE, ACQUA, ENERGIA, RIFIUTI, BIODIVERSITA’

giovedì 29 aprile 2010

MAMME IN LOTTA CONTRO L'INCENERITORE

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La Nazione Firenze, 29 aprile 2010

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San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani