giovedì 2 febbraio 2012

Rifiuti: i nostri amministratori non potranno più dire che non ci sono alternative agli inceneritori

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Come capogruppo di Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista ho inviato al Sindaco, alla Giunta e a tutto il Consiglio Comunale di San Casciano Val di Pesa  il documento "Alterpiano a combustione zero" per la gestione dei rifiuti nell'Ato Toscana Centro, elaborato dal Coordinamento dei Comitati della Piana FI PO PT e dal Coordinamento dei Comitati Ato Toscana Centro. A tale documento il gruppo consiliare Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista ha dato la propria adesione.
Un piano in perfetta sintonia con le normative comunitarie, nazionali e regionali, a Combustione Zero, che esclude le nocività e i costi insostenibili sotto il profilo economico e sanitario tipici del sistema integrato basato sull’ incenerimento dei rifiuti. Una proposta che, a differenza del Piano Interprovinciale dell'Ato Toscana Centro, non aggiungerà inquinamento, non distruggerà la materia e la salute, aumenterà l'occupazione e farà risparmiare denaro pubblico.

martedì 31 gennaio 2012

RIFIUTI, C'E' UN PIANO ALTERNATIVO: SENZA INCENERITORI E' POSSIBILE

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Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista sostiene e aderisce al Piano Alternativo per la gestione dei rifiuti nelle provincie di Firenze Prato Pistoia presentato dal Coordinamento dei Comitati Ato Toscana Centro.

Il  Piano Interprovinciale dei Rifiuti, già approvato dalle Giunte provinciali di Fi PO PT, conferma la decisione politica di puntare tutto sugli inceneritori.
Perfettamente allineata a queste posizioni l'Amministrazione di San Casciano già nel luglio scorso aveva respinto in consiglio comunale una nostra mozione con la quale chiedevamo una revisione completa del piano, partendo dalla cancellazione dell'inceneritore di Testi, a favore invece della centralità della riduzione dei rifiuti e dell'investimento delle risorse economiche nel ciclo del riuso e riciclo della materia. La maggioranza ci accusò di non portare soluzioni realistiche e di mancare di senso di responsabilità: niente di più falso. In quella come in molte altre occasioni abbiamo sempre fatto proposte concrete, tecnicamente controllabili e con dati certi. Il problema dei nostri amministratori è che sono incatenati a vecchie logiche e non hanno il coraggio e la determinazione per cambiare.
Prova ne sia il piano interprovinciale approvato dalle giunte provinciali. Il Piano ripropone ancora un modello vecchio di sviluppo socioeconomico in cui c’è sempre alla fine l’incenerimento e la discarica, pratica inutile e dannosa per salute e per l’ambiente e che incentiva lo spreco di materie prime, sempre più scarse, e di fonti energetiche non rinnovabili, in aperta violazione delle direttive europee che danno priorità assoluta al recupero dei rifiuti, non alla loro combustione. 
Vengono confermati quattro inceneritori. Rimane la previsione dell'impianto a Testi, la cui realizzazione potrebbe eventualmente essere messa in discussione solo se saranno raggiunti gli obiettivi di raccolta differenziata previsti. Parole rassicuranti? Niente affatto,  le scelte concrete tendono alla realizzazione  di tutti gli impianti, Testi compreso, visto che  l'85% degli investimenti del Piano sarebbe assorbito dallo sviluppo del ciclo complessivo dell'incenerimento, che la fusione Safi-Quadrifoglio, alla quale ci siamo sempre opposti, detta ai comuni condizioni capestro  finalizzate a rendere ineluttabile la realizzazione dell'impianto a Testi, che il gestore Quadrifoglio Spa non incentiva la pianificazione in area vasta del  porta a porta,  limitandosi a interventi a macchia di leopardo come a San Casciano (azione di per se stessa positiva che va potenziata ed estesa).
Nelle scorse settimane il Coordinamento dei Comitati dell'Ato Toscana Centro ha presentato alla cittadinanza e alle istituzioni un piano alternativo. Una proposta organica e concreta, in sintonia  con le direttive comunitarie, per una gestione dei rifiuti rispettosa della salute e dei territori, utile e vantaggiosa sotto il profilo economico, per lanciare progetti a sostegno dell'economia e dell'occupazione, in un momento di crisi che non ha uguali nella storia recente del paese: zero combustione (nessun inceneritore), tutti gli investimenti  economici nei centri di recupero e riciclo dei materiali, negli impianti a freddo  per la chiusura del ciclo di trattamento, nella raccolta porta a porta in tutti i comuni, con tariffazione per incentivare economicamente i cittadini, imprese e comuni virtuosi.
Noi sosteniamo questa proposta e favoriremo il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini nel percorso decisionale che ci troviamo davanti. Vediamo se i nostri amministratori, a ogni livello, sapranno confrontarsi con questa  prospettiva concreta e lungimirante, in ogni caso non potranno più dire che non c'è un'alternativa percorribile.

lunedì 30 gennaio 2012

Alterpiano, il piano alternativo per la gestione dei rifiuti

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Il gruppo consiliare dà la sua adesione all'Alterpiano per la gestione dei rifiuti elaborato dal Coordinamento dei Comitati dell'Ato Toscana Centro.

Ecco la sintesi di Alterpiano, piano a combustione zero elaborato dal Coordinamento dei Comitati ATO Toscana Centro in alternativa al Piano Interprovinciale per la gestione dei rifiuti.


Leggi il documento di sintesi

sabato 16 luglio 2011

Consiglio Comunale 18 luglio 2011: mozione sull'inceneritore di Testi e il nuovo piano interprovinciale di gestione dei rifiuti

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Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista presentano al prossimo Consiglio comunale del 18 luglio 2011  una mozione sull'inceneritore di Testi e il nuovo piano interprovinciale di gestione dei rifiuti.

il testo della mozione

Dopo i referendum i beni comuni tornano in discussione in consiglio comunale a San Casciano

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Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista presentano al prossimo Consiglio comunale del 18 luglio 2011  un'interrogazione sulla gestione del servizio idrico integrato e una mozione sull'inceneritore di Testi e il nuovo piano interprovinciale di gestione dei rifiuti.

La battaglia di civiltà per l'acqua e per una gestione dei rifiuti improntata al rispetto delle risorse, dei territori e della salute  sono valori primari che si inseriscono in un orizzonte  più vasto: quello della tutela dei diritti e dei beni comuni.
Con i referendum 26 milioni di donne e di uomini di questo paese hanno deciso: la gestione dell'acqua deve essere pubblica e sull'acqua non si possono fare profitti.
In Toscana e a San Casciano, quindi, i cittadini hanno bocciato il modello di gestione rappresentato da   Publiacqua, già privatizzata al 40% da un centro sinistra  che nella nostra Regione ha voluto una gestione dell'acqua di stampo privatistico. A quel modello di gestione dei servizi la maggioranza degli cittadini sancascianesi ha detto no. E' stata sonoramente sconfitta la cultura del liberismo, dell'individualismo e del consumismo, l'idea che l'intera vita delle persone debba essere assoggettata al mercato.
Publiacqua, dunque, deve tornare ad una gestione pubblica, trasparente e partecipata dalle comunità locali. A tal fine si deve convocare l'assemblea dei sindaci dell'Ato3, aperta alla partecipazione dei cittadini e dei comitati, per definire immediatamente i tempi e i modi di ripubblicizzazione del servizio e l'immediata riduzione della bolletta del 7%, quella remunerazione del capitale privato che è stata abrogata dal referendum.
Chiediamo al Sindaco e alla Giunta di San Casciano come intendono rispettare l'esito referendario e quali proposte sosterranno per non tradire le aspettative dei cittadini.
Anche la gestione privatistica del ciclo dei rifiuti è stata rimessa  in discussione dai referendum. E’ in dirittura d'arrivo il nuovo piano interprovinciale dei rifiuti per le province di Firenze, Prato e  Pistoia. Ci pare necessario che le forze politiche, anche in sede istituzionale, si esprimano chiaramente e dicano se hanno la volontà di cambiare l'attuale pianificazione tutta centrata sulla combustione dei rifiuti ed esprimere quindi la volontà di presentare un nuovo piano improntato al rispetto dei territori e delle popolazioni, che  scelga di valorizzare i materiali e non bruciarli con conseguente danno alla salute ed anche notevole perdita in termini economici.
Nel Chianti vediamo una crescente opposizione delle popolazioni locali alla previsione dell'inceneritore a Testi, l'Amministrazione di Greve in Chianti ha chiesto una moratoria per l'impianto finalizzata alla necessità di riscrivere il piano dei rifiuti abbandonando il binomio inceneritori-discariche. Invece in Sindaco di San Casciano con una posizione di assoluta retroguardia continua a sostenere l'inceneritore a Testi.
Con la nostra mozione vogliamo rimettere al centro della discussione la necessità e l'urgenza di abbandonare la scelta della combustione dei rifiuti per avviare una pianificazione centrata sulla riduzione, il riuso e il riciclo della materia  prevedendo l'utilizzo delle risorse economiche in centri di riciclo, raccolta porta a porta in area vasta e nell'incentivazione economica dei cittadini, imprese e comuni virtuosi che permetterebbe il rilancio di tutta la filiera con un conseguente indotto importantissimo per creare nuovi posti di lavoro. Partendo da queste premesse  chiediamo che l'Amministrazione di San Casciano si impegni nella ridefinizione del nuovo Piano Interprovinciale dei Rifiuti a partire dalle necessità impiantistiche precedentemente previste e quindi a partire dall'annullamento dell'inceneritore a Testi.
La gestione di un bene di vitale importanza come l'acqua e di un servizio strategico come quello del ciclo dei rifiuti rappresentano scelte fondamentali per la nostra collettività, le forze politiche dicano chiaramente in quale direzione vogliono andare.

martedì 14 giugno 2011

SAFI SMANTELLA IL GASSIFICATORE DI TESTI: OLTRE ALLO SPRECO DI RISORSE SI PENSA GIA' AL NUOVO INCENERITORE?

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Operazione a sorpresa di Safi Spa: la società ha pubblicato un'indagine esplorativa di mercato per la ricerca di operatori economici per la “decommissioning” del gassificatore. In pratica sembra proprio che l'impianto verrà dismesso e smantellato.
Il gassificatore di Testi ha determinato costi di diverse decine di milioni di euro. Sotto il profilo economico possiamo dire che rappresenta un caso emblematico di spreco di denaro pubblico, sia negli anni di attività che negli anni successivi di “stand-by”, e evidente incapacità di gestire impianti complessi con alto impatto negativo sulla salute dei cittadini e sull'ambiente. Praticamente non ha mai funzionato. Nel 2001 è stato definitivamente fermato ma è sempre stato considerato un impianto essenziale dalle amministrazioni partecipate di Safi al punto che i costi di manutenzione, oltre 3 milioni di euro, sono stati riconosciuti dai Comuni al gestore al momento del conferimento alla Spa della proprietà degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti , quindi ancora notevoli risorse pubbliche investite sul gassificatore.
Il valore dell'impianto , stimato in 1.831.000 euro, è stato ampiamente sottolineato sia nel procedimento di cessione da parte dei Comuni degli impianti di Testi e Sibille a Safi, sia nel procedimento di fusione Safi Spa-Quadrifoglio Spa; di più, tali atti hanno previsto l'utilizzo e la riattivazione degli attuali macchinari. E adesso, invece, si procede a “rottamare” il tutto?
Ci chiediamo allora come sono state amministrate le risorse pubbliche e se l'obiettivo vero, una volta raggiunta la fusione societaria tra Safi e Quadrifoglio, non sia quello di disfarsi di macchinari che realmente sono obsoleti e ormai inutilizzabili per far posto al nuovo inceneritore, vero grande interesse della nuova Spa.
Su questi temi Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta una domanda di attualità al prossimo consiglio comunale di San Casciano Val di Pesa.
A parer nostro questa vicenda rappresenta in modo emblematico come le scelte strategiche del gestore e dei Comuni partecipati di Safi non abbiano rappresentato l'interesse della collettività: come si giustifica lo sperpero di risorse nel corso di tanti anni? E, per il futuro, proprio in vista della discussione sul nuovo piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti che pare sarà presentato a breve, perché le Amministrazioni del Chianti non voltano davvero pagina e propongono una diversa strategia per la gestione dei rifiuti? Esiste un ampio movimento che da vari anni richiede con precise proposte un cambiamento di rotta nella gestione dei rifiuti; adesso a livello politico provinciale si aprono prospettive interessanti; l'Amministrazione di Greve sta facendo proposte sulle quali sarebbe doveroso aprire un confronto.
L'incenerimento dei rifiuti è ormai una tecnica superata, oltre che insicura e insalubre, ovunque la si voglia praticare; le alternative concrete sono a disposizione, basta la volontà di fare scelte innovative. Ci rivolgiamo in particolare al Sindaco di San Casciano: perché arroccarsi su posizioni di retroguardia, invece di promuovere una pianificazione della gestione dei rifiuti fondata sulle pratiche della riduzione, del riuso, del riciclo, utilizzando la raccolta differenziata porta a porta su area vasta, e scegliere di destinare a queste priorità le ingenti risorse che sarebbero nccessarie per la realizzazione e la gestione di un inceneritore? Pensiamo che un'amministrazione attiva e lungimirante si dovrebbe riconoscere in queste scelte che a nostro modo di vedere sono le uniche che realmente tutelano il benessere della collettività e promuovono una gestione sostenibile del territorio e delle risorse.

 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani