mercoledì 22 dicembre 2010

22 DICEMBRE 2010 : DDL GELMINI IN SENATO

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SIAMO A FIANCO DELLE MIGLIAIA DI STUDENTI CHE DOMANI MANIFESTERANNO PACIFICAMENTE CONTRO L'APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE  GELMINI DI RIFORMA DELL'UNIVERSITA'.

PER DIFENDERE IL DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA CULTURA
 PER DIFENDERE LA DEMOCRAZIA
 PER CONTRASTARE LA SVOLTA AUTORITARIA DEL GOVERNO BERLUSCONI

La scelta di sfilare con la Costituzione è una scelta nonviolenta, per dimostrare che la ragione di chi contesta il governo è legittima e va difesa contro ogni attacco del nascente Stato di Polizia berlusconiano"


lunedì 20 dicembre 2010

PRESIDIO DELLE RETI DI MOVIMENTO TOSCANE A DIFESA DEI BENI COMUNI

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MARTEDI’ 21 DICEMBRE 2010
ore 14,30 – 20,00
FIRENZE – in Via Cavour 6
(Sede del Consiglio Regionale della Toscana)

PRESIDIO DELLE RETI DI MOVIMENTO TOSCANE A DIFESA DEI BENI COMUNI

in occasione
SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA

PER DIRE STOP - FERMATEVI

Soppressione degli ATO, istituzione dei Commissari regionali (acqua e rifiuti)

Basta attacchi ai Beni e ai luoghi Comuni . Alla privatizzazione della politica

BASTA RELEGARE A RUOLO DI STERILI SPETTATORI
Le Assemblee Elettive, i Sindaci, i Cittadini e i Comitati di Cittadinanza

AI CONSIGLIERI DELLA REGIONE TOSCANA, ALLA GIUNTA E AL PRESIDENTE DICIAMO:
SOTTRAETEVI DALL’ABBRACCIO DEI PREDONI DELL’ACQUA,
DALLA LOBBY DEGLI INCENERITORI, DEL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI IFIUTI E DELLE GRANDI OPERE INUTILI (multinazionali, banche, potentati finanziari)
E SCHIERATEVI A DIFESA DEI BENI E DEI LUOGHI COMUNI E A SALVAGUARDIA DELLA NOSTRA SALUTE

PROMUOVONO IL PRESIDIO:

Firmatari aggior. al 19/12/2010: Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, Comitati toscani contro
l’incenerimento dei rifiuti, Italia Nostra Toscana, Forum Ambientalista Toscano, Rete dei Comitati per la difesa del territorio, Comitato contro il sottoattraversamento TAV Firenze, Centro Nuovo Modello di
Sviluppo, Medicina Democratica Nazionale, PerUnaltracittà-Lista di Cittadinanza, Ambiente e Salute –
Cittadinanza Attiva Toscana, Comitato Provinciale Siena Referendum Acqua Pubblica, Attac Chianti-
Valdelsa
 
Per approfondire vai al sito http://www.acquabenecomunetoscana.it/

venerdì 17 dicembre 2010

L'ALTRA POLITICA DEVE FARSI SENTIRE, CONTRO IL VUOTO, IL DEGRADO E L'INEFFICACIA DELLA POLITICA ISTITUZIONALE

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LA CODA VELENOSA
Articolo di Norma Rangeri pubblicato su Il manifesto, il 15/12/10

Il presidente del consiglio ieri è salito al Quirinale, ma per rilanciare se stesso e il suo governo. Anche se con solo tre voti, anche se con una maggioranza in crisi, anche se la sua è stata definita una vittoria di Pirro, Berlusconi ha battuto l’avversario e strappato la fiducia. Ora sarà lui a decidere quando buttare all’aria il tavolo per portarci alle elezioni. Con questa legge elettorale, con questo potere mediatico, con la forza della sua ricchezza.
È evidente che questo governo camminerà sul filo. L’offerta platealmente esibita all’amico Casini, nell’emiciclo di Montecitorio, di sostituire il traditore Fini, per il momento è stata rispedita al mittente. Ma se non la stabilità, certo è confermata la leadership che ha combattuto per vincere anche questa scommessa.
Misurare il peso del voto parlamentare è semplice, basta immaginare cosa avremmo scritto se, invece che rinnovargliela, la Camera gli avesse negato la fiducia. Ancora di più pesa la reazione della piazza, esplosa di rabbia subito dopo la diffusione della notizia. Sulla grande manifestazione di Roma, di confortante partecipazione e inedita violenza, è calato il peso di un governo e di un potere che non avrà scrupoli nella cancellazione di ogni mediazione sociale, pronto a imporre la sua riforma dell’università (con l’aiuto del ministro dell’interno), indifferente alla contestazione giovanile, impermeabile alla gravità di una crisi segnalata ancora ieri dalle cifre allarmate della Banca d’Italia sulla diminuzione delle entrate fiscali e l’aumento record del debito pubblico.
Alle scene di una città messa a fuoco, corrispondeva lo spettacolo della corruzione, delle consorterie, delle cricche. Con la sfilata dei deputati appena conquistati che vanno a votare solo all’ultima chiamata per avere il palcoscenico sgombro e mostrare il rito dell’obbedienza.
Il voto di ieri è la coda velenosa di un sistema in crisi. Bisognerà mettere in campo l’antidoto e rinforzare gli anticorpi di un’altra politica.

PRESIDIO DEL POPOLO DELL'ACQUA PUBBLICA

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VENERDI' 17 DICEMBRE 2010 ORE 9 - 12,30 
FIRENZE Via Folco Portinari 5r  Sala Cassa di Risparmio di Firenze
in occasione dell'Asemblea dei Sindaci ATO3 Medio Valdarno 

PRESIDIO NO BALZELLO Bollette Publiacqua SpA (anticipo cauzionale)
PER UN NUOVO SISTEMA TARIFFARIO
BASTA SPA
FUORI I POTENTATI FINANZIARI E MULTINAZIONALI DALLA GESTIONE DELL’ACQUA
PER UN NUOVO PUBBLICO PARTECIPATO E DEMOCRATICO

Presidio promosso da:
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Medio Valdarno
Comitati Provinciali Referendum Acqua Pubblica FI - PO - PT - TERR Mugello-Valdisieve

mercoledì 15 dicembre 2010

L'acqua non si vende!

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Decine di migliaia di persone sono scese in piazza il 4 dicembre in tutta Italia per l'acqua pubblica: questa la manifestazione fiorentina.

domenica 5 dicembre 2010

CONSIGLIO COMUNALE 29 NOVEMBRE 2010: LA RISPOSTA ALLA NOSTRA INTERROGAZIONE SULL'AUMENTO DELLA CAUZIONE DI PUBLIACQUA

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Quasi da non credere: per come ha risposto il sindaco alla nostra interrogazione presentata in consiglio comunale, sembra quasi che Publiacqua stia facendo un regalo a tutti gli utenti. Basta domiciliare la bolletta e tutto va a posto...Media di aumento 43 euro, ma si potranno avere anche incrementi di 100 euro! I cittadini del Chianti che hanno vecchi contratti stipulati con i precedenti gestori (Comuni o FiorentinaGas) potranno presentare prova del pagamento a Publiacqua. Per nostra tranquillità le Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) sono state debitamente formate. E comunque, secondo il sindaco, una certezza: il servizio di Publiacqua è migliorato molto, c'è da ben sperare!
La realtà è ben altra: il deposito cauzionale non ha niente a che vedere con l'erogazione del servizio, si tratta quindi di un prestito forzato a favore del gestore, un modo come un altro per fare cassa.
Nella vicenda l'Ato non ha certamente svolto il ruolo di controllo e di tutela dell'interesse pubblico: la nuova Carta del servizio approvata lascia ampi spazi di manovra al gestore del servizio idrico.
L'aumento cauzionale, ad esempio, non è un obbligo, ma Publiacqua l'ha subito deciso, applicandolo non solo alle nuove utenze, ma estendendolo anche alle vecchie utenze, che già hanno versato un deposito quando hanno sottoscritto il contratto. E a questo proposito, una cauzione non dovrebbe essere un importo “una tantum”? Non sembrerebbe visto che sempre secondo la Carta del servizio pare che il gestore potrà richiedere l'adeguamento della cauzione ad ogni aumento tariffario. Non ci sembra proprio che i sindaci nell'approvare il nuovo regolamento abbiano rappresentato gli interessi degli utenti e tutelato il bene comune.
Si scaricano i problemi gestionali e finanziari della società sui cittadini.
Per le cauzioni pagate ai precedenti gestori: che fine hanno fatto questi importi anticipati e mai restituiti? Dovrebbero essere i gestori a ricalcolare la posizione di ogni utenza, invece dovranno essere i singoli cittadini, se ritrovano quanto hanno anticipato di cauzione, a dover richiedere il conguaglio. Una bella certezza per Publiacqua; infatti, quanti utenti saranno in grado di presentare documentazione risalente magari a molti anni fa?
Il sindaco ha anche specificato il criterio di contabilizzazione dell'aumento per le singole utenze... abbiamo richiesto immediatamente la documentazione visto che ad oggi nessuno ha notizie certe su come effettivamente Publiacqua stia calcolando l'aumento della cauzione. Verificheremo costantemente l'evolversi della situazione. Abbiamo chiesto al sindaco se non ritenesse opportuno richiedere una nuova convocazione dell'Assemblea di Ambito per ridiscutere la decisione di Publiacqua, ma non abbiamo avuto alcuna risposta.
Intanto Federconsumatori ha iniziato la raccolta di firme contro questo nuovo balzello imposto da Publiacqua e avvallato dall'Ato. La protesta si allarga.....e noi ci saremo.



venerdì 3 dicembre 2010

Consiglio comunale su temi scottanti: bollette, fotovoltaico, rifiuti e multa SIAE

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La Nazione, 29 novembre 2010


leggi l'articolo

Guerra al deposito cauzionale

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Il Nuovo Corriere di Firenze, 27 novembre 2010

Addebiti in arrivo
Proteste a San Casciano e Impruneta. Sindaci sotto accusa per il via libera al regolamento dell'Ato3
Publiacqua ha varato l'adeguamento, Verdi e Prc danno battaglia

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mercoledì 1 dicembre 2010

LA FINANZIARIA DI "SBILANCIAMOCI!" DEL 2011 E' DI 25 MILIARDI E 596 MILIONI

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E’ stato presentato l’11° Rapporto della campagna Sbilanciamoci! che – come ogni anno – illustra il punto di vista e le controproposte della società civile in occasione della discussione del Bilancio dello Stato e della Legge di Stabilità.
http://www.altracitta.org/wp-content/uploads/2010/11/rapporto2011_def-1.pdf
La manovra di Sbilanciamoci! prevede entrate dalla tassa patrimoniale (10 miliardi e 500 milioni), dalla riduzione delle spese militari (oltre 5 miliardi), dalla cancellazione dei finanziamenti al Ponte sullo stretto e alle grandi opere (più di 1 miliardo e 500 milioni) e da un’altra serie di interventi (abolizione dei sussidi alle scuole private, introduzione dell’open source nella Pubblica Amministrazione, ecc.). Nel contempo la proposta di Sbilanciamoci! è di investire le risorse recuperate nella difesa del potere d’acquisto dei redditi, nelle politiche sociali, nella scuola e nell’università, nelle “piccole opere” (mobilità sostenibile, riassetto idrogeologico, messa in sicurezza nelle scuole) di cui il paese ha drammaticamente bisogno. Inoltre servono investimenti nelle energie rinnovabili e nelle produzioni e consumi della “green economy”.
Sbilanciamoci! ha anche analizzato la situazione dell’Italia alla luce dell’Open Budget Index – indagine sulla trasparenza e sulla facilità di accesso ai documenti pubblici dove il nostro paese risulta essere al 58° posto nella classifica, fanalino di coda tra tutti i paesi europei.

L'Altracittà giornale della periferia

domenica 28 novembre 2010

4 dicembre 2010 - Giornata di mobilitazione nazionale per l’acqua pubblica

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4 dicembre 2010 - Giornata di mobilitazione nazionale per l’acqua pubblica

Moratoria subito - Stop alle privatizzazioni fino ai referendum

Mobilitazioni in tutte le regioni: per la Toscana appuntamento a

Firenze
ore 14,30
via Cavour
Sede Regione Toscana



collegamento in diretta con Cancun (Messico)
interventi delle reti di movimento a difesa dell’acqua e dei beni comuni
happening festoso per le vie del centro storico accompagnati dalle percussioni e i ritmi della Bandao www.bandao.it

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE ON-LINE NAZIONALE: MORATORIA SUBITO

sabato 27 novembre 2010

NUOVO AUMENTO PUBLIACQUA PER L'ADEGUAMENTO DEL DEPOSITO CAUZIONALE

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TEMA RIFIUTI, LA GESTIONE NEL CHIANTI

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Il comunicato stampa di Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista e la lista civica "Per una Cittadinanza Attiva" di Bagno a Ripoli.
RIFIUTI NEL CHIANTI:
OCCORRE SUBITO UNA PROPOSTA INNOVATIVA, ALTERNATIVA ALL'INCENERITORE DI TESTI E PARTIRE CON LA RACCOLTA PORTA A PORTA CON TARIFFAZIONE PUNTUALE
In queste settimane il tema della gestione dei rifiuti è quanto mai attuale. C'è discussione nei comuni del Chianti proprio sulla scelta di costruire l'inceneritore a Testi.
L'Amministrazione di Greve ha chiesto una moratoria di cinque anni , è un segnale importante che va sostenuto, adesso che è in discussione il piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti e prosegue l'iter per la fusione Safi-Quadrifoglio.
Una gestione corretta dei rifiuti va pianificata escludendo l'incenerimento e qualsiasi soluzione tecnologica che preveda la combustione, scegliendo invece il riciclo e il riuso totale dei materiali post consumo. I comuni del Chianti di area Safi dovrebbero intraprendere questa strada, l'unica compatibile con il territorio, rispettosa delle risorse e della salute. Quindi, raccolta differenziata spinta con il metodo porta a porta e tariffa personalizzata per l'utente: chi differenzia paga meno!
Se la gestione dei rifiuti venisse così pianificata non ci sarebbero aumenti dei costi, anzi la raccolta dei rifiuti porta a porta costa meno per la collettività e produce sicuramente molti più benefici, rispetto alla raccolta tramite i cassonetti fissi stradali: otterremo riduzione dei rifiuti, aumento significativo della raccolta differenziata che deve essere finalizzato al recupero, riduzione della tariffa. Inoltre devono essere intraprese iniziative efficaci sulla riduzione degli imballaggi ed una adeguata campagna di informazione-comunicazione.
L'inceneritore previsto a Testi non è certamente a costo zero, richiede investimenti estremamente rilevanti a carico dei cittadini, tempi lunghi di realizzazione e determina conseguenze negative irreversibili per il territorio. E comunque perché prospettare un inceneritore quando potremo raggiungere il 70 -80% di raccolta differenziata da indirizzare concretamente alla filiera del recupero e del riciclo? Cosa brucerebbe allora l'inceneritore? Perché fare scelte che determineranno spreco di risorse, quando un impianto a freddo, costerebbe un decimo rispetto ad un inceneritore e sarebbe un impianto sicuro per la salute e rispettoso dell'ambiente?
La raccolta differenziata a San Casciano nei primi nove mesi del 2010 non arriva al 42%, ben al di sotto dei limiti imposti dalla normativa, così come a Bagno a Ripoli.
I tentativi che le Amministrazioni stanno portando avanti in questo periodo, il progetto Chianti Waste-less (un piano per la riduzione dei rifiuti) ad esempio, o la sperimentazione del porta a porta nel centro a San Casciano, sono azioni positive e un buon punto di partenza, ma rappresentano ben poco se rimangono degli optional aggiuntivi e non determinanti rispetto alle scelte politiche complessive e alla relativa pianificazione industriale che continuano a vedere nell'inceneritore la scelta fondante e prioritaria.
I sindaci del Chianti se davvero vogliono fare una scelta responsabile per “non fare la fine della Campania”, così come ha esordito il Sindaco Bartolini di Bagno a Ripoli in un recente comunicato stampa, pianifichino immediatamente un progetto di area per la raccolta domiciliare porta a porta, non stiano ad aspettare “l'inceneritore che verrà”, ci sembra che di tempo ne abbiano perso abbastanza!



AUMENTO DEPOSITO CAUZIONALE DI PUBLIACQUA

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Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta un'interrogazione nel prossimo Consiglio Comunale del prossimo 29 novembre.
COMUNICATO STAMPA

NUOVO BALZELLO NELLA BOLLETTA DI PUBLIACQUA A SCAPITO DELLE FAMIGLIE
In questi giorni sta arrivando a tutti gli utenti l'adeguamento del deposito cauzionale. Un aumento che in media per i vecchi contratti o per consumi elevati potrebbe essere di 50/60 euro e oltre.
Unico modo per ottenere il rimborso: domiciliare la bolletta in banca, una vera imposizione a cui sottostare. Chi non ha o non vuole avere un conto corrente, anziani, condomini, fasce disagiate della popolazione, sarà costretto a pagare.
Per i cittadini del Chianti e di San Casciano un'incertezza in più: come sarà applicata la cauzione agli utenti che hanno firmato il contratto di fornitura dell'acqua quando il servizio era gestito dai Comuni o da Fiorentina Gas?
Sicuramente avremo aumenti notevoli e diversificati da utente a utente, quindi difficilmente verificabili dai medesimi. E in futuro il deposito cauzionale potrà essere ulteriormente adeguato, di conseguenza sono prevedibili nuovi consistenti aumenti.
E' grave che Publiacqua non abbia dato nessuna preventiva e personalizzata informazione agli utenti, scegliendo invece di utiizzare la stampa per una campagna pubblicitaria costosa e ingannevole, nella quale si maschera l'aumento tramite una promessa di rimborso della cauzione nel caso l'utente scelga di domiciliare la bolletta, ma si omette di dire che chi non si adeguerà, sarà obbligato a pagare.
Publiacqua ha bisogno di “fare cassa”, e scarica sulle famiglie le difficoltà finanziarie della società, opera scelte a puro scopo di lucro, seguendo programmi di stampo privatistico, privilegiando gli interessi dei soci privati rispetto a quelli dei cittadini.
L'Autorità pubblica, cioè l'Assemblea dei sindaci, che ha tra i suoi compiti quello di controllare il gestore del servizio idrico, non svolge il proprio ruolo e non tutela gli utenti, in primo luogo le fasce più deboli della popolazione. Questa vicenda è l'evidente conseguenza dei guasti del processo di privatizzazione del servizio idrico.
Invitiamo perciò tutti i cittadini a protestare contro questo assurdo balzello e chiediamo che l'Autorità di Ambito ridiscuta e annulli l'adeguamento del deposito cauzionale imposto da Publiacqua ai cittadini e ai Comuni.

PER UNA FINANZIARIA DI PACE

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Non se ne parla quasi.



Nella Legge di stabilità per il 2011, in discussione in Parlamento, è previsto lo stanziamento per 131 cacciabombardieri F35 JSF (Joint Strike Fighter) che l'Italia vuole acquistare. Costo: circa 15 miliardi di euro distribuiti nei prossimi 16 anni (471 milioni di euro per il 2011).

E' stato calcolato che con i 15 miliardi di euro complessivi del progetto per gli F35 si potrebbe:

Costruire 3.000 asili nido!

Costo 1 miliardo di € con beneficiari 90.000 bambini da 0 a 3 anni e 50.000 famiglie

Posti di lavoro creati: 20.000

Mettere in sicurezza 1.000 scuole!

Costo 3 miliardi di € con beneficiari 380.000 studenti

Posti di lavoro creati: 15.000

Installare 10 milioni di pannelli solari!

Costo 8,5 miliardi di € con beneficiarie 300.000 famiglie

Posti di lavoro creati: 80.000

Dare indennità di disoccupazione di 700 € per 6 mesi ai precari con reddito inferiore ai 20.000 €

Costo 2,5 miliardi di € con beneficiarie 800.000 persone

- oppure (al posto di quest’ultima)

Ristrutturare il centro storico dell’Aquila, 5.000 case inagibili, l’ospedale e la casa dello studente

Costo 2,5 miliardi di € con beneficiarie 30.000 persone

Posti di lavoro creati: 2.000

Con i 100 milioni di euro di un singolo cacciabombardiere JSF si potrebbe:

Acquistare 20 treni per pendolari!

Costo 100 milioni di € con beneficiarie 20.000 studenti

Posti di lavoro creati: 1.500

Acquistare 5 Canadair per servizio antincendio!

Costo 100 milioni di € con beneficiaria un’area di 200.000 abitanti


Fonte: Sbilanciamoci e Rete disarmo




venerdì 26 novembre 2010

1° DICEMBRE: GIORNATA NAZIONALE CONTRO L'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI

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IL PRIMO DICEMBRE GAIA HA PROCLAMATO LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E PER LE ALTERNATIVE.



Quest’anno la GLOBAL ALLIANCE for INCINERATOR ALTERNATIVES compie e celebra i primi suoi 10 anni di attività a partire dal primo dicembre che propone la ormai tradizionale GIORNATA DI ATTIVITA’ CONTRO I RIFIUTI E L’INCENERIMENTO.

L’appello è scaricabile da www.no-burn.org e da www.ambientefuturo.org

LEGGE FINANZIARIA: IL PARLAMENTO BLOCCHI L'ACQUISTO DI 131 CACCIA F35

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Campagna: Non finanziate i cacciabombardieri F35

Promossa da: DisarmiAmoLaPace (Varese)

Appello affinché i parlamentari non votino il finanziamento del cacciabombardiere F35

Il Governo italiano sta procedendo nella continuazione del programma per la realizzazione di 131 cacciabombardieri F35 Joint Strike Fighter che impegneranno il nostro paese fino al 2026 con una spesa, destinata ad aumentare, di oltre 15 miliardi di euro.
Il Parlamento approvando la prossima "Legge Finanziaria" stanzierà per sua la produzione circa 472 milioni di euro per il 2011, cifra che dovrà più che raddoppiare negli anni successivi per tenere il passo con quanto deciso.
Si tratterebbe di una decisione irresponsabile sia per la politica di riarmo che tale scelta rappresenta, sia per le risorse che vengono destinante ad un programma sovradimensionato nei costi, sia per la sua incoerenza con la Costituzione Italiana che "Ripudia la Guerra": l'F35 infatti è un aereo di attacco che può trasportare anche ordigni nucleari.
In un momento di grave crisi economica in cui non si riescono a trovare risorse per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati e vengono tagliati i finanziamenti pubblici alla scuola, all'università e alle politiche sociali, destinare 15 miliardi di euro alla costruzione di 131 cacciabombardieri è una scelta sbagliata e incompatibile con la situazione sociale del paese.
Chiediamo ai parlamentari che facciano tutto ciò che è in loro potere per non finanziare questi strumenti di morte e così fermare il programma, destinando le risorse risparmiate a programmi alternativi: una parte a iniziative di riconversione civile dell'industria bellica e agli interventi di cooperazione internazionale, che la scorsa manovra finanziaria ha più che dimezzato, e l'altra parte alla scuola, all'università, alla ricerca, alla cultura, alla sanità pubblica e alle energie rinnovabili.
La sottoscrizione di questo appello prevede l'invio, in automatico, di una e-mail da parte di ciascun sottoscrittore a ciascuno dei deputati e dei senatori della Repubblica italiana, che si accingono in questi giorni a votare il "Programma di stabilità" per il prossimo anno.

http://www.peacelink.it/

UNIVERSITA' DI FIRENZE: SOLIDARIETA' AGLI STUDENTI CARICATI DALLA POLIZIA

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“Non è violento chi difende i valori della Costituzione”

Reagire e resistere contro il razzismo è una difesa della Repubblica nata dalla Resistenza.
Questo il comunicato congiunto di Ornella De Zordo (Puc) e Tommaso Grassi (Spf)

Non contenta della manovra di distruzione dell’Università pubblica portata avanti da questo Governo, che intanto finanzia la scuola privata, la destra nostrana ha pensato bene di forzare la mano al Polo di Scienze sociali di Novoli, chiamando niente meno che Daniela Santanchè - razzista e fascista dichiarata, che con l’università non ha niente a che vedere - a parlare di immigrazione.
Qualcuno dovrà rispondere sul motivo dell’autorizzazione a una simile iniziativa, che comunque ha potuto avere luogo solo grazie all’intervento violento della Polizia, che ha caricato gli studenti, mentre il Sottosegretario Santanchè parlava in una piccola aula davanti ad una claque (il pubblico è stato infatti scelto) che immaginiamo osannante davanti a cotanta autorità.
E’ del tutto inutile e fuori luogo accusare di intolleranza la maggior parte degli studenti che giustamente protestava per questa presenza inutile, non voluta, provocatoria: l’intolleranza è di chi vuole cacciare gli stranieri “casa per casa” come dice un assessore milanese, è di chi chiude esseri umani in un lager solo perché privi di documenti, e poi li manda a morire nel deserto libico per mano dell’amico Gheddafi, è di chi nega a intere comunità un luogo di culto solo perché di una fede diversa dalla loro.
Reagire e resistere contro queste nefandezze è sacrosanto, è una difesa della Repubblica antifascista nata dalla Resistenza. E' una difesa della Costituzione, che ancora oggi regola il vivere civile nel nostro Paese.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli studenti che si sono visti blindare e sottrarre una parte della loro Università solo per consentire lo spettacolo poco edificante delle chiacchiere di un paio di seminatori d’odio, e che, dopo aver subito tale affronto, sono stati anche caricati dalla polizia.

RIFORMA GELMINI: LA PROTESTA DILAGA NELLE UNIVERSITA'

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Cariche della polizia contro gli studenti a Firenze e mobilitazioni in tutta la Toscana. Intervengono la Federazione della Sinistra Toscana e il Gruppo Consiliare Regionale "Federazione della Sinistra - Verdi"


Mentre le proteste e le manifestazioni contro le politiche del governo in tema di scuola e università si moltiplicano e assumono dimensioni straordinarie gli studenti di destra organizzano nel polo universitario di Novoli un appuntamento sull’immigrazione con evidenti intenti procatori. Il risultato è un clima avvelenato che ha portato gravi cariche della polizia e al ferimento di sei studenti. Quello che ci sentiamo di rispondere all’onorevole Santanché – la quale ha affermato che le proteste non fermeranno il governo – è di star certa che l’unica cosa che non si fermerà è la mobilitazione e le proteste contro i devastanti provvedimenti dell’esecutivo su scuola e università negano il futuro ai giovani – studenti, ricercatori - e quindi al paese.

Intanto, nonostante gli auspici degli esponenti del governo, il risultato delle mobilitazioni è il momentaneo stop all’approvazione del provvedimenti stessi. La sacrosanta mobilitazione sta crescendo di ora in ora e assume dimensioni di straordinaria partecipazione, con cortei e proteste nelle principali città anche toscane, a Pisa è stata simbolicamente inoltre occupata la Torre pendente, mentre lo spazio di piazza dei Miracoli era completamente occupato dagli studenti. In questo quadro e in questo momento appare ulteriormente grave e provocatorio l’organizzazione oggi di un convegno sull’immigrazione dall’eloquente e inquietante titolo “Comunitari ed extracomunitari padroni a casa nostra ?” presso il polo universitario di Novoli dalle organizzazioni studentesche di destra, al quale ha partecipato proprio l’onorevole Santanché: ci pare che tema e scelta della relatrice abbiano avuto una volontà provocatoria e atta ad avvelenare un clima già teso – alla quale il sottosegretario avrebbe fatto bene a non prestarsi -, con la scelta di sostenere le autoritarie politiche governative contro i migranti, funzionali ad alimentare la paura del “diverso” e venate di xenofobia. Il risultato è stato che gli studenti che protestavano per l’evento fuori dal Polo, nel tentativo di entrare nell’aula del dibattito, sono stati caricati dalle forze dell’ordine, carica – che condanniamo fermamente – la quale ha provocato il ferimento di sei studenti. E’ di tutta evidenza che l’obbiettivo dell’appuntamento era quello di creare le condizioni per possibili eventi cruenti e conseguente criminalizzazione della protesta di questi giorni. Stiamo dando e daremo il massimo di sostegno e solidarietà alle mobilitazioni di contrasto alle contro riforme governative, è in gioco il futuro di un effettivo diritto allo studio per tutti e non per i soli che se lo potranno per mettere, è in gioco il futuro del paese e la possibilità di crearsi una coscienza collettiva critica, la cui effettività di espressione deve essere tutelata e garantita.

Federazione della Sinistra Toscana Gruppo Consiliare “Federazione della Sinistra – Verdi” del Consiglio Regionale della Toscana

lunedì 8 novembre 2010

Lettera pubblica all'ATO 3 dal Comitato Referendario Provinciale di Firenze Acqua Pubblica

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Non so se avete letto dell'aumento deciso da Publiacqua del deposito cauzionale per tutti gli utenti a meno che non si accetti di domiciliare la bolletta su un c/c bancario. Questa decisione è stata presa da Publiacqua con parere contrario dell'Ato, a dimostrazione di quanto l'Autorità di Ambito possa davvero esercitare il ruolo di controllo e di indirizzo che teoricamente le competerebbe.
Il Comitato provinciale referendario di Firenze per l'acqua pubblica si è mobilitato su questo tema ed ha inviato una lettera pubblica all'Autorità di Ambito.


   
All'Autorità di Ambito Territoriale Ottimale 3 Medio Valdarno

Lettera pubblica all'ATO 3 dal Comitato Referendario Provinciale di Firenze Acqua Pubblica

Oggetto: aumento deposito cauzionale imposto da Publiacqua

Il Comitato Referendario Provinciale di Firenze per l’Acqua Pubblica vuole esprimere la sua ferma opposizione all’iniziativa di Pubbliacqua di aumentare il deposito cauzionale relativa alla fornitura del servizio idrico. Le modalità con cui questo aumento è stato imposto mostrano logiche privatistiche volte al profitto, ad esclusivo beneficio dei soci privati senza tener conto del parere di cittadini e Comuni.
Spettando a codesto ATO i compiti di pianificazione e controllo del servizio idrico, ci risulta abbiate chiesto a Publiacqua di attuare misure di mitigazione ed un congruo periodo di rodaggio oltre che un confronto con Voi per ridurre gli effetti sull’utenza.
Il fatto che nulla di tutto ciò sia avvenuto è a nostro avviso la dimostrazione evidente delle distorsioni introdotte dalla gestione privata del servizio idrico.
Pur riconoscendoVi il tentativo di intervenire presso Publiacqua a difesa dei diritti della collettività, nell’ambito delle rispettive competenze, il Comitato Provinciale ritiene la Vostra posizione troppo morbida.
Quanto da Voi espresso non mette in discussione la validità del provvedimento, ma soltanto il suo processo di attuazione ed i tempi in cui esso si concretizza, ci sembra troppo poco!
In particolare, ci pare che accettiate un meccanismo, quello degli incentivi riconosciuti a chi effettua la domiciliazione bancaria, che sembra essere solo un modo per costringere le persone ad accettare la domiciliazione. Questo a scapito di chi non vuole o non può accedere a tale opportunità, persone in genere appartenenti alle fasce più deboli della popolazione, quali anziani senza conto corrente, salariati al minimo ed utenti di condominio.
Siamo in disaccordo con l'intensa attività propagandistica che Publiacqua sta promuovendo; l’entità degli aumenti effettivi sono mascherati dal messaggio di un presunto regalo che consisterebbe nella restituzione dell’intero deposito, compresa la parte di aumento, a chi accetta la domiciliazione. La pubblicità omette di spiegare che chi non domicilia sarà l'unico "obbligato" a pagare l'aumento del deposito cauzionale: trattasi di reclame ingannevole e fuorviante.
Pertanto, con la presente siamo a chiedere che:
A) sia chiarito se l'ATO3 ha o meno potere di controllo e indirizzo nei confronti di Publiacqua;
B) l’ATO 3 dichiari in maniera netta la sua posizione, dichiarando se è favorevole o contrario all’aumento, prima ancora di esprimersi sulle modalità e sui tempi di riscossione dello stesso;
C) nel caso sia contrario, di prendere una posizione ferma e decisa atta a contrastare e bloccare l'adeguamento del canone di Publiacqua.
Allo stesso tempo il Comitato Provinciale metterà in campo tutte le iniziative possibili per contrastare questo progetto di Publiacqua, che grava sulle categorie più deboli di cittadini, senza che la collettività abbia alcun beneficio.

Comitato Referendario Provinciale di Firenze Acqua Pubblica

Firenze, 4 Novembre 2010

Consiglio Comunale 27/10/2010: domanda di attualità Sogin su deposito scorie radioattive

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Ecco il testo della domanda di attualità sulle scorie nucleari che abbiamo presentato nell'ultimo consiglio comunale.

Piano Sogin, agenzia per il nucleare, individuazione sito stoccaggio scorie nucleari nel Chianti.

Considerato che il 23 ottobre scorso la Sogin, società controllata al 100% dai Ministeri dell'Economia e dello Sviluppo Economico, ha presentato al Governo la mappa di individuazione di 52 aree idonee ad ospitare depositi di scorie radioattive

Considerato inoltre che
• all'interno dell'elenco, secondo autorevoli organi di stampa, vi sarebbero anche aree toscane, in particolare nel Chianti e nella Valdelsa, con riferimento specifico ad un'area che “va dalle pendici ovest dei Monti del Chianti, alla media e alta Val di Pesa, tra i comuni di San Casciano (in quella che potrebbe essere l'estrema parte sud), Greve, Tavarnelle, Barberino” (La Nazione 25 ottobre 2010)
• lo stoccaggio nucleare sarebbe accompagnato dal progetto di un centro di ricerche con tanto di parco tecnologico di vaste dimensioni

Evidenziato che
la scelta della collocazione dei futuri depositi dovrà avvenire di concerto con le Regioni

Ricordato che
questo Consiglio Comunale il 29 luglio 2009 ha approvato la mozione “Dichiarazione di  indisponibilità del territorio comunale ad ospitare impianti nucleari e siti per lo stoccaggio di scorie radioattive” (delibera n. 77 29/7/2009)

Sottolineato che
lo stoccaggio di scorie nucleari metterebbe a grave rischio la salute dei cittadini, l'ambiente e le attività agricole e turistiche del territorio

DOMANDA AL SINDACO E ALLA GIUNTA

• Se siano a conoscenza dell'esistenza dell'elenco dettagliato dei siti individuati da Sogin.
• Se effettivamente nella mappa risulta sia stata inserita l'area del Chianti fiorentino, andando ad interessare direttamente il Comune di San Casciano Val di Pesa e/o aree limitrofe.
• Quali iniziative si intende intraprendere presso tutti i livelli decisionali e istituzionali per evitare che il Chianti possa essere interessato dall'individuazione di siti di stoccaggio di scorie radioattive e per opporsi alla loro realizzazione.

Lucia Carlesi
Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista

27 ottobre 2010

giovedì 4 novembre 2010

Consiglio Comunale 27/10/2010: il NO alla proposta di adesione alla Water Right Foundation.

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WATER RIGHT FOUNDATION:  UN'ASSOCIAZIONE LEGATA A PUBLIACQUA CHE PRUOMUOVE PROGETTI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DIETRO LO SLOGAN “L'ACQUA E' DI TUTTI”, MA NON E' PROPRIO COSI'...

In occasione della seduta del Consiglio Comunale dello scorso 27 Ottobre, la Giunta ha presentato la proposta di adesione alla Water Right Foundation.
Il nostro gruppo consiliare Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista ha espresso un voto contrario.
L'Associazione Water right Foundation è una Onlus fondata nel 2005, con lo scopo di promuovere progetti di cooperazione internazionale legati al diritto di accesso all'acqua. Primo e maggiore socio Publiacqua, spa mista, privatizzata dal 2006 al 40% (soci privati le multinazionali Acea e Suez). Se andate nel sito di Publiacqua vedrete che l'associazione è inserita tra le società collegate. Si tratta del solito gioco delle scatole cinesi, politica ormai consolidata nelle grandi spa pubbliche, o meglio fintamente pubbliche, che erogano servizi. Sempre nel sito di Publiacqua potrete vedere come "spacchettano" la società in vari rami, determinando sempre più l'impossibilità di controllo e trasparenza da parte dei cittadini, oltre che un sicuro spreco di risorse.
A questa associazione i cittadini devolvono un centesimo di euro per mc di acqua consumata, ma lo fanno del tutto inconsapevolmente perché nessuno lo ha mai comunicato!
Con questa onlus si vuole far passare l'idea che Publiacqua si impegna in progetti di solidarietà nel terzo mondo per un uso sostenibile della risorsa idrica e per promuovere il diritto di accesso all'acqua.
Lo slogan recita "L'acqua è di tutti". Non è proprio così. L'entrata dei soci privati del 2006 ha modificato profondamente l'assetto societario, da quel momento  prevale la logica privatistica volta al profitto ad esclusivo beneficio dei soci privati. E i privati sono le multinazionali che stanno proponendo in giro per il mondo un modello di gestione della risorsa idrica che si fonda sulla privatizzazione e sul monopolio, strategia che tende  inesorabilmente ad allontanare la possibilità di accesso all'acqua potabile per milioni di persone; infatti in questi casi in genere assistiamo ad un enorme aumento dei costi e questo rende impossibile l'accesso all'acqua per popolazioni molto povere.
Come si può accettare  allora che fra i soci principali della WRF ci siano società che attuano tali politiche industriali, in palese contraddizione con gli obiettivi di solidarietà e sussidiarietà che la Onlus dice di perseguire? E ancora: c'era proprio bisogno di una fondazione (e dei relativi costi) per svolgere un ruolo umanitario e di solidarietà? Forse sarebbe stato sufficiente devolvere i fondi alla Regione Toscana che ha un dipartimento specifico che lavora con le ONG e programma interventi in diverse parti del mondo.

Consiglio Comunale 30/09/2010: interrogativi sul Piano Interprovinciale Rifiuti

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DOMANDA DI ATTUALITA' SUL PIANO INTERPROVINCIALE RIFIUTI E SULL'APERTURA DEL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA -VAS: QUALI RISPOSTE?

Nel corso della seduta del 30 settembre con la nostra domanda di attualità abbiamo chiesto se l'Amministrazione abbia inoltrato osservazioni al documento preliminare con il quale le amministrazioni provinciale di Firenze Prato e Pistoia hanno aperto il procedimento di VAS. L'assessore Savi ha risposto che l'Amministrazione di San Casciano non ha presentato alcun contributo, ritenendo il documento completo ed esaustivo.
Peccato, dal nostro punto di vista tante sarebbero potute essere le osservazioni. Sopratutto sarebbe stato giusto evidenziare come il documento presenti premesse veramente interessanti: raccolta differenziata con il metodo porta a porta al 65% al 2012, tariffazione puntuale, via i cassonetti dalle strade, raccolta dell'organico di qualità, per poi cadere in palesi incongruenze: infatti se si rispettano tali premesse come si può dichiarare compatibile e coerente la pianificazione di ben 4, forse 5, inceneritori nelle tre province? Perché non si presentano le possibili alternative?

Per l'Amministrazione di San Casciano invece va tutto bene...

Abbiamo chiesto un approfondimento nella commissione consiliare Ambiente e Territorio: stiamo ancora aspettando una risposta. Sarebbe utile una discussione anche tecnica e dettagliata prima del Consiglio Comunale straordinario aperto che abbiamo richiesto - e che speriamo si tenga a breve- sulla gestione dei rifiuti a San Casciano e nel Chianti.

Consiglio Comunale 30/9/2010: il museo "Laika"

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Ancora tutto secretato. Nessuna notizia trapela circa i reperti rinvenuti nel cantiere Laika a Ponterotto: la loro importanza, la datazione ...
Però l'Amministrazione pensa già ad un museo!
Forse per ovvi motivi di chiarezza e trasparenza sarebbe stato più giusto prima dare le opportune informazioni in merito e successivamente prevedere un nuovo stanziamento in bilancio.
Invece non sappiamo niente delle indagini archeologiche, ma abbiamo una variazione di bilancio per 15 mila euro.
E comunque non chiamatelo “museo Laika”, l'appellativo è del tutto fuori posto, un eventuale museo sarà della comunità e dovrà valorizzare la storia del nostro territorio, non uno stabilimento industriale!

Consiglio Comunale 30/9/2010: un primo stop alla variante urbanistica per la torre dell'acqua di san pancrazio

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Durante la seduta del Consiglio Comunale di San Casciano Val di Pesa del  30 settembre la Giunta ha  presentato la delibera per l'adozione della variante al Piano Regolatore relativa al Piano di Recupero per la torre dell'acqua di San Pancrazio.
La delibera era stata precedentemente discussa in Commissione Ambiente e Territorio ed aveva trovato il sostegno delle forze di maggioranza e di opposizione presenti; solo il nostro gruppo consiliare aveva espresso completa contrarietà per la scelta di procedere all'ennesima variante urbanistica, non motivata da interesse pubblico, che non solo avrebbe determinato un impatto negativo nel contesto urbano e paesaggistico, ma rappresentava un chiaro provvedimento "ad personam".
Successivamente  come gruppo consiliare Laboratorio per un'altra San Casciano/Rifondazione Comunista siamo intervenuti con un manifesto e un comunicato stampa per informare delle scelte che l'Amministrazione si apprestava a fare e rendere pubblica la vicenda.
Durante la seduta del Consiglio Comunale la Giunta ha ritirato la delibera, su indicazione del gruppo PD che ha ritenuto necessario " un approfondimento in Commissione".
Una chiara marcia indietro della maggioranza! Abbiamo raggiunto un primo obiettivo, veramente molto importante: la variante  ha subito un primo stop.
Seguiremo attentamente l'evolversi della situazione, garantendo come sempre il nostro impegno per la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, contro ogni provvedimento che non rispetti le regole che rappresentano l'unica garanzia per una gestione del territorio corretta e trasparente.

La stangata corre sul pullman

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Il nuovo corriere di Firenze, 4 novembre 2010

La consigliera di opposizione Lucia Carlesi: "Aumenti del 35% e gli amministratori non parlano"

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Nuova stangata sui pendolari del Chianti. Bus: meno corse e abbonamenti più cari

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La nazione, 4 novembre 2010

La Sita deve ancora definire le tariffe ufficiali, ma si ipotizzano rincari consistenti


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venerdì 29 ottobre 2010

"Scorie nucleari? Urge chiarimento"

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La nazione, 29 ottobre 2010

Dopo la mappatura del ministero dello sviluppo economico
Interrogazioni al Comune e alla Provincia, mittenti Crlesi e Cordone

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Stangata sui pendolari del Chianti che utilizzano la SITA

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La proposta ingiustificata di pedaggio sull'Autopalio ha suscitato una certa reazione dei nostri amministratori e, se ci fossero sfuggiti articoli e foto sui vari giornali, tutti però abbiamo potuto vedere lo striscione appeso direttamente sulla facciata del palazzo comunale. Al contrario non si è vista una analoga mobilitazione per le conseguenze dei tagli al trasporto pubblico fornito nel Chianti da SITA che stanno già interessando tutti gli studenti e i lavoratori pendolari che utilizzano questo servizio.

Già dal mese di agosto sono state riviste le tariffe del servizio: niente più abbonamenti annuali e dal 15 ottobre niente più abbonamenti trimestrali. Cosa vuol dire? Chi tutti i giorni sale sul bus per andare a scuola o al lavoro per ridurre un po' i costi potrà al massimo acquistare un abbonamento mensile con un aumento della spesa superiore al 35%! Si passa, ad esempio, per la tratta S.Casciano-Firenze da 380 del vecchio abbonamento annuale a 528 euro di spesa all’anno.

Come si è arrivati a questo? Sita come Ataf e le altre aziende del trasporto pubblico sono state colpite dalla manovra finanziaria varata questa estate dal Governo che impone riduzioni dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni, con la conseguente incertezza sulle risorse che saranno destinate nel 2011 al Trasporto Pubblico Locale. Sulla stampa si legge che è previsto un taglio di almeno il 25% dei chilometri di percorrenza del trasporto pubblico locale sulla provincia di Firenze.

Come se non bastasse, dunque, agli attuali aumenti a partire dal prossimo anno potrà aggiungersi una riduzione nel numero delle corse e dunque nell'accessibilità ad un servizio pubblico che, al contrario, chiederebbe di essere migliorato e potenziato. Perchè? Perchè più bus vuole dire più sicurezza, minore spesa pubblica per costruire parcheggi, meno inquinamento, un traffico più fluido, tempi minori di percorrenza, vuol dire garantire la possibilità di spostarsi a chi l'auto non la può guidare, come i giovani e gli anziani sempre più numerosi.

Ad oggi poco si è letto sui giornali e, se anche ci sono stati commenti, ci pare che non si sia usata, almeno da questa Amministrazione, la forza e la visibilità usata per altri temi!

Nel mondo che vogliamo il trasporto pubblico deve venire prima di quello privato perchè più democratico, più sano, più economico per tutti.

lunedì 25 ottobre 2010

Scorie nucleari? I siti idonei anche qui

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La nazione, 25 ottobre 2010

La mappa allo studio del ministero si estende da San Casciano a Barberino

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domenica 24 ottobre 2010

Bus di linea a rischio tagli. Tutti preoccupati

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La nazione, 24 ottobre 2010

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venerdì 22 ottobre 2010

I produttori di vino Chianti: il no all’impianto di Testi

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I produttori di Chianti: «Fermate ilpiano dei rifiuti»
In una lettera il no all’impianto di Testi

Corriere Fiorentino, 22 ott 2010, Lisa Baracchi




SAN CASCIANO - I produttori di vino Chianti chiedono di rivedere (completamente) il piano provinciale dei rifiuti. Lo ritengono «obsoleto», soprattutto per la scelta di realizzare il termovalorizzatore a Testi, nel comune di Greve. «Abbiamo studi che dimostrano l’insensatezza ambientale, tecnica ed economica di questa scelta», si legge nella lettera che i presidenti del Consorzio Vino Chianti Classico e della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico, Marco Pallanti e Lapo Mazzei, hanno inviato ai presidenti di Regione e Provincia, al prefetto e al sindaco di Firenze.

La lettera è partita da Sant’Andrea in Percussina (San Casciano), sede del Consorzio, il 29 settembre. «Il Consorzio e la Fondazione non sono pregiudizialmente contro i termovalorizzatori, purché siano giustificati da rigorose analisi e da assolute garanzie per la salute dei cittadini», continua la lettera. I produttori di vino sono dalla parte del sindaco di Greve, Alberto Bencistà, che ha chiesto una moratoria al progetto dell’inceneritore. Chiedono una programmazione pubblica più oculata per non inserire l’insediamento industriale in «un distretto agroindustriale tra i più importanti d’Italia», simbolo dell’identità culturale della Toscana. Dicono di puntare alla riduzione della produzione di rifiuti e avviarne all’incenerimento una frazione minima. «Anche se si raggiunge il 65% di raccolta differenziata e anche se si continua sulla linea di riduzione della produzione di rifiuti, già avviata - spiega l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli - c’è necessità di costruire gli impianti già in programma. Quello di Testi è inserito nel piano provinciale dei rifiuti, in quello straordinario d’ambito, mentre è in via di definizione il piano interprovinciale. I quattro impianti pianificati servono a Firenze, Prato e Pistoia e un milione e 600 mila cittadini».

Se l’inceneritore di Case Passerini tratterà circa 136 mila tonnellate di rifiuti l’anno, quello di Testi ne brucerà 70 mila. «Mentre per fare un esempio con il resto d’Italia, Brescia che ha un milione e 200 mila cittadini porta a smaltire nel suo impianto 800 mila tonnellate di rifiuti», precisa Crescioli. E sulla moratoria commenta: «C’è già una moratoria di fatto perché se a Case Passerini siamo alla gara di appalto e si pensa di avviare l’impianto nel 2014, per Testi si andrà oltre questa data, le procedure sono più indietro».

Inceneritore, stop di cinque anni

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La nazione, 22 ottobre 2010

Se ne parlerà in un documento di fusione Safi e Quadrifoglio.
Non è ancora ufficiale, ma la "moratoria" dovrebbe essere accettata.

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lunedì 18 ottobre 2010

RIDURRE LA PENSIONE AI PARLAMENTARI? NO, MAGGIORANZA BULGARA IN PARLAMENTO

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PENSIONI E ... CASTA
Il giorno 21 settembre 2010 un Deputato di "opposizione" (omettiamo l'appertenenza per ovvie ragioni), ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto "tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione".
Indovinate un po' come è andata a finire ! :

Presenti 525 (GOVERNO E OPPOSIZIONE ...)
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498.

Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Non ne hanno dato notizia né radio, né giornali, né Tv OVVIAMENTE. Facciamola girare noi !!!

sabato 16 ottobre 2010

Università: la "Riforma" Gelmini

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MENTRE DAL MINISTERO DEL TESORO ARRIVA LO STOP AL DISEGNO DI LEGGE DI RIFORMA UNIVERSITARIA, UNA RICERCATRICE SPIEGA AL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE PERCHE' IL DDL SPINGE I MIGLIORI ALLA FUGA E L'UNIVERSITA' AL COLLASSO

La Stampa 12 ottobre 2010

Caro Ministro Gelmini,
sono una ricercatrice di Cà Foscari, insegno sociologia. Mai avrei pensato di scriverle sino ad oggi, ma la situazione è grave. Mi perdoni se per un istante le parlo apertamente.
Ho due anni meno di lei e sono rientrata in Italia nel 2008 dopo aver trascorso il resto degli anni 2000 negli Stati Uniti. Quand'ero un Ph.D. student negli States con molti docenti c'era un rapporto di amicizia. Nel mio Dipartimento c'erano molte donne, young faculty, associate o full professors. Il reclutamento di nuovi docenti era un processo in cui erano coinvolti tutti, anche i graduate students avevano potere decisionale. Tra le tante cose che valutavamo c'era l'età del candidato, perchè più l'Università è giovane e più è viva, dinamica, propositiva, proliferante di sapere. Ricordo che al mio arrivo come studente di dottorato al primo anno avevo trovato ad attendermi all'areoporto il direttore del Dipartimento. Mi aveva ospitata a casa sua per circa un mese. Amava gli studenti perchè credeva rappresentassero il futuro e voleva che fossimo tutti nelle condizioni migliori per lavorare. Ricordo che a lezione gli undergraduates non avevano timore di porre domande, che c'era complicità tra studenti e docenti, che si respirava un'orizzontalità a me sino ad allora sconosciuta.
Nel 2008 sono rientrata in Italia. Non era mio desiderio, ma la vita a volte fa strani scherzi. Ricordo con opacità un concorso con altri sei colleghi. Due di noi avevano trent'anni, gli altri ne avevano più di quaranta. Discutevano di candidati interni o esterni, del numero di concorsi tentati e destinati ad altri, di anni di ricerca e di didattica precaria, di corsi di didattica frontale retribuiti con circa 2 mila euro netti l'anno. Parlavano di famiglie e di figli, di bollette, di una passione messa a dura prova dalla precarietà e dalla svalutazione del sapere.
All'epoca sapevo poco dell'università italiana. Non sapevo che cosa significasse essere un ricercatore, sapevo che il mio stipendio entrante negli Stati Uniti era tre volte lo stipendio che prendo ora. Non mi sono stupita ovviamente quando nessuno è venuto a prendermi all'areoporto, mi sono stupita quando mi sono accorta di avere poche colleghe donne, quando ho conosciuto colleghi che avevano due volte e mezza i miei anni, quando ho realizzato che durante le riunioni ufficiali i ricercatori difficilmente parlavano. Negli anni mi hanno colpita anche altre cose, ad esempio il fatto che l'autonomia di pensiero venisse a volte considerata non tanto come una conquista sublime ma come un segno di arroganza precoce; che in Università come in strada esistessero parole come protettore e tradimento, e che la giovane età non fosse un pregio bensì un difetto: i giovani del resto non hanno un nome, non hanno capitale, non hanno reti di conoscenza già intessute, non hanno potere politico. I giovani non esistono se non in potenza, perciò devono avere pazienza, e prima o poi se hanno fortuna qualcuno li aiuterà.
Capirà con quanta meraviglia abbiamo vissuto questi mesi, quant'è stato travolgente vedere migliaia di ricercatori mobilitarsi a partire dal senso di stima di sé, dalla responsabilità per il futuro, dall'entusiasmo, dall'amore per il sapere. Capirà con quanta energia abbiamo cominciato a parlare negli atenei della sua riforma e quant'è stato rigenerante scoprire che potevamo cambiare le cose in meglio. Ci siamo accorti che l'Università pubblica può essere riformata anche senza mutilazioni, che basterebbe invertire un pò la piramide ordinari-ricercatori per ridurre di molto i costi, per aumentare la democrazia interna, per dare un significato onesto al concetto di meritocrazia. Ci siamo resi conto anche che la sua riforma non va in questa direzione, accentra il potere verso l'alto piuttosto che distribuirlo verso il basso, esclude ancora una volta i più giovani e i precari ed attribuisce il potere decisionale maggioritario ad un Consiglio di Amministrazione esterno ed al Rettore, a scapito addirittura di organi interni sino ad oggi importanti quali il Senato Accademico. Ci siamo resi conto che la sua riforma vorrebbe tagliare i corsi di laurea “inutili”, ma che la definizione di inutilità è sempre un po' ambigua, del resto anche le dittature sudamericane la utilizzavano per mettere al bando i corsi di filosofia e di sociologia. Infine ci siamo dovuti arrendere al fatto che lei non pensa ai giovani, anzi propone il blocco delle assunzioni di nuovi ricercatori a tempo indeterminato, cosa che non solo spingerebbe i migliori di noi all'esodo, ma che data l'età media del corpo docente italiano spingerebbe nel medio periodo l'Unversità pubblica al collasso. Non entro nel merito degli effetti congiunti del suo DdL e dei tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario all'Università, perchè se lo facessi dovrei concluderne che il governo ha in mente un progetto antropologico regressivo per il popolo italiano. Voglio piuttosto dire che tutti noi siamo preoccupati: ricercatori, precari, studenti, professori associati, professori ordinari e presidi.
Siamo preoccupati perchè ci sembra che stiate per votare con semplicismo ed irresponsabilità un DdL di estrema importanza. Siamo preoccupati perchè ci sembra che vi interessi di più il bene di pochi che il bene di tutti, e che Confindustria abbia più diritto ad entrare nella Governance dell'Università di quanto quei giovani “capaci, meritevoli ed anche privi di mezzi” di cui parla la Costituzione abbiano diritto di studiarvi. Siamo preoccupati perchè ci sembra che un disegno di legge di questa portata non andrebbe votato in notturna con la fretta che caratterizza le fughe dei ladri ma alla luce del sole, in aperta collaborazione con tutti coloro che desiderano anteporre ai propri interessi l'amore per il futuro. Siamo preoccupati perchè crediamo che in questo quadro fosco fatto di crisi economica, di precarietà e di crisi di governo non abbia senso dare prove di forza o perseguire un voto politico, come ci sembra stia accadendo. Crediamo che il diritto all'istruzione in Italia sia in pericolo, e che sia nostro dovere proteggerlo oggi domani e sempre, sino a quando riusciremo a creare un'università aperta, orizzontale e di tutti.

Francesca Coin
Università Cà Foscari
Rete 29 Aprile

venerdì 15 ottobre 2010

ROMA 16 OTTOBRE, PER I DIRITTI DEL LAVORO

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AFGHANISTAN, RIFLESSIONE DI MAO VALPIANA: PROFEZIA AFGANA

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"C'è voluto l'ennesimo sacrificio di carne umana, per convincere gli adoratori blasfemi del dio della morte a chiamare la guerra con il nome della guerra. E ora che senza vergogna la possono chiamare guerra, vogliono che i bombardieri siano riempiti di bombe.
Chi si dovrebbe opporre si fa invece complice, per presunta lealtà e serietà, unendosi al funerale di stato del dio assetato di sangue.
Ma tutti gli innocenti sui cui cadranno le nuove bombe, vittime di quella che era una missione di pace che ora si può chiamare guerra, sono figli di un altro dio, che non vuole sacrifici né animali né umani, che per amore dell'amore ha cercato la pace ma ha trovato la croce.
Le strade dell'Afghanistan sono minate di violenza e menzogna. La voce del profeta nel deserto afgano chiede che cessi il fuoco, che tacciano le armi, per poter udire il battito d'ali dell'angelo della nonviolenza.”

PUBLIACQUA DECIDE GLI AUMENTI DELLE CAUZIONI. IL "MOSTRO" DISUBBIDISCE AL SUO CREATORE

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Ormai è chiaro: Publiacqua sta facendo gli interessi dei soci privati.
L’obiettivo è quello di fare cassa e non quello di difendere gli interessi dei cittadini-utenti.
Relativamente ai depositi cauzionali versati dagli utenti del servizio idrico integrato, fin dal 2007 Publiacqua ha richiesto all’Autorità di Ambito (cioè ai sindaci) una revisione dei criteri di calcolo visto l’elevato livello di morosità che caratterizza la propria utenza (ma soprattutto – noi riteniamo - per annullare gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale che hanno obbligato Publiacqua a non far pagare la depurazione a chi non è collegato ad un depuratore!!!)
I nuovi criteri, approvati lo scorso aprile, determinano un incremento di 8 euro per i nuovi utenti: coloro che nel corso del 2010 hanno attivato una fornitura idrica hanno pagato 68 euro di deposito cauzionale, mentre adesso ne pagheranno 76.
Publiacqua è andata oltre: impone cioè all’interno della bolletta non domiciliata in banca (200.000 utenti su 370.000) un aumento del deposito cauzionale che per i vecchi contratti o per consumi elevati potrebbe essere anche di 50/60 euro.
L'Autorità di ambito composta dai Comuni, aveva stigmatizzato chiedendo a Publiacqua delle "misure di mitigazione" e un "congruo periodo di rodaggio" utile addirittura a restituire agli utenti l'intera cifra depositata al momento dell'accensione del contratto. L'Ato 3 auspicava inoltre che vi potesse essere un confronto con la stessa Publiacqua "per ridurre gli effetti sull’utenza", oggi in sofferenza, soprattutto nelle classi sociali più deboli, a causa della crisi economica, arrivando a chiedere la rateizzazione in 3 anni

Nulla di ciò è avvenuto. Publiacqua – che ricordiamo è detenuta per il 40% da soci privati - ha preferito far cassa. Nessun periodo di rodaggio, nessuna apertura di dialogo sulla questione. Nessuna rateizzazione.
Il Presidente di Publiacqua ha il coraggio di parlare di regalo agli utenti perché verrà restituita la cauzione già versata comprensiva dell’aumento - che probabilmente sarà già incluso nella prossima fattura - a chi deciderà di mettere la bolletta in banca: un ricatto a cui dovranno sottostare migliaia di famiglie (ma come faranno tante persone anziane che non hanno nemmeno il conto corrente??) per evitare di pagare il pesante e ingiustificato balzello.

Comitato Acqua Mugello Val di Sieve

mercoledì 29 settembre 2010

L’inceneritore di Acerra è morto: ora spunta il collaudo dei misteri

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Da “Il Fatto Quotidiano”
di Nello Trocchia e Tommaso Sodano (autori del libro La Peste dal 29 settembre in tutte le librerie)

Oggi si è fermata anche la prima delle tre linee di smaltimento dei rifiuti. Le altre due erano già fuori uso. Ma i costruttori di Impregilo battono cassa e aspettano 355 milioni di euro dopo l'ok arrivato il 16 luglio. Anche se, di quel collaudo, non si trovano i documentiSi potrebbe definire “il collaudo dei misteri”. E’ quello datato 16 luglio 2010 che avrebbe accertato il pieno funzionamento dell’inceneritore di Acerra. La notizia di questo collaudo, del quale non si è mai parlato in questi mesi, si ricava dal sito di Impregilo, la società milanese che ha costruito il forno dei miracoli: “Merita opportuna evidenza – si legge – il positivo collaudo definitivo del termovalorizzatore di Acerra, datato 16 luglio 2010. Tale risultato costituisce un’importante evidenza dell’eccellenza qualitativa che contraddistingue l’operato del Gruppo nei suoi settori strategici, con particolare enfasi in questo caso, stante la perdurante inadempienza delle amministrazioni pubbliche competenti nel pagamento al Gruppo dei rilevanti crediti maturati per tale opera, dalla quale le stesse amministrazioni stanno peraltro ottenendo significativi benefici sia economici sia operativi”.

Un collaudo definitivo, dunque, che dovrebbe sbloccare i soldi da incassare: 355 milioni di euro. Dalla provincia di Napoli (l’ente competente nella gestione dei rifiuti), fanno sapere che nessun documento relativo al collaudo in luglio è stato acquisito, nonostante le richieste. Insomma, è un mistero. “Il collaudo funzionale dell’impianto – si legge sul sito della protezione civile – è terminato il 28 febbraio 2010. Con l’esito positivo del collaudo è terminata la gestione provvisoria. E Partenope Ambiente ha assunto la gestione definitiva del termovalorizzatore di Acerra”. Peccato che qualche settimana dopo il fatidico 16 luglio l’inceneritore si è fermato: ora è completamente spento, nonostante le rassicurazioni dell’A2a, la società che lo gestisce e che ieri ha organizzato un tour con i giornalisti, in versione embedded, per ribadire che è tutto nella norma. A meno di 24 ore dal tour, la notizia: anche la prima linea di combustione è bloccata. Delle altre due linee che lo compongono, già si sapeva. Bloccate. L’inceneritore al momento, che doveva trattare 2 mila rifiuti al giorno, quasi un terzo di quanto prodotto in regione, è morto. “Riprenderà a funzionare entro un giorno”, rassicurano dall’A2a. Anche sui collaudi in passato non sono mancate le polemiche: a presiedere la commissione collaudi c’era Gennaro Volpicelli che ha seguito l’iter di sviluppo del forno di Acerra, persona preparata e competente, ma in leggero conflitto, visto che dal luglio 2009 ha assunto il ruolo di direttore dell’Arpac, l’agenzia regionale di protezione ambiente che si preoccupa di monitorare l’aria nei pressi dell’inceneritore.

Attorno al forno di Acerra si gioca una partita di soldi. L’Impregilo, i cui ex-vertici sono sotto processo per la disastrosa gestione dei rifiuti, deve incassare 355 milioni di euro dalle istituzioni, regione Campania o protezione civile che dovranno acquistare la proprietà dell’impianto. Qualcuno aspetta i soldi. In Impregilo c’è Igli Spa, dentro il gruppo Gavio, Benetton e Ligresti, tra i protagonisti anche dell’avventura in Cai. Ma un impianto fermo, come quello di Acerra, indurrebbe ad una verifica di una commissione indipendente sulla reale efficienza della struttura, prima di investire una somma così consistente.

Prima che si diffondesse la notizia che anche il primo forno è ko, un dirigente interno dell’A2a, che preferisce l’anonimato, dichiarava: “Altro che manutenzione. Fisia Babcock, che ha costruito il termovalorizzatore per conto di Impregilo, non ha messo le adeguate protezioni contro i fumi acidi prodotti dall’incenerimento della spazzatura. Immagino per risparmiare soldi o tempo. Inevitabilmente due forni su tre, il secondo e il terzo, sono saltati. Sono pieni di buchi. Vanno rifatti e per questo sono fermi. Quanto al primo, è piuttosto malmesso anch’esso. Stiamo facendo il possibile per tirare avanti, ma non escludiamo affatto che possa cedere da un momento all’altro”. E, infatti, oggi si è fermata anche la prima linea. Problemi anche alle caldaie che, si vocifera in assoluto anonimato, sarebbero made in China. Sarebbero. Le contraddizioni di un ciclo dei rifiuti mai avviato sono legate alla mancata politica di riduzione, anche con ordinanze ad hoc a partire da imballaggi e contenitori di plastica, fino all’assenza completa di un impianto di compostaggio in regione.

In un territorio a “libertà vigilata” , dove se ti avvicini a una discarica o a un inceneritore vieni fermato, la gestione di Bertolaso non ha prodotto, infatti, neanche un impianto per il trattamento della frazione umida che rappresenta il 35-40% dei rifiuti e chi raccoglie l’umido in Campania deve portarlo in Sicilia spendendo fino a 240 euro a tonnellata. Uno scandalo nello scandalo, un fiume di denaro sperperato in trasporti e società che strozzano le già difficili finanze dei comuni.

Da “Il Fatto Quotidiano”
di Nello Trocchia e Tommaso Sodano (autori del libro La Peste dal 29 settembre in tutte le librerie)

http://www.ilfattoquotidiano.it/

Torre dell'acqua a San pancrazio, come trasformarla in una palazzina di quattro piani, terrazzi e servizi inclusi, un vero "attico con vista": la delibera di adozione della variante in discussione al Consiglio Comunale di San Casciano del 30 settembre

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San Pancrazio:
un Piano di Recupero che non recupera.
Ovvero come far sbucare una palazzina di quattro piani dove non si dovrebbe...

Nell’attesa del Regolamento Urbanistico, l’amministrazione di San Casciano procede di variante in variante, con la conseguenza che invece di avere regole chiare e uguali per tutti, si producono provvedimenti “ad personam”.

La TORRE dismessa DELL’ACQUEDOTTO a San Pancrazio è stata messa in vendita dal Comune e assoggettata a suo tempo ad un PIANO DI RECUPERO così disciplinato nelle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) all’articolo 12: “Trattasi del manufatto che conteneva il deposito dell’acquedotto, adesso non più utilizzato. Al fine di consentirne il recupero e di assicurare il suo corretto inserimento nel contesto, sull’immobile sono consentiti interventi fino alla demolizione e ricostruzione in altra posizione, senza incremento di volume, previa approvazione di un piano di recupero”.

La società che ha acquistato la Torre sapeva dunque che queste erano le condizioni: o recuperare il manufatto tal quale, o demolirlo per riusare quel volume per costruire altro edificio residenziale.
Invece la società ha presentato al Comune un Piano di Recupero che “appiccica” al volume della torre un blocco di bagni, uno di terrazzi, una scala esterna: nei fatti si trasforma la torre dell’acqua in una palazzina di quattro piani e 15 metri di altezza, in bella vista vicino alla Pieve di San Pancrazio.

Per superare l’inconveniente del Piano Regolatore il privato propone direttamente al Comune di cambiare l’articolo 12 in questo modo: “... Al fine di consentirne il recupero mantenendo la sua tipologia storica, sono consentiti tutti gli interventi previsti nella ristrutturazione edilizia, compresi lo svuotamento dell’involucro edilizio e le addizioni funzionali su ogni unità immobiliare derivata dalla ristrutturazione. Sono altresì consentiti sull’immobile, previa approvazione di un Piano di Recupero, interventi fino alla demolizione e ricostruzione in altra posizione, senza incremento di volume”.

Il tutto per mettere sul mercato due appartamenti “con vista”, guadagnando 60 mc rispetto a quelli messi in vendita dal Comune (e se un altro acquirente fosse stato interessato alle nuove condizioni? Siamo sicuri che sia tutto in regola, a cominciare dalla vendita dell’immobile?).

In questo modo si otterrebbe un altro vantaggio, quello di mantenere un’altezza (15 m) che è maggiore di quella delle abitazioni prossime, cosa che secondo gli indirizzi del Piano Strutturale vigente (art.24) non sarebbe possibile per i nuovi interventi nelle frazioni che dovranno essere localizzati “… in forme compatibili con le caratteristiche del paesaggio e la morfologia dei luoghi”. Nel progetto si dichiara inoltre che si intende mantenere la tipologia storica della torre, ma in realtà la si trasforma completamente, e se ne raddoppia quasi la superficie (e l’ingombro visivo nel paesaggio).

Noi NON VEDIAMO l’INTERESSE PUBBLICO a consentire un pasticcio che incrementa l’impatto visuale nel paesaggio della torre, crea un precedente pericoloso per cui si possono “recuperare” edifici snaturandone e ampliandone sagome e volumi, peggiora la situazione della frazione di San Pancrazio già compromessa dal nuovo parcheggio e dalla presenza di capannoni incongrui. Perciò ci auguriamo che in Consiglio Comunale non si avalli questa ipotesi, e si inviti piuttosto la società proponente ad adeguarsi alle norme vigenti.

ANCORA SULL'INCENERITORE DI TESTI E IL PIANO DI GESTIONE RIFIUTI DELLE PROVINCIE DI FIRENZE PRATO E PISTOIA: I COMUNI NE DEVONO DISCUTERE!

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Presentiamo al Consiglio Comunale del 30 settembre una domanda di attualità per conoscere la posizione dell'Amministrazione di San Casciano sul nuovo Piano dei rifiuti per le provincie di Firenze Prato e Pistoia e sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica aperta dalle Giunte Provinciali. E' urgente che si convochi prima possibile la commissione "Ambiente e Territorio" per discutere il Piano, in particolare è necessario approfondire la valutazione degli impianti di "area Chianti", primo fra tutti il previsto inceneritore di Testi.
La valutazione ambientale strategica (VAS) viene proposta contemporaneamente al Piano che determinerà in modo puntuale le scelte di gestione dei rifiuti e la relativa impiantistica. Lo strumento della VAS, proposto da tempo dall'Unione Europea, solo da poco è stato recepito a livello nazionale e regionale; dovrebbe essere il mezzo con il quale fare una valutazione complessiva delle ricadute ambientali, sociali ed ecoomiche della pianificazione prevista, in primo luogo gli impianti di trattamento dei rifiuti. Invece la valutazione ambientale si accompagna all'approvazione definitiva del piano interprovinciale che avverrà da parte dei Consigli Provinciali. Che tutto sia già stato deciso?.... Chiediamo invece di discutere e abbiamo già chiesto la convocazione in seduta aperta del consiglio comunale sul tema della gestione dei rifiuti, per dare voce alla gente, alle associazioni, ai comitati, alle categorie economiche, perché le scelte vengano fatte con  trasparenza e partecipazione. I Piani si potrebbero cambiare, si può raggiungere un'ottima gestione dei rifiuti senza costruire quei mostri che sono gli inceneritori, basterebbe la volontà politica. Noi continueremo a sostenere che cambiare è possibile, le proposte alternative ci sono, basta saper e voler scegliere la cosa giusta!

DOMANDA DI ATTUALITA'

Oggetto: Piano Interprovinciale di gestione dei rifiuti – provincie di Firenze, Prato e Pistoia, Ato toscana Centro
Considerato che:
-La Giunta della Provincia di Firenze ha aperto il procedimento per l'approvazione del Piano Interprovinciale di Firenze, Prato e Pistoia per la gestione dei rifiuti urbani e rifiuti speciali anche pericolosi e unitamente ha avviato le procedure per la Valutazione ambientale Strategica (delibera 135 del 27 luglio 2010);
-La Giunta della Provincia di Firenze ha approvato il “documento preliminare” contenente la descrizione degli effetti ambientali del nuovo Piano;
-L'atto è stato trasmesso al Comune di San Casciano Val di Pesa e agli altri soggetti competenti ai fini della consultazione, stabilendo in 45 giorni il termine per la conclusione delle consultazioni;
-Il Comune di San Casciano Val di Pesa vede la presenza sul proprio territorio dell'impianto di selezione e trattameto di RSU di Sibille-Falciani, dell'impianto di compostaggio di Ponterotto ed è direttamente interessato dagli effetti legati alla “modifica e ampliamento dell'impianto di termovalorizzazione di Testi per 70.000 t/a”, uno degli “impianti programmati con pianificazione esecutiva”, per cui il documento fornisce l'analisi di sostenibilità;
-Ad oggi non si è discusso il suddetto piano, né in Consiglio Comunale, né nelle commissioni
Si domanda:
-Se l'Amministrazione ha inoltrato alla Provincia di Firenze un proprio documento quale contributo all'elaborazione in oggetto;
-Di conoscere la posizione dell'Amministrazione sul suddetto documento preliminare per la VAS;
-Di convocare nel più breve tempo possibile -anche in previsione del già richiesto Consiglio Comunale straordinario da tenersi in forma “aperta” sulle tematiche legate alla gestione dei rifiuti- la commissione“Ambiente e Territorio” con all'ordine del giorno la discussione del Piano, per tutti gli approfondimenti necessari anche con la presenza di responsabili della Provincia di Firenze.

IN ARRIVO UN "MUSEO LAIKA"?

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Sbalorditivo! Nella variazione del Piano Triennae delle Opere Pubbliche che l'Amministrazione di San Casciano porterà in discussione nel prossimo Consiglio Comunale di settembre troviamo un nuovo capitolo di spesa, una previsione di 15 mila euro per un "MUSEO LAIKA". Questo stanziamento ha davvero dell'incredibile! Nell'area del cantiere Laika da tempo sono in corso indagini archeologiche, ma l'Amministrazione non ne aveva dato notizia. E' stato il nostro gruppo consiliare a porre domande in Consiglio comunale, lo scorso mese di aprile, in seguito a segnalazione di alcuni cittadini. Il Sindaco rispose semplicemente che in effetti nell'area del cantiere di Ponterotto durante gli scavi erano emersi reperti archeogogici; la Soprintendenza aveva la piena competenza sui lavori e soltanto dietro la presentazione da parte della Soprintendenza stessa di una relazione finale avremmo potuto sapere la natura e l'entità dei ritrovamenti. Successivamente chiedemmo, insieme agli altri gruppi consilari di minoranza, di poter richiedere a Laika  l'accesso al cantiere per prendere visione dello stato degli scavi ed incontrare i tecnici che stavano seguendo i lavori. In commissione urbanistica la maggioranza negò questa possibilità.
Il cantiere Laika e gli scavi archeologici "secretati" in attesa di tempi migliori...
Adesso, improvvisamente, arriva uno stanziamento per un museo! Consideriamo politicamente grave che l'Amministrazione iscriva a bilancio una voce per la valorizzazione dei reperti archeologici senza aver precedentemente dato nessuna informazione sullo stato del cantiere e su eventuali progetti a cui è possibile pensare solo nella certezza del valore testimoniale di ciò che è emerso. Perché questa mancanza di trasparenza? Che fine ha fatto la relazione della Soprintendenza? E peché poi la definizione di "Museo Laika", se ci sarà il museo dovrà essere dei cittadini, non certo dei proprietari del cantiere! Chiederemo spiegazioni in Consiglio...
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EX SCUOLA DI CHIESANUOVA: SI METTE IN VENDITA! MA NON POTREBBE ESSERE ANCORA UTILE ALLA COLLETTIVITA'?

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Il Consiglio Comunale di San Casciano nella seduta del 30 settembre discuterà l'alienazione dell'immbolile a Chiesanuova, una volta adibito a scuola elementare e successivamente ad archivio comunale. Siamo contrari a questa vendita, il fabbricato potrebbe essere recuperato per finalità pubbliche; pensiamo a progetti per l'edilizia sociale e/o di co-housing, anche in considerazione delle indicazioni già date dall'Amministrazione in previsione del prossimo Regolamento Urbanistico (alcuni interventi di edilizia sociale) che potrebbero in parte essere soddisfatte proprio con operazioni di recupero di immobili  di proprietà comunale, evitando così nuovo consumo di suolo, nuova "occupazione" di territorio. L'immobile di Chiesanuova potrebbe avere questa finalità, quindi siamo di fronte ad una vendita inopportuna e poco lungimirante...

domenica 26 settembre 2010

Scuola, si riparte: ma in quale scuola torniamo?

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È iniziato un nuovo anno scolastico e si conferma drammaticamente la gravissima situazione in cui versano la scuola e l'Università.
Con la riforma Gelmini il diritto alla conoscenza e alla cultura sta subendo un attacco frontale inedito e pericolosissimo, una manovra di tagli pesantissimi ed ingiustamente punitivi che mettono a rischio il diritto dei giovani ad una istruzione qualificata: drastica riduzione del numero dei docenti e del personale Ata, tagli agli insegnanti di sostegno e ai supplenti, carenza di fondi per i servizi scolastici con conseguenze gravi per la qualità e l'organizzazione della didattica.
Si sta smontando pezzo dopo pezzo la scuola pubblica per far posto ad una scuola culturalmente immiserita, specchio di una società anestetizzata, incapace di iniziative innovative ed intelligenti, che non valorizza ma semmai disperde le risorse.
Siamo di fronte ad un'emergenza sociale senza precedenti per le dimensioni dell'attacco all'occupazione in questo settore e per le conseguenze sul futuro delle giovani generazioni.
Mentre gli altri paesi europei investono massicciamente in istruzione, formazione e ricerca come forma di investimento per il futuro, in Italia si utilizza la crisi per smantellare scuole, università ed enti di ricerca. Il prezzo da pagare sarà ben più oneroso dei risparmi ottenuti: ignoranza, incompetenza e provincialismo determineranno costi economici e sociali insostenibili per le generazioni future.
SOPPRIMERE L’ISTRUZIONE, LA FORMAZIONE E LA RICERCA abbasserà il livello di benessere dei cittadini e renderà impossibile affrontare le sfide del futuro compromettendo la stessa convivenza civile.
IMPEGNAMOCI PER RIAFFERMARE IL VALORE ASSOLUTO DELL'ISTRUZIONE E LA NECESSITA' DI FERMARE LA POLITICA DI RIDUZIONE DELLE RISORSE.

Coop rosse? No, Verdini

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Daniele Martini dal Fatto Quotidiano


disegno di Emanuele Fucecchi (dal Fatto Quotidiano)
Domande retoriche: fareste affari con un avversario? Entrereste in società con lui? Nella politica in Toscana la risposta non è scontata. Prendete i giornali e l’informazione, per esempio, strumenti fondamentali per la formazione del consenso. Sapete chi c’è tra i soci del Giornale della Toscana di Denis Verdini, il coordinatore nazionale Pdl, il dirigente appena un gradino sotto Silvio Berlusconi, il politico ritenuto il tessitore delle trame P3, il proprietario del Credito cooperativo fiorentino, la “banchina” sospettata di aver elargito a fiumi e per anni crediti facili agli amici degli amici? Nella Ste (Società toscana di edizioni), l’azienda editrice del Giornale, ci sono il Monte dei Paschi di Siena e la Coop Centro Italia. Cioè la terza banca italiana dopo Intesa e Unicredit, quella a più alto tasso di influenza e presenza Pd, per non dire a quasi totale influenza pidiessina, e una delle coop di consumo tra le più grandi di tutto il sistema cooperativo rosso. E sapete anche chi sta per comprare Radio Dimensione Firenze e Lady Radio, emittenti che fanno riferimento a Verdini? La Cna di Firenze, sigla storica dell’associazionismo di sinistra.
Casi? Coincidenze fortuite? Forse, anche se è difficile crederlo. Nelle dichiarazioni ufficiali, nella propaganda, sulla carta, Pd e Pdl non si possono vedere, stanno fieramente su fronti opposti, si contendono il consenso centimetro per centimetro. Il primo amministra quasi ovunque dal dopoguerra anche se con sigle di volta in volta diverse, dal Pci al Pd. Il secondo dovrebbe dare fiato e sostanza all’opposizione e proporsi come alternativa credibile di governo.Ma basta grattare un po’ la superficie per scoprire una realtà diversa, per accorgersi che non sempre è così e non dappertutto. Se si parla di affari, appalti, costruzioni, giornali e informazione, i due schieramenti mostrano inaspettati punti di contatto, affinità, intrecci e contiguità, tanto da apparire sorprendentemente più vicini che lontani.
In Toscana, tra gente che ci gode a levar la pelle con una battuta, si sente dire spesso che Pd e Pdl somigliano ai ladri di Pisa, tutti intenti a litigare a sangue di giorno per spartirsi il bottino arraffato insieme di notte.Che Monte dei Paschi, Coop e Cna siano contigui al Pd è risaputo. La Cna è la più grande associazione di artigiani del capoluogo fiorentino, con 11 mila imprese associate e si appresta a puntare 1 milione di euro circa per entrare con quote di minoranza nel capitale delle due radio toscane, due emittenti molto ascoltate e storiche (Rdf è stata fondata 34 anni fa, l’altra 6 anni dopo), entrambe partecipate da Verdini e controllate da Pierluigi Picerno, legale rappresentante della Ste e amministratore del Giornale della Toscana dello stesso Verdini a sua volta collegato al Giornale diretto da Vittorio Feltri e di proprietà di Paolo Berlusconi. Il nome di Picerno ricorre spesso nelle indagini su Verdini e la P3, indicato come il professionista che accompagnò una certa Antonella Pau, legata al faccendiere piduista Flavio Carboni, nella sede della banca di Verdini per trattare gli aspetti finanziari del lancio di un’edizione sarda del Giornale toscano. Imbarazzi nella Cna a trattare con Verdini & company? Non traspaiono. Spiega il direttore dell’associazione, Luigi Nenci: “Non trattiamo direttamente con lui, a noi interessa portare i temi del lavoro al centro dei programmi di quelle emittenti”.
La Coop Centro Italia è una grande realtà della distribuzione alimentare e anche del non food, nata dalla fusione tra Coop Umbria e Unicoop senese, con quasi mezzo milione di soci, 2.600 dipendenti, un utile netto nel 2009 di 6,3 milioni di euro e una rete di vendita diffusa tra Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo, ma concentrata soprattutto nelle province di Siena e Perugia.Per capire quanto il Pd pesi sul Monte dei Paschi, invece, basta passare in rassegna l’organico del vertice dell’istituto. Nella Deputazione generale sono Pd o scelti dal Pd 10 su 16 e in più hanno un rappresentante ciascuno Sinistra e libertà e Rifondazione comunista. Nella Deputazione amministratrice sono del Pd 5 rappresentanti su 7, più un esponente dei Riformisti, raggruppamento vicino al Pd. La Deputazione amministratrice ha diritto di nomina di 6 su 12 del vertice operativo dell’istituto, 5 di questi sono Pd, a cominciare dal presidente, Giuseppe Mussari, che è anche presidente dell’Associazione delle banche (Abi); gli altri sono Fabio Borghi, Alfredo Monaci, Ernesto Rabizzi, Graziano Costantini.
L’unico del gruppo non di area Pd è Andrea Pisaneschi, professore di Diritto costituzionale a Siena, molto legato a Verdini e presente con un altro dirigente del Monte, Leonardo Pizzichi, anche nel consiglio di amministrazione di Eutelia, la società di telecomunicazioni occupata nell’autunno di un anno fa dai dipendenti stufi di non ricevere lo stipendio da mesi e assaltata da uno dei proprietari della famiglia Landi assieme a un manipolo di violenti a colpi di bastone e spranghe di ferro. Pizzichi è presidente del collegio sindacale di Monte dei Paschi Leasing & Factoring ed era anche presidente di Eutelia ed è tuttora in carcere proprio per le vicende della società di telecomunicazioni. Pizzichi è anche esponente dei Riformisti e con il suo gruppo si appresta a sostenere Franco Ceccuzzi, deputato Pd, nella sua corsa alla carica di sindaco di Siena alle elezioni della prossima primavera.
Monte Paschi e Coop sono presenti nel capitale della editrice del Giornale di Verdini attraverso partecipazioni importanti nella Edib, società editoriale controllata dai Barbetti, gruppo umbro di cementieri. La partecipazione del Monte dei Paschi avviene attraverso Mps Investments con quote per un valore di oltre 2 milioni e mezzo di euro; la Coop partecipa, invece, con circa 705 mila euro, più del 10 per cento dei suoi utili. La Edib è diretta da Rocco Girlanda, deputato umbro del Pdl e sodale di Verdini, così come risulta da numerose intercettazioni, e a sua volta è proprietaria di una catena di quotidiani assai diffusi ed influenti tra l’Umbria, la Toscana meridionale e il senese: il Corriere dell’Umbria, il Corriere di Siena, il Corriere di Arezzo, il Corriere di Grosseto etc… Tra questi, Il Corriere di Siena sta lanciando da settimane la candidatura del Pd Ceccuzzi alla carica di sindaco della città.
da il Fatto Quotidiano del 16 settembre 2010
 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani