martedì 31 gennaio 2012

RIFIUTI, C'E' UN PIANO ALTERNATIVO: SENZA INCENERITORI E' POSSIBILE

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Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista sostiene e aderisce al Piano Alternativo per la gestione dei rifiuti nelle provincie di Firenze Prato Pistoia presentato dal Coordinamento dei Comitati Ato Toscana Centro.

Il  Piano Interprovinciale dei Rifiuti, già approvato dalle Giunte provinciali di Fi PO PT, conferma la decisione politica di puntare tutto sugli inceneritori.
Perfettamente allineata a queste posizioni l'Amministrazione di San Casciano già nel luglio scorso aveva respinto in consiglio comunale una nostra mozione con la quale chiedevamo una revisione completa del piano, partendo dalla cancellazione dell'inceneritore di Testi, a favore invece della centralità della riduzione dei rifiuti e dell'investimento delle risorse economiche nel ciclo del riuso e riciclo della materia. La maggioranza ci accusò di non portare soluzioni realistiche e di mancare di senso di responsabilità: niente di più falso. In quella come in molte altre occasioni abbiamo sempre fatto proposte concrete, tecnicamente controllabili e con dati certi. Il problema dei nostri amministratori è che sono incatenati a vecchie logiche e non hanno il coraggio e la determinazione per cambiare.
Prova ne sia il piano interprovinciale approvato dalle giunte provinciali. Il Piano ripropone ancora un modello vecchio di sviluppo socioeconomico in cui c’è sempre alla fine l’incenerimento e la discarica, pratica inutile e dannosa per salute e per l’ambiente e che incentiva lo spreco di materie prime, sempre più scarse, e di fonti energetiche non rinnovabili, in aperta violazione delle direttive europee che danno priorità assoluta al recupero dei rifiuti, non alla loro combustione. 
Vengono confermati quattro inceneritori. Rimane la previsione dell'impianto a Testi, la cui realizzazione potrebbe eventualmente essere messa in discussione solo se saranno raggiunti gli obiettivi di raccolta differenziata previsti. Parole rassicuranti? Niente affatto,  le scelte concrete tendono alla realizzazione  di tutti gli impianti, Testi compreso, visto che  l'85% degli investimenti del Piano sarebbe assorbito dallo sviluppo del ciclo complessivo dell'incenerimento, che la fusione Safi-Quadrifoglio, alla quale ci siamo sempre opposti, detta ai comuni condizioni capestro  finalizzate a rendere ineluttabile la realizzazione dell'impianto a Testi, che il gestore Quadrifoglio Spa non incentiva la pianificazione in area vasta del  porta a porta,  limitandosi a interventi a macchia di leopardo come a San Casciano (azione di per se stessa positiva che va potenziata ed estesa).
Nelle scorse settimane il Coordinamento dei Comitati dell'Ato Toscana Centro ha presentato alla cittadinanza e alle istituzioni un piano alternativo. Una proposta organica e concreta, in sintonia  con le direttive comunitarie, per una gestione dei rifiuti rispettosa della salute e dei territori, utile e vantaggiosa sotto il profilo economico, per lanciare progetti a sostegno dell'economia e dell'occupazione, in un momento di crisi che non ha uguali nella storia recente del paese: zero combustione (nessun inceneritore), tutti gli investimenti  economici nei centri di recupero e riciclo dei materiali, negli impianti a freddo  per la chiusura del ciclo di trattamento, nella raccolta porta a porta in tutti i comuni, con tariffazione per incentivare economicamente i cittadini, imprese e comuni virtuosi.
Noi sosteniamo questa proposta e favoriremo il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini nel percorso decisionale che ci troviamo davanti. Vediamo se i nostri amministratori, a ogni livello, sapranno confrontarsi con questa  prospettiva concreta e lungimirante, in ogni caso non potranno più dire che non c'è un'alternativa percorribile.

giovedì 23 giugno 2011

EMERGENZA RIFIUTI A NAPOLI: INTERVISTA A RAPHAEL ROSSI

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Il tecnico sull’invasione dei rifiuti a Napoli: “É una guerra”
di Enrico Fierro

Dottor Rossi, chi sta sabotando la raccolta  dei rifiuti? Chi vuole Napoli eternamente sommersa dalla monnezza?
Raphael Rossi, mette da parte grafici e fascicoli, cerca di placare i due telefoni che gli squillano in continuazione, fissa l’ultimo appuntamento della giornata, “sì, parla col maresciallo, faremo un giro
di ricognizione insieme, stanotte”, alla fine risponde.
“Quando contemporaneamente in dieci punti della città scoppiano incendi dei cumuli di rifiuti, ci sono persone che trascinano i cassonetti dai marciapiedi alla strada, e parallelamente esplodono problemi con le ditte appaltatrici, beh, parlare di pressioni indebite sull’amministrazione comunale non è affatto sagerato. Sui rifiuti a Napoli si combatte una guerra, noi stiamo dalla parte di chi lavora per uscire dall’emergenza e delineare un nuovo piano, altri sono aggrappati l vecchio sistema di interessi e privilegi che in questi
anni è cresciuto sull’emergenza ”. Guerra della monnezza  a Napoli, con barricate e roghi, guerra a Caivano e
Acerra, dove non vogliono i “siti di trasferenza” (strutture dove si possono depositare i rifiuti per almeno 72 ore) e protestano con i sindaci in testa.
Commercianti che chiudono le serrande, le strade del centro cittadino dove l’aria è irrespirabile per i miasmi.
Raphael Rossi dirigeva l’azienda per la raccolta dei rifiuti a Torino, appena eletto, Luigi de Magistris lo ha voluto alla testa dell’Asia, l’azienda-carrozzone che a Napoli dovrebbe fare altrettanto con i risultati che tutta Italia vede ogni sera in tv. Tecnico capacissimo è conosciuto dal grande pubblico per aver rifiutato una tangente e denunciato sprechi e tentativi di corruzione. Oggi è nel cuore di quella tempesta perfetta tutta napoletana fatta di monnezza, camorre, interessi, emergenza.
Dottor Rossi parliamo ancora dei sabotaggi. Dove vogliono arrivare? “Ad ottenere cose che noi non possiamo dare. Abbiamo tanti difetti, anche quello di rispettare le leggi. In questi giorni ho dovuto affrontare
appaltatori che lavorano con Asia e che chiedono la forfettizzazione degli straordinari per lavorare. Una cosa assurda tecnicamente e legalmente”. Nel centro cittadino,Quartieri Spagnoli, via Toledo,la situazione è insostenibile,chi si occupa dellaraccolta? E’ una ditta che ha un subappalto con noi e che nei giorni scossi non ha effettuato a dovere il servizio di raccolta. E si tratta di circa 300 tonnellate al giorno sulle 1250 circa prodotte dall’intera città”. Lavajet ha ereditato i lavoratori della ditta Enerambiente,gravata da una interdittiva antimafia e al centro di una recente inchiesta che ha coinvolto anche personaggi politici del Pdl, è quella la ditta? “Esattamente”. E’ vero che i mezzi dell’Asia che si sono avventurati nelle zone di competenza di Lavajet per raccogliere i rifiuti sono stati danneggiati? “Abbiamo avuto molti problemi”.
Mi perdoni, ma se c’è un contenzioso con questa e altre imprese del subappalto, perché non revocate i contratti?
“Questo suggerisce il buonsenso, ma la realtà ci dice che per revocare un appalto ci vogliono due cose: il tempo (i contenziosi sono lunghissimi) e il danaro. E sono le due cose che in questo momento mancano”. Ha sbagliato il sindaco a dire che in cinque giorni avreste ripulito Napoli?
“Polemica assurda, quei tempi erano perfettamente compatibili dal punto di vista tecnico. Abbiamo avuto due difficoltà: l’atteggiamento di Lavajet che ha lasciato a terra 300 tonnellate di rifiuti che notte dopo notte  né di Asia né del Comune, ma di Provincia e Regione.
Mancano i siti e gli impianti di lavorazione vanno a rilento. Noi raccogliamo, ma i tempi di sversamento sono
lnghissimi”.
Quanti rifiuti ci sono a terra in questo momento? (Otto della sera di ieri,ndr).
“2500 tonnellate, due giorni di produzione di rifiuti, qualcosa come 250 camion”.
Il decreto che il governo non ha ancora approvato e che consentirebbe il trasporto dei rifiuti in altre regioni, risolverebbe qualche problema?
“Ci darebbe quell’o s s i ge n o che oggi ci manca, cambierebbe totalmente lo scenario perché abbiamo già individuato siti, definito accordi con le Regioni, insomma avremmo quella serenità che oggi ci manca per programmare altri interventi”.
Prima di parlare del futuro,da domani che farete?
"Da stanotte, come vede sono le otto della sera e sono in azienda con i miei tecnici, stanotte usciranno i nostri mezzi per la raccolta, aggrediremo come stiamo facendo le zone dove la situazione è più drammatica, ma inevitabilmente saremo costretti a trascurarne altre. E in più lavoriamo al piano presentato dal sindaco, aumento della differenziata e porta a porta da estendere a 325 mila abitanti. Oggi siamo fermi a 146 mila,
l’obiettivo è trattare i rifiuti della differenziata sul territorio e non trasportarli altrove.
Un piano che, come vede, proietta Napoli a livello delle altre città europee estendendo quei bellissimi risultati
che esistono, ma purtroppo solo su alcuni quartieri”.



lunedì 20 giugno 2011

Gassifiatore di Testi. Carlesi:"Un caso emblematico di spreco di denaro"

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La Nazione, 16 giugno 2011

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sabato 27 novembre 2010

TEMA RIFIUTI, LA GESTIONE NEL CHIANTI

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Il comunicato stampa di Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista e la lista civica "Per una Cittadinanza Attiva" di Bagno a Ripoli.
RIFIUTI NEL CHIANTI:
OCCORRE SUBITO UNA PROPOSTA INNOVATIVA, ALTERNATIVA ALL'INCENERITORE DI TESTI E PARTIRE CON LA RACCOLTA PORTA A PORTA CON TARIFFAZIONE PUNTUALE
In queste settimane il tema della gestione dei rifiuti è quanto mai attuale. C'è discussione nei comuni del Chianti proprio sulla scelta di costruire l'inceneritore a Testi.
L'Amministrazione di Greve ha chiesto una moratoria di cinque anni , è un segnale importante che va sostenuto, adesso che è in discussione il piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti e prosegue l'iter per la fusione Safi-Quadrifoglio.
Una gestione corretta dei rifiuti va pianificata escludendo l'incenerimento e qualsiasi soluzione tecnologica che preveda la combustione, scegliendo invece il riciclo e il riuso totale dei materiali post consumo. I comuni del Chianti di area Safi dovrebbero intraprendere questa strada, l'unica compatibile con il territorio, rispettosa delle risorse e della salute. Quindi, raccolta differenziata spinta con il metodo porta a porta e tariffa personalizzata per l'utente: chi differenzia paga meno!
Se la gestione dei rifiuti venisse così pianificata non ci sarebbero aumenti dei costi, anzi la raccolta dei rifiuti porta a porta costa meno per la collettività e produce sicuramente molti più benefici, rispetto alla raccolta tramite i cassonetti fissi stradali: otterremo riduzione dei rifiuti, aumento significativo della raccolta differenziata che deve essere finalizzato al recupero, riduzione della tariffa. Inoltre devono essere intraprese iniziative efficaci sulla riduzione degli imballaggi ed una adeguata campagna di informazione-comunicazione.
L'inceneritore previsto a Testi non è certamente a costo zero, richiede investimenti estremamente rilevanti a carico dei cittadini, tempi lunghi di realizzazione e determina conseguenze negative irreversibili per il territorio. E comunque perché prospettare un inceneritore quando potremo raggiungere il 70 -80% di raccolta differenziata da indirizzare concretamente alla filiera del recupero e del riciclo? Cosa brucerebbe allora l'inceneritore? Perché fare scelte che determineranno spreco di risorse, quando un impianto a freddo, costerebbe un decimo rispetto ad un inceneritore e sarebbe un impianto sicuro per la salute e rispettoso dell'ambiente?
La raccolta differenziata a San Casciano nei primi nove mesi del 2010 non arriva al 42%, ben al di sotto dei limiti imposti dalla normativa, così come a Bagno a Ripoli.
I tentativi che le Amministrazioni stanno portando avanti in questo periodo, il progetto Chianti Waste-less (un piano per la riduzione dei rifiuti) ad esempio, o la sperimentazione del porta a porta nel centro a San Casciano, sono azioni positive e un buon punto di partenza, ma rappresentano ben poco se rimangono degli optional aggiuntivi e non determinanti rispetto alle scelte politiche complessive e alla relativa pianificazione industriale che continuano a vedere nell'inceneritore la scelta fondante e prioritaria.
I sindaci del Chianti se davvero vogliono fare una scelta responsabile per “non fare la fine della Campania”, così come ha esordito il Sindaco Bartolini di Bagno a Ripoli in un recente comunicato stampa, pianifichino immediatamente un progetto di area per la raccolta domiciliare porta a porta, non stiano ad aspettare “l'inceneritore che verrà”, ci sembra che di tempo ne abbiano perso abbastanza!



 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani