sabato 16 luglio 2011

SUBITO L'ACQUA PUBBLICA!!!

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mercoledì 29 giugno 2011

Acqua, gas, rifiuti in borsa. Ecco come ripubblicizza il sindaco Renzi. Referendum tradito.

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Acqua, gas, rifiuti e (forse) anche latte e trasporti. Questo il profilo di ‘Firenze Holding’, la super-societa’ che, nelle intenzioni del sindaco Matteo Renzi, nell’arco di sei mesi inglobera’ le partecipazioni di Palazzo Vecchio nelle societa’ che gestiscono servizi pubblici con l’obiettivo poi di presentarsi al mercato azionario. ”Entro l’anno – ha annunciato Renzi lunedi’ scorso in consiglio comunale – vogliamo creare una sola societa’, che si chiamera’ ‘Firenze Holding’, a cui conferire le partecipazioni delle varie aziende e che abbia la funzione di regia strategica”. La holding, ha precisato, parlando con i giornalisti dopo il suo intervento, ”avra’ un piano industriale e decidera’ cosa e come portare all’attenzione del mercato”. Al momento Renzi non e’ entrato nello specifico del progetto. Nel perimetro della holding pero’, si apprende da fonti di Palazzo Vecchio, entrera’ sicuramente Publiacqua (presidente Erasmo D’Angelis), che fino al 2021 ha la concessione per la gestione del servizio idrico integrato dell’Ambito Territoriale Ottimale 3 Medio Valdarno che interessa 4 province (Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo). Nei 49 Comuni serviti abita un terzo della popolazione regionale (circa 1.277.000 abitanti) e sono localizzate le principali attivita’ economiche della Toscana. Publiacqua e’ per il 60% in mano a soci pubblici (il Comune di Firenze e’ al 21,67%, secondo socio dietro a Consiag 24,9%) e per il 40% ai privati raccolti in Acque Blu Fiorentine, che al suo interno ha Acea (68,99%), Suez Environnement (22,83), Mps (8). Uno dei compiti della Holding sara’ proprio il riacquisto del 40% dai privati. Un’operazione che potrebbe costare circa 100 milioni. Le risorse, lo ha ammesso lo stesso Renzi, potrebbero venire dalla vendita totale o parziale della Mukki, la Centrale del latte di Firenze, per cui gia’ in passato c’erano stati rumors su interessamenti da parte di soggetti come Parmalat. Mukki (presidente Lorenzo Marchionni) e’ controllata per il 42,8% dal Comune di Firenze, per il 23,8% da FidiToscana, la finanziaria della Regione, per il 18,416% dal Comune di Pistoia, per l’8% dalla Camera di Commercio di Firenze, per il 6,7% da Provincia, Comune di Livorno e dell’area Livornese. Cassa di risparmio di Firenze e Bnl detengono entrambe lo 0,003%. Di Firenze Holding fara’ parte anche Quadrifoglio (presidente Giorgio Moretti) l’azienda a capitale pubblico di servizi ambientali che opera sul territorio comunale di Firenze e di altri 11 comuni dell’area. Tra l’altro domani sono attese l’offerte per il nuovo termovalorizzatore dell’area fiorentina. Sara’ conferita la partecipazione in Toscana Energia (frutto della fusione di Fiorentinagas e Toscana Gas), il quinto operatore nel settore della distribuzione del gas a livello nazionale. Presieduta da Lorenzo Becattini, vede oltre 90 Comuni detenere il 51,28% (Palazzo Vecchio ha in mano il 20,6%) e Italgas (gruppo Eni) il 48,13%. Gestisce la rete di distribuzione di metano in 106 comuni con 1 miliardo e 100 milioni di metri cubi di gas vettoriato annualmente, un fatturato nel 2010 di 108,54 mln di euro (+24%) e un utile netto di 32 mln di euro (+ 51%). Da vedere se nella holding entrera’ anche la quota detenuta nell’aeroporto Vespucci (2,184% conferito al patto di sindacato che riunisce i soggetti pubblici) mentre da tempo Renzi ha il progetto di ristrutturare e semplificare tutte le aziende che si occupano di trasporto pubblico e strade. Sul primo fronte ci sono Ataf, per cui e’ in corso l’iter per la cessione a privati di una quota di minoranza (a breve e’ atteso il rapporto degli advisor), e Li.nea. Sul secondo c’e’ una ‘galassia’ che comprende Firenze Parcheggi, Sas e anche Silfi, la societa’ dell’illuminazione pubblica. Se e come faranno parte di ‘Firenze Holding’ e’ ancora da vedere. Per quanto riguarda la borsa, le strade potrebbero essere due: la quotazione della stessa Holding o di parte delle singole societa’ sottostanti. Su questo il ‘nodo’ non e’ stato ancora sciolto e una decisione derivera’ anche dalle opportunita’ del momento e dal mercato. Fonte Asca

mercoledì 23 marzo 2011

Publiacqua non calcola correttamente i conguagli e viene bocciata anche dal CO.N.VI.R.I.

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Nella seduta del 24 febbraio la Commissione Nazionale per la Vigilanza sulle risorse Idriche (Co.N.Vi.R.I) ha espresso un parere in cui dichiara non corrette le modalità con cui Publiacqua risulta abbia provveduto alla fatturazione dell’acqua nel periodo 2002-2006, agli abitanti dei Comuni del Chianti fiorentino, tra cui quello di San Casciano VP.
La questione riguarda la mancata applicazione del cosiddetto “conguaglio annuale” per le tariffe del servizio di fornitura di acqua, ovviamente a svantaggio degli utenti.
Publiacqua non volendo riconoscere la fondatezza di quelle motivazioni, ha presentato un quesito alla Commissione nazionale (Co.N.Vi.R.I), ma l’esito non è stato favorevole.
Ecco il passaggio conclusivo della Commissione Nazionale: “...in omaggio al principio fondamentale della uguaglianza ed imparzialità di trattamento di utenti domestici dello stesso ambito serviti dallo stesso gestore, seppur in regime tariffario differente, si ritiene che la modalità di bollettazione da adottare, e quindi da riconoscere anche per il passato agli utenti dei sei comuni in questione, non possa essere che quella che considera l'annualità quale base temporale di riferimento degli scaglioni tariffari”.
Identico giudizio era stato precedentemente espresso anche da AATO3, l'Autorità di Ambito Territoriale Ottimale, che in data 6 novembre 2009 si pronunciava sottolineando che “...la mancata applicazione del conguaglio annuo ha potuto portare all'applicazione di tariffe superiori rispetto a quanto imputabile in base all'applicazione degli scaglioni annuali di consumo se pur per cifre modeste”.
Se per ogni utente si tratterebbe di “cifre modeste”in ogni caso la somma relativa all’insieme degli utenti a livello comunale e dei comuni del Chianti può essere di rilievo, e comunque si tratta di affermare un principio di giustizia e equità.
Adesso Publiacqua deve rimborsare per gli errori commessi.
AL FINE DI EVITARE CHE DEBBA ESSERE OGNI SINGOLO CITTADINO UTENTE A DOVERSI ATTIVARE NEI CONFRONTI DI PUBLIACQUA PER POTER OTTENERE IL RICALCOLO CON LA CORRETTA APPLICAZIONE DEL “CONGUAGLIO ANNUALE“ NEL PERIODO 2003-2006, CHIEDIAMO CHE SIA IL COMUNE DI SAN CASCIANO, ANCHE COORDINANDOSI CON GLI ALTRI COMUNI DEL CHIANTI, A VERIFICARE LE MODALITÀ DI FATTURAZIONE ATTUATE DA PUBLIACQUA IN QUEGLI ANNI ED EVENTUALMENTE ATTIVARSI PER CONTO ED A TUTELA DEGLI INTERESSI DEI PROPRI CITTADINI.

lunedì 14 marzo 2011

Presidio del popolo dell'acqua all'assemblea dei sindaci dell'Ato3

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FIRENZE  - MERCOLEDI' 16 MARZO 2011 ore 09,00
PRESIDIO DEL POPOLO DELL'ACQUA PUBBLICA ALL'ASSEMBLEA DEI SINDACI ATO3 Medio-Valdarno
(Sede Provincia di Firenze - Sala Quattro Stagioni - Via Cavour N° 1 Firenze)



BOLLETTE PUBLIACQUA SpA - BASTA BALZELLI
(deposito cauzionale)

RESTITUZIONE IMMEDIATA SENZA SE E SENZA MA DI QUANTO LEVATO IN BOLLETTA AI CITTADINI UTENTI CON IL BALZELLO DEL DEPOSITO CAUZIONALE (stimiamo entrate addizionali nelle casse della SpA di oltre 20 Milioni di Euro). DANDO SEGUITO ALL'ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DALL'ASSEMBLEA DEI SINDACI DELL'ATO3 Medio-Valdarno LO SCORSO 17 DICEMBRE 2010 E AD OGGI ARROGANTEMENTE DISATTESO DA PUBLIACQUA SpA (restituzione immediata ai Cittadini)

 NO AD UN REGOLAMENTO DI FORNITURA PUNITIVO, CON DECORRENZA RETRATTIVA, E LA CREAZIONE DI UNA BLACK  LIST PER I CITTADINI/UTENTI DEBOLI E IN DIFFICOLTA'

http://www.acquabenecomunetoscana.it

martedì 15 febbraio 2011

Così il sindaco risponde alla nostra domanda di attualità sulla restituzione della cauzione di Publiacqua

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Nevicava... c'era confusione... e allora meglio l'astensione!... Nessuna risposta chiara alla nostra domanda di attualità sulla restituzione della cauzione di Publiacqua. Il sindaco Massimiliano Pescini comunica che nell'assemblea di Ato del 17 dicembre scorso si è astenuto perché la giornata era "particolare" causa neve e vi erano solo venti rappresentanti in assemblea. Strana motivazione, e le  nostre perplessità sono aumentate quando abbiamo letto i verbali della riunione dei sindaci. In realtà si è trattato di un'assemblea molto importante che ha deliberato, fra l'altro, sulla tariffazione e sui tempi di concessione del servizio al gestore Publiacqua: temi "caldi" sui quali hanno votato 33 sindaci, o loro delegati. Sull'ordine del giorno relativo alla restituzione della cauzione hanno votato in 30, di cui 16 a favore, 5 contrari e 9 astenuti. Non ci sembra di vedere una grande differenza nei numeri dei votanti... Nel merito della nostra domanda:  nessuna risposta alla nostra richiesta di adoperarsi per rafforzare il ruolo di controllo dell'Ato sull'operato di Publiacqua, nessun impegno per la richiesta di modifica del Regolamento del servizio idrico, premessa indispensabile per arrivare alla restituzione della cauzione. Solo impegni generici per le fasce sociali più deboli e un'indicazione di gradualità nell'importo della cauzione a seconda della correttezza dei pagamenti. Troppo poco... Attendiamo ora l'assemblea di Ato del 17 febbraio che dovrà decidere.

venerdì 4 febbraio 2011

ANCORA SULLA CAUZIONE DI PUBLIACQUA

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L'Assemblea dei Sindaci del'Ato3 Medio Valdarno il 17 dicembre scorso ha approvato a maggioranza un ordine del giorno con cui si propone che l'aumento della cauzione abbia validità solo per chi stipula un nuovo contratto e di conseguenza che Publiacqua debba restituire con la prima bolletta le somme prelevate indebitamente agli utenti che hanno un contratto stipulato da tempo. Al Consiglio Comunale del 7 febbraio presentiamo una domanda di attualità per sapere come si è espresso il sindaco di San Casciano nell'assemblea dei sindaci di dicembre  e se nella prossima assemblea di Ato del 17 febbraio sosterrà la modifica del Regolamento del servizio per obbligare il gestore Publiacqua a restituire la fatidica "gabella".

DOMANDA DI ATTUALITA'

Restituzione dell'adeguamento del deposito cauzionale indebitamente richiesto agli utenti da Publiacqua.

VISTO l'interrogazione presentata da Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista durante la seduta del Consiglio Comunale del 29 novembre 2010;
CONSIDERATO che all’assemblea dell’ATO3 del 17.12.2010 è stato votato a maggioranza un Ordine del giorno in base al quale le modifiche al deposito cauzionale hanno validità solo ed esclusivamente per chi stipula un nuovo contratto, comportando, pertanto, l’obbligo per Publiacqua di restituire le somme indebitamente già prelevate agli utenti di vecchia data;
PRESO ATTO che Publiacqua, come da notizie comparse sulla stampa, non ha intenzione di recedere dal suo comportamento irrispettoso dell’ATO3 e degli utenti, adducendo come motivazione che non basta un Ordine del giorno, ma è necessario un atto formale di modifica del regolamento;
RICORDATO, invece, che spettano all’ATO3 i compiti di pianificazione e controllo del servizio idrico e, di conseguenza, anche l’individuazione delle modalità di prelievo con la tariffa da applicare agli utenti del servizio idrico;
EVIDENZIATO la lettera inviata al Sindaco in data odierna dal Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua Ato3 Comitato di Firenze e sottoscritta anche da Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista.
SI DOMANDA AL SINDACO
1.Come si è espresso nell'Assemblea dei Sindaci del 17 dicembre 2011
2.Se non ritiene necessario:
- richiedere immediatamente che alla prossima assemblea dell’ATO3 indetta per il 17 febbraio 2011 sia inserito all’ordine del giorno la modifica del Regolamento del Servizio idrico integrato affinché l’ATO3 adotti i provvedimenti necessari verso il gestore per il ritiro dell’aumento del deposito cauzionale e la restituzione di quanto già prelevato in bolletta agli utenti;
-adoperarsi, nelle sedi e nei modi appropriati, affinché sia esercitato il pieno controllo da parte dei Sindaci dell’ATO3 sull’operato di Publiacqua, ricordando alla stessa che è elemento operativo e non decisionale nell’ambito della gestione del Servizio idrico integrato.



giovedì 27 gennaio 2011

Acqua pubblica e senza balzelli

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Il Nuovo Corriere di Firenze, 20 gennaio 2011
San Casciano Val di Pesa. "Laboratorio" alza la voce e accusa il soggetto gestore
Acqua pubblica e senza balzelli

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sabato 15 gennaio 2011

Stop all'odioso balzello di Publiacqua per l'adeguamento della cauzione

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venerdì 17 dicembre 2010

PRESIDIO DEL POPOLO DELL'ACQUA PUBBLICA

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VENERDI' 17 DICEMBRE 2010 ORE 9 - 12,30 
FIRENZE Via Folco Portinari 5r  Sala Cassa di Risparmio di Firenze
in occasione dell'Asemblea dei Sindaci ATO3 Medio Valdarno 

PRESIDIO NO BALZELLO Bollette Publiacqua SpA (anticipo cauzionale)
PER UN NUOVO SISTEMA TARIFFARIO
BASTA SPA
FUORI I POTENTATI FINANZIARI E MULTINAZIONALI DALLA GESTIONE DELL’ACQUA
PER UN NUOVO PUBBLICO PARTECIPATO E DEMOCRATICO

Presidio promosso da:
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Medio Valdarno
Comitati Provinciali Referendum Acqua Pubblica FI - PO - PT - TERR Mugello-Valdisieve

domenica 5 dicembre 2010

CONSIGLIO COMUNALE 29 NOVEMBRE 2010: LA RISPOSTA ALLA NOSTRA INTERROGAZIONE SULL'AUMENTO DELLA CAUZIONE DI PUBLIACQUA

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Quasi da non credere: per come ha risposto il sindaco alla nostra interrogazione presentata in consiglio comunale, sembra quasi che Publiacqua stia facendo un regalo a tutti gli utenti. Basta domiciliare la bolletta e tutto va a posto...Media di aumento 43 euro, ma si potranno avere anche incrementi di 100 euro! I cittadini del Chianti che hanno vecchi contratti stipulati con i precedenti gestori (Comuni o FiorentinaGas) potranno presentare prova del pagamento a Publiacqua. Per nostra tranquillità le Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) sono state debitamente formate. E comunque, secondo il sindaco, una certezza: il servizio di Publiacqua è migliorato molto, c'è da ben sperare!
La realtà è ben altra: il deposito cauzionale non ha niente a che vedere con l'erogazione del servizio, si tratta quindi di un prestito forzato a favore del gestore, un modo come un altro per fare cassa.
Nella vicenda l'Ato non ha certamente svolto il ruolo di controllo e di tutela dell'interesse pubblico: la nuova Carta del servizio approvata lascia ampi spazi di manovra al gestore del servizio idrico.
L'aumento cauzionale, ad esempio, non è un obbligo, ma Publiacqua l'ha subito deciso, applicandolo non solo alle nuove utenze, ma estendendolo anche alle vecchie utenze, che già hanno versato un deposito quando hanno sottoscritto il contratto. E a questo proposito, una cauzione non dovrebbe essere un importo “una tantum”? Non sembrerebbe visto che sempre secondo la Carta del servizio pare che il gestore potrà richiedere l'adeguamento della cauzione ad ogni aumento tariffario. Non ci sembra proprio che i sindaci nell'approvare il nuovo regolamento abbiano rappresentato gli interessi degli utenti e tutelato il bene comune.
Si scaricano i problemi gestionali e finanziari della società sui cittadini.
Per le cauzioni pagate ai precedenti gestori: che fine hanno fatto questi importi anticipati e mai restituiti? Dovrebbero essere i gestori a ricalcolare la posizione di ogni utenza, invece dovranno essere i singoli cittadini, se ritrovano quanto hanno anticipato di cauzione, a dover richiedere il conguaglio. Una bella certezza per Publiacqua; infatti, quanti utenti saranno in grado di presentare documentazione risalente magari a molti anni fa?
Il sindaco ha anche specificato il criterio di contabilizzazione dell'aumento per le singole utenze... abbiamo richiesto immediatamente la documentazione visto che ad oggi nessuno ha notizie certe su come effettivamente Publiacqua stia calcolando l'aumento della cauzione. Verificheremo costantemente l'evolversi della situazione. Abbiamo chiesto al sindaco se non ritenesse opportuno richiedere una nuova convocazione dell'Assemblea di Ambito per ridiscutere la decisione di Publiacqua, ma non abbiamo avuto alcuna risposta.
Intanto Federconsumatori ha iniziato la raccolta di firme contro questo nuovo balzello imposto da Publiacqua e avvallato dall'Ato. La protesta si allarga.....e noi ci saremo.



venerdì 3 dicembre 2010

Guerra al deposito cauzionale

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Il Nuovo Corriere di Firenze, 27 novembre 2010

Addebiti in arrivo
Proteste a San Casciano e Impruneta. Sindaci sotto accusa per il via libera al regolamento dell'Ato3
Publiacqua ha varato l'adeguamento, Verdi e Prc danno battaglia

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sabato 27 novembre 2010

NUOVO AUMENTO PUBLIACQUA PER L'ADEGUAMENTO DEL DEPOSITO CAUZIONALE

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AUMENTO DEPOSITO CAUZIONALE DI PUBLIACQUA

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Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenta un'interrogazione nel prossimo Consiglio Comunale del prossimo 29 novembre.
COMUNICATO STAMPA

NUOVO BALZELLO NELLA BOLLETTA DI PUBLIACQUA A SCAPITO DELLE FAMIGLIE
In questi giorni sta arrivando a tutti gli utenti l'adeguamento del deposito cauzionale. Un aumento che in media per i vecchi contratti o per consumi elevati potrebbe essere di 50/60 euro e oltre.
Unico modo per ottenere il rimborso: domiciliare la bolletta in banca, una vera imposizione a cui sottostare. Chi non ha o non vuole avere un conto corrente, anziani, condomini, fasce disagiate della popolazione, sarà costretto a pagare.
Per i cittadini del Chianti e di San Casciano un'incertezza in più: come sarà applicata la cauzione agli utenti che hanno firmato il contratto di fornitura dell'acqua quando il servizio era gestito dai Comuni o da Fiorentina Gas?
Sicuramente avremo aumenti notevoli e diversificati da utente a utente, quindi difficilmente verificabili dai medesimi. E in futuro il deposito cauzionale potrà essere ulteriormente adeguato, di conseguenza sono prevedibili nuovi consistenti aumenti.
E' grave che Publiacqua non abbia dato nessuna preventiva e personalizzata informazione agli utenti, scegliendo invece di utiizzare la stampa per una campagna pubblicitaria costosa e ingannevole, nella quale si maschera l'aumento tramite una promessa di rimborso della cauzione nel caso l'utente scelga di domiciliare la bolletta, ma si omette di dire che chi non si adeguerà, sarà obbligato a pagare.
Publiacqua ha bisogno di “fare cassa”, e scarica sulle famiglie le difficoltà finanziarie della società, opera scelte a puro scopo di lucro, seguendo programmi di stampo privatistico, privilegiando gli interessi dei soci privati rispetto a quelli dei cittadini.
L'Autorità pubblica, cioè l'Assemblea dei sindaci, che ha tra i suoi compiti quello di controllare il gestore del servizio idrico, non svolge il proprio ruolo e non tutela gli utenti, in primo luogo le fasce più deboli della popolazione. Questa vicenda è l'evidente conseguenza dei guasti del processo di privatizzazione del servizio idrico.
Invitiamo perciò tutti i cittadini a protestare contro questo assurdo balzello e chiediamo che l'Autorità di Ambito ridiscuta e annulli l'adeguamento del deposito cauzionale imposto da Publiacqua ai cittadini e ai Comuni.

lunedì 8 novembre 2010

Lettera pubblica all'ATO 3 dal Comitato Referendario Provinciale di Firenze Acqua Pubblica

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Non so se avete letto dell'aumento deciso da Publiacqua del deposito cauzionale per tutti gli utenti a meno che non si accetti di domiciliare la bolletta su un c/c bancario. Questa decisione è stata presa da Publiacqua con parere contrario dell'Ato, a dimostrazione di quanto l'Autorità di Ambito possa davvero esercitare il ruolo di controllo e di indirizzo che teoricamente le competerebbe.
Il Comitato provinciale referendario di Firenze per l'acqua pubblica si è mobilitato su questo tema ed ha inviato una lettera pubblica all'Autorità di Ambito.


   
All'Autorità di Ambito Territoriale Ottimale 3 Medio Valdarno

Lettera pubblica all'ATO 3 dal Comitato Referendario Provinciale di Firenze Acqua Pubblica

Oggetto: aumento deposito cauzionale imposto da Publiacqua

Il Comitato Referendario Provinciale di Firenze per l’Acqua Pubblica vuole esprimere la sua ferma opposizione all’iniziativa di Pubbliacqua di aumentare il deposito cauzionale relativa alla fornitura del servizio idrico. Le modalità con cui questo aumento è stato imposto mostrano logiche privatistiche volte al profitto, ad esclusivo beneficio dei soci privati senza tener conto del parere di cittadini e Comuni.
Spettando a codesto ATO i compiti di pianificazione e controllo del servizio idrico, ci risulta abbiate chiesto a Publiacqua di attuare misure di mitigazione ed un congruo periodo di rodaggio oltre che un confronto con Voi per ridurre gli effetti sull’utenza.
Il fatto che nulla di tutto ciò sia avvenuto è a nostro avviso la dimostrazione evidente delle distorsioni introdotte dalla gestione privata del servizio idrico.
Pur riconoscendoVi il tentativo di intervenire presso Publiacqua a difesa dei diritti della collettività, nell’ambito delle rispettive competenze, il Comitato Provinciale ritiene la Vostra posizione troppo morbida.
Quanto da Voi espresso non mette in discussione la validità del provvedimento, ma soltanto il suo processo di attuazione ed i tempi in cui esso si concretizza, ci sembra troppo poco!
In particolare, ci pare che accettiate un meccanismo, quello degli incentivi riconosciuti a chi effettua la domiciliazione bancaria, che sembra essere solo un modo per costringere le persone ad accettare la domiciliazione. Questo a scapito di chi non vuole o non può accedere a tale opportunità, persone in genere appartenenti alle fasce più deboli della popolazione, quali anziani senza conto corrente, salariati al minimo ed utenti di condominio.
Siamo in disaccordo con l'intensa attività propagandistica che Publiacqua sta promuovendo; l’entità degli aumenti effettivi sono mascherati dal messaggio di un presunto regalo che consisterebbe nella restituzione dell’intero deposito, compresa la parte di aumento, a chi accetta la domiciliazione. La pubblicità omette di spiegare che chi non domicilia sarà l'unico "obbligato" a pagare l'aumento del deposito cauzionale: trattasi di reclame ingannevole e fuorviante.
Pertanto, con la presente siamo a chiedere che:
A) sia chiarito se l'ATO3 ha o meno potere di controllo e indirizzo nei confronti di Publiacqua;
B) l’ATO 3 dichiari in maniera netta la sua posizione, dichiarando se è favorevole o contrario all’aumento, prima ancora di esprimersi sulle modalità e sui tempi di riscossione dello stesso;
C) nel caso sia contrario, di prendere una posizione ferma e decisa atta a contrastare e bloccare l'adeguamento del canone di Publiacqua.
Allo stesso tempo il Comitato Provinciale metterà in campo tutte le iniziative possibili per contrastare questo progetto di Publiacqua, che grava sulle categorie più deboli di cittadini, senza che la collettività abbia alcun beneficio.

Comitato Referendario Provinciale di Firenze Acqua Pubblica

Firenze, 4 Novembre 2010

giovedì 4 novembre 2010

Consiglio Comunale 27/10/2010: il NO alla proposta di adesione alla Water Right Foundation.

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WATER RIGHT FOUNDATION:  UN'ASSOCIAZIONE LEGATA A PUBLIACQUA CHE PRUOMUOVE PROGETTI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DIETRO LO SLOGAN “L'ACQUA E' DI TUTTI”, MA NON E' PROPRIO COSI'...

In occasione della seduta del Consiglio Comunale dello scorso 27 Ottobre, la Giunta ha presentato la proposta di adesione alla Water Right Foundation.
Il nostro gruppo consiliare Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista ha espresso un voto contrario.
L'Associazione Water right Foundation è una Onlus fondata nel 2005, con lo scopo di promuovere progetti di cooperazione internazionale legati al diritto di accesso all'acqua. Primo e maggiore socio Publiacqua, spa mista, privatizzata dal 2006 al 40% (soci privati le multinazionali Acea e Suez). Se andate nel sito di Publiacqua vedrete che l'associazione è inserita tra le società collegate. Si tratta del solito gioco delle scatole cinesi, politica ormai consolidata nelle grandi spa pubbliche, o meglio fintamente pubbliche, che erogano servizi. Sempre nel sito di Publiacqua potrete vedere come "spacchettano" la società in vari rami, determinando sempre più l'impossibilità di controllo e trasparenza da parte dei cittadini, oltre che un sicuro spreco di risorse.
A questa associazione i cittadini devolvono un centesimo di euro per mc di acqua consumata, ma lo fanno del tutto inconsapevolmente perché nessuno lo ha mai comunicato!
Con questa onlus si vuole far passare l'idea che Publiacqua si impegna in progetti di solidarietà nel terzo mondo per un uso sostenibile della risorsa idrica e per promuovere il diritto di accesso all'acqua.
Lo slogan recita "L'acqua è di tutti". Non è proprio così. L'entrata dei soci privati del 2006 ha modificato profondamente l'assetto societario, da quel momento  prevale la logica privatistica volta al profitto ad esclusivo beneficio dei soci privati. E i privati sono le multinazionali che stanno proponendo in giro per il mondo un modello di gestione della risorsa idrica che si fonda sulla privatizzazione e sul monopolio, strategia che tende  inesorabilmente ad allontanare la possibilità di accesso all'acqua potabile per milioni di persone; infatti in questi casi in genere assistiamo ad un enorme aumento dei costi e questo rende impossibile l'accesso all'acqua per popolazioni molto povere.
Come si può accettare  allora che fra i soci principali della WRF ci siano società che attuano tali politiche industriali, in palese contraddizione con gli obiettivi di solidarietà e sussidiarietà che la Onlus dice di perseguire? E ancora: c'era proprio bisogno di una fondazione (e dei relativi costi) per svolgere un ruolo umanitario e di solidarietà? Forse sarebbe stato sufficiente devolvere i fondi alla Regione Toscana che ha un dipartimento specifico che lavora con le ONG e programma interventi in diverse parti del mondo.

venerdì 15 ottobre 2010

PUBLIACQUA DECIDE GLI AUMENTI DELLE CAUZIONI. IL "MOSTRO" DISUBBIDISCE AL SUO CREATORE

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Ormai è chiaro: Publiacqua sta facendo gli interessi dei soci privati.
L’obiettivo è quello di fare cassa e non quello di difendere gli interessi dei cittadini-utenti.
Relativamente ai depositi cauzionali versati dagli utenti del servizio idrico integrato, fin dal 2007 Publiacqua ha richiesto all’Autorità di Ambito (cioè ai sindaci) una revisione dei criteri di calcolo visto l’elevato livello di morosità che caratterizza la propria utenza (ma soprattutto – noi riteniamo - per annullare gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale che hanno obbligato Publiacqua a non far pagare la depurazione a chi non è collegato ad un depuratore!!!)
I nuovi criteri, approvati lo scorso aprile, determinano un incremento di 8 euro per i nuovi utenti: coloro che nel corso del 2010 hanno attivato una fornitura idrica hanno pagato 68 euro di deposito cauzionale, mentre adesso ne pagheranno 76.
Publiacqua è andata oltre: impone cioè all’interno della bolletta non domiciliata in banca (200.000 utenti su 370.000) un aumento del deposito cauzionale che per i vecchi contratti o per consumi elevati potrebbe essere anche di 50/60 euro.
L'Autorità di ambito composta dai Comuni, aveva stigmatizzato chiedendo a Publiacqua delle "misure di mitigazione" e un "congruo periodo di rodaggio" utile addirittura a restituire agli utenti l'intera cifra depositata al momento dell'accensione del contratto. L'Ato 3 auspicava inoltre che vi potesse essere un confronto con la stessa Publiacqua "per ridurre gli effetti sull’utenza", oggi in sofferenza, soprattutto nelle classi sociali più deboli, a causa della crisi economica, arrivando a chiedere la rateizzazione in 3 anni

Nulla di ciò è avvenuto. Publiacqua – che ricordiamo è detenuta per il 40% da soci privati - ha preferito far cassa. Nessun periodo di rodaggio, nessuna apertura di dialogo sulla questione. Nessuna rateizzazione.
Il Presidente di Publiacqua ha il coraggio di parlare di regalo agli utenti perché verrà restituita la cauzione già versata comprensiva dell’aumento - che probabilmente sarà già incluso nella prossima fattura - a chi deciderà di mettere la bolletta in banca: un ricatto a cui dovranno sottostare migliaia di famiglie (ma come faranno tante persone anziane che non hanno nemmeno il conto corrente??) per evitare di pagare il pesante e ingiustificato balzello.

Comitato Acqua Mugello Val di Sieve

domenica 25 luglio 2010

La risposta in Consiglio Comunale alla nostra interrogazione sui possibili aumenti della tariffa dell'acqua

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Dopo l'interrogazione presentata in Consiglio Comunale, rimangono tutti i nostri dubbi: l'aumento gravissimo dei costi è stato motivato dal Sindaco con la necessità di intervenire per la bonifica dell'area interessata dal passaggio del collettore, nella quale è stata rinvenuta una discarica di rifiuti speciali riconducibili all'alluvione del '66. È stato chiesto di far rientrare il maggior costo nelle previsioni del Piano di Ambito; ovviamente gli eventuali aumenti saranno omogenei su tutto l'Ato3.

Come gruppo consiliare abbiamo confermato la nostra netta opposizione all'attuale “sistema di gestione integrata dell'acqua”, che tramite la privatizzazione mercifica un bene comune, un diritto primario inalienabile, che non garantisce in nessun modo un controllo reale dell'operato del gestore, che genera quindi distorsioni (chi controlla, chi decide realmente?), che scarica sulle amministrazioni pubbliche o sui cittadini i costi aggiuntivi, senza neanche che le responsabilità di quanto avvenuto siano certe. Abbiamo chiesto al Sindaco di esercitare il suo ruolo di controllo in sede di Ato, a garanzia dell'interesse dei cittadini. Perchè, ad esempio, ci chiediamo, l'Ato non verifica se vi siano responsabilità da parte di Publiacqua per non aver rilevato, in sede di predisposizione del progetto inerente l'opera in questione, la presenza della discarica di rifiuti?

mercoledì 21 luglio 2010

Publiacqua: in arrivo per i cittadini di San Casciano e di tutto l'Ato 3 Medio Valdarno nuovi aumenti della tariffa?

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Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista interroga il Sindaco nella prossima seduta del Consiglio Comunale di San Casciano del 23 luglio.
Finalmente parte la realizzazione del collettore di San Colombano, il cosiddetto “fognone”, opera molto importante per l'area fiorentina e per l'Arno.
Peccato che i lavori prendano il via con ben dieci anni di ritardo e che i costi nel frattempo siano lievitati dai 29 milioni di euro della previsione iniziale all'attuale di 70 milioni.
Si tratta di una vicenda preoccupante che provocherà gravi danni ai cittadini dei comuni dell'Ato 3 Medio Valdarno e quindi anche ai cittadini di San Casciano, in quanto le soluzioni possibili ad oggi sembrano essere o l'aumento della tariffa (bolletta più cara) o la riduzione degli investimenti previsti su tutti i comuni da parte di Publiacqua (meno servizi, meno manutenzione e interventi sulla rete idrica).
E' necessario fare immediata chiarezza e accertare le responsabilità dell'evidente slittamento dei tempi e del grave aumento dei costi.
L'Autorità di Ambito come ha svolto il proprio ruolo di controllore rispetto al gestore Publiacqua?
Come valutare l'operato di Publiacqua, soggetto responsabile dei lavori e del progetto?
E quale ruolo ha avuto in questa vicenda il Comune di San Casciano, tramite il Sindaco rappresentante del Comune nell'assemblea di Ato? Come sono stati salvaguardati gli interessi dei cittadini?
E' urgente che le Amministrazioni si impegnino per evitare che le conseguenze di questa grave situazione si scarichino sui cittadini.
Ancora una volta è evidente ciò che noi denunciamo da sempre: la gestione del sistema idrico “fa acqua” -è proprio il caso di dirlo- da tutte le parti!
Siamo in presenza di una società per azioni, Publiacqua, già privatizzata al 40%, che gestisce gli appalti come le pare, in assenza di una vera autorità di controllo capace di tutelare gli interessi pubblici e salvare l'acqua quale bene comune.
La deriva privatistica e aziendalistica che avrebbe dovuto portare efficienza e risparmi si dimostra ancora una volta per quello che è realmente: un sistema praticamente inaccessibile al controllo democratico dei cittadini, che permette al gestore non solo di ottenere profitti garantiti sulla tariffa caricando sulla bolletta un 7% a remunerazione del capitale investito, indipendentemente dalla qualità ed efficienza del servizio, ma anche di scaricare immediatamente sull'utenza gli eventuali “costi inattesi”. La vicenda del fognone di San Colombano è riprova di tutto questo.
 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani