venerdì 15 ottobre 2010

AFGHANISTAN, RIFLESSIONE DI MAO VALPIANA: PROFEZIA AFGANA

"C'è voluto l'ennesimo sacrificio di carne umana, per convincere gli adoratori blasfemi del dio della morte a chiamare la guerra con il nome della guerra. E ora che senza vergogna la possono chiamare guerra, vogliono che i bombardieri siano riempiti di bombe.
Chi si dovrebbe opporre si fa invece complice, per presunta lealtà e serietà, unendosi al funerale di stato del dio assetato di sangue.
Ma tutti gli innocenti sui cui cadranno le nuove bombe, vittime di quella che era una missione di pace che ora si può chiamare guerra, sono figli di un altro dio, che non vuole sacrifici né animali né umani, che per amore dell'amore ha cercato la pace ma ha trovato la croce.
Le strade dell'Afghanistan sono minate di violenza e menzogna. La voce del profeta nel deserto afgano chiede che cessi il fuoco, che tacciano le armi, per poter udire il battito d'ali dell'angelo della nonviolenza.”
 

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