venerdì 22 ottobre 2010

I produttori di vino Chianti: il no all’impianto di Testi

I produttori di Chianti: «Fermate ilpiano dei rifiuti»
In una lettera il no all’impianto di Testi

Corriere Fiorentino, 22 ott 2010, Lisa Baracchi




SAN CASCIANO - I produttori di vino Chianti chiedono di rivedere (completamente) il piano provinciale dei rifiuti. Lo ritengono «obsoleto», soprattutto per la scelta di realizzare il termovalorizzatore a Testi, nel comune di Greve. «Abbiamo studi che dimostrano l’insensatezza ambientale, tecnica ed economica di questa scelta», si legge nella lettera che i presidenti del Consorzio Vino Chianti Classico e della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico, Marco Pallanti e Lapo Mazzei, hanno inviato ai presidenti di Regione e Provincia, al prefetto e al sindaco di Firenze.

La lettera è partita da Sant’Andrea in Percussina (San Casciano), sede del Consorzio, il 29 settembre. «Il Consorzio e la Fondazione non sono pregiudizialmente contro i termovalorizzatori, purché siano giustificati da rigorose analisi e da assolute garanzie per la salute dei cittadini», continua la lettera. I produttori di vino sono dalla parte del sindaco di Greve, Alberto Bencistà, che ha chiesto una moratoria al progetto dell’inceneritore. Chiedono una programmazione pubblica più oculata per non inserire l’insediamento industriale in «un distretto agroindustriale tra i più importanti d’Italia», simbolo dell’identità culturale della Toscana. Dicono di puntare alla riduzione della produzione di rifiuti e avviarne all’incenerimento una frazione minima. «Anche se si raggiunge il 65% di raccolta differenziata e anche se si continua sulla linea di riduzione della produzione di rifiuti, già avviata - spiega l’assessore provinciale all’ambiente Renzo Crescioli - c’è necessità di costruire gli impianti già in programma. Quello di Testi è inserito nel piano provinciale dei rifiuti, in quello straordinario d’ambito, mentre è in via di definizione il piano interprovinciale. I quattro impianti pianificati servono a Firenze, Prato e Pistoia e un milione e 600 mila cittadini».

Se l’inceneritore di Case Passerini tratterà circa 136 mila tonnellate di rifiuti l’anno, quello di Testi ne brucerà 70 mila. «Mentre per fare un esempio con il resto d’Italia, Brescia che ha un milione e 200 mila cittadini porta a smaltire nel suo impianto 800 mila tonnellate di rifiuti», precisa Crescioli. E sulla moratoria commenta: «C’è già una moratoria di fatto perché se a Case Passerini siamo alla gara di appalto e si pensa di avviare l’impianto nel 2014, per Testi si andrà oltre questa data, le procedure sono più indietro».
 

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