sabato 27 novembre 2010

TEMA RIFIUTI, LA GESTIONE NEL CHIANTI

Il comunicato stampa di Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista e la lista civica "Per una Cittadinanza Attiva" di Bagno a Ripoli.
RIFIUTI NEL CHIANTI:
OCCORRE SUBITO UNA PROPOSTA INNOVATIVA, ALTERNATIVA ALL'INCENERITORE DI TESTI E PARTIRE CON LA RACCOLTA PORTA A PORTA CON TARIFFAZIONE PUNTUALE
In queste settimane il tema della gestione dei rifiuti è quanto mai attuale. C'è discussione nei comuni del Chianti proprio sulla scelta di costruire l'inceneritore a Testi.
L'Amministrazione di Greve ha chiesto una moratoria di cinque anni , è un segnale importante che va sostenuto, adesso che è in discussione il piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti e prosegue l'iter per la fusione Safi-Quadrifoglio.
Una gestione corretta dei rifiuti va pianificata escludendo l'incenerimento e qualsiasi soluzione tecnologica che preveda la combustione, scegliendo invece il riciclo e il riuso totale dei materiali post consumo. I comuni del Chianti di area Safi dovrebbero intraprendere questa strada, l'unica compatibile con il territorio, rispettosa delle risorse e della salute. Quindi, raccolta differenziata spinta con il metodo porta a porta e tariffa personalizzata per l'utente: chi differenzia paga meno!
Se la gestione dei rifiuti venisse così pianificata non ci sarebbero aumenti dei costi, anzi la raccolta dei rifiuti porta a porta costa meno per la collettività e produce sicuramente molti più benefici, rispetto alla raccolta tramite i cassonetti fissi stradali: otterremo riduzione dei rifiuti, aumento significativo della raccolta differenziata che deve essere finalizzato al recupero, riduzione della tariffa. Inoltre devono essere intraprese iniziative efficaci sulla riduzione degli imballaggi ed una adeguata campagna di informazione-comunicazione.
L'inceneritore previsto a Testi non è certamente a costo zero, richiede investimenti estremamente rilevanti a carico dei cittadini, tempi lunghi di realizzazione e determina conseguenze negative irreversibili per il territorio. E comunque perché prospettare un inceneritore quando potremo raggiungere il 70 -80% di raccolta differenziata da indirizzare concretamente alla filiera del recupero e del riciclo? Cosa brucerebbe allora l'inceneritore? Perché fare scelte che determineranno spreco di risorse, quando un impianto a freddo, costerebbe un decimo rispetto ad un inceneritore e sarebbe un impianto sicuro per la salute e rispettoso dell'ambiente?
La raccolta differenziata a San Casciano nei primi nove mesi del 2010 non arriva al 42%, ben al di sotto dei limiti imposti dalla normativa, così come a Bagno a Ripoli.
I tentativi che le Amministrazioni stanno portando avanti in questo periodo, il progetto Chianti Waste-less (un piano per la riduzione dei rifiuti) ad esempio, o la sperimentazione del porta a porta nel centro a San Casciano, sono azioni positive e un buon punto di partenza, ma rappresentano ben poco se rimangono degli optional aggiuntivi e non determinanti rispetto alle scelte politiche complessive e alla relativa pianificazione industriale che continuano a vedere nell'inceneritore la scelta fondante e prioritaria.
I sindaci del Chianti se davvero vogliono fare una scelta responsabile per “non fare la fine della Campania”, così come ha esordito il Sindaco Bartolini di Bagno a Ripoli in un recente comunicato stampa, pianifichino immediatamente un progetto di area per la raccolta domiciliare porta a porta, non stiano ad aspettare “l'inceneritore che verrà”, ci sembra che di tempo ne abbiano perso abbastanza!



 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani