venerdì 13 novembre 2009

COMMENTI ALLA LEGGE SULLA PRESCRIZIONE

LEGGIAMO SUL SITO DI "CARTA" E RIPORTIAMO QUALE FATTO DEL GIORNO

Legge sulla prescrizione: aumenta lo scontro

Continuano le polemiche sull'ennesima versione della legge salva-Berlusconi che le destre hanno presentato ieri in parlamento. E si moltiplicano anche i dubbi, di opportunità politica e di forma giuridica, che circondano il ddl suo «processi brevi». Accuse dell'opposizione e goffe risposte della maggioranza.

La tensione maggioranza e opposizioni sul disegno di legge per il cosiddetto «processo breve» sale sempre di più, e soprattutto crescono i dubbi sulla tenuta formale e politica di una legge che sconvolgerebbe il funzionamento del sistema giuridico italiano, instaurando un sistema processuale complicatissimo, diviso a più corsie che l’Associazione nazionale magistrati ha definito «devastante». Basti dire che potrebbe accadere che per lo stesso reato non si venga processati se italiani e incensurati [alla faccia dell’uguaglianza di tutti di fronte alla legge] e che quindi i pubblici ministeri potrebbero decidere se e come formualre ipotesi di reato in base alle categorie che verranno escluse dalla mannaia proposta dalla maggoioranza. E dagli ambienti vicini al presidente della camera, si dice che Gianfranco Fini stia già cominciando a dissociarsi anche da questa proposta, che era stata presentata come frutto del difficile compromesso con Berlusconi, per via del fatto che si discosterebbe dalla bozza concordata martedì scorso. Dopo la netta presa di posizione del Pd e di Italia dei valori, oggi è stata la volta dell’Udc Pier Ferdinando Casini, che ha annunciato il voto contrario del suo partito definendo il ddl «una porcheria», il cui effetto sarà quello di «sfasciare il sistema giudiziario».

Dal Pdl si risponde alle opposizioni di normale prassi giuridica rimandando al confronto parlamentare. Il vicecapogruppo al senato, Gaetano Quagliariello, sollecita il confronto nei due rami dell’assemblea elettiva e, con una inconsapevole vis umoristica, ritiene necessario non «criminalizzare» la legge. La stessa legge, ricorda Quagliariello «era stata presentata la scorsa legislatura da alcuni esponenti della sinistra. La legge a cui fa riferimento era quella proposta dal senatore del Pd Alberto Maritati, vicepresidente della commissione giustizia. Che ha smentito seccamente ogni parentela con la proposta salva-Berlusconi. "E’ vero – spiega duramente il senatore Pd – che io sottoscrissi, alcuni anni or sono, insieme ai colleghi del gruppo un ddl che proponeva, tra l’altro, la riduzione dei tempo dei processi: è un obiettivo primario per cui stiamo lavorando. Trattatavasi di un ddl inquadrato in un programma complesso di riforme finalizzate alla trasformazione e adeguamento della complessa macchina giustizia il cui effetto naturale deve essere quello di ridurre i tempi del processo». «E’ sorprendente – aggiunge Maritati – come non si comprenda la differenza tra leggi e provvedimenti che abbiano come obiettivo la rimozione degli impedimenti che limitano l’esercizio corretto e rapido dell’attività giudiziaria e una legge che abbia il solo intento di far dichiarare estinto un numero indefinito di processi al solo scopo di impedire la celebrazione di uno o più processi che riguardano Berlusconi. Ciò accadrà tuttavia senza curarsi degli effetti devastanti che ricadranno sui cittadini coinvolti in quei processi che stanno per andare al macero, e soprattutto senza introdurre misure idonee a far sì che i processi [tutti] che riguardano i cittadini [tutti] possano essere celebrati in tempi assai più ridotti di quelli attuali».

«Il ddl sui ‘processi brevi’ è l’ennesima legge ad personam, un modo per risolvere i problemi di Silvio Berlusconi – dice il segretario Prc Paolo Ferrero – Invece c’è il problema di dare delle risorse adeguate alla magistratura per fare il proprio lavoro e c’è da verificare la validità della norma per alcune tipologie di processi. Rifondazione comunista sarà, dal 5 dicembre, al fianco dell’Italia dei valori nella raccolta di firme per il referendum contro la legge. Interrogato sulla possibilita’ di fare un’opposizione condivisa con il Pd, Ferrero risponde: «Dipendera’ da loro, da cosa vogliono fare. Noi siamo per fare un’opposizione molto netta perché notiamo che Berlusconi continua a muoversi sempre nello stesso modo».
 

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