martedì 24 novembre 2009

RIFIUTI: L'INCENERITORE DEL CHIANTI SARA' IL CEMENTIFICIO DI TESTI

COMUNICATO STAMPA

BRUCIARE RIFIUTI NEL FORNO DEL CEMENTIFICIO DI TESTI, E’ QUESTA LA PROPOSTA CHE FANNO I SINDACI DI GREVE E DI SAN CASCIANO QUALE SOLUZIONE AL PROBLEMA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI NEL CHIANTI: DICIAMO CHIARAMENTE CHE SIAMO CONTRARI A TRASFORMARE IL CEMENTIFICIO IN UN INCENERITORE CAMUFFATO.

Inceneritore nel Chianti: si continua a discutere, intanto però le Amministrazioni di Greve e di San Casciano chiedono a Sacci di aumentare il quantitativo di CDR (combustibile derivato da rifiuti) da smaltire come carburante nel forno del cementificio.
Il CDR è un rifiuto speciale e come tale è altamente inquinante.

La combustione dei rifiuti è pericolosa per la salute e per l’ambiente in qualsiasi tipo di impianto. Quando un cementificio diventa inceneritore i rischi sono ancora maggiori.
Proporre di incrementare l’utilizzo dei rifiuti quale carburante per il forno è una scelta sbagliata e pericolosa:
la combustione del CDR nei cementifici può comportare per l’area interessata un consistente incremento di nocività per diverse sostanze pericolose simili a quelle emesse da un inceneritore:diossine, furani, PCB, metalli pesanti, ossidi di azoto e innumerevoli altre sostanze, dato la composizione eterogenea del CDR;
le alte temperature raggiunte dal cementificio (1400° rispetto alla temperatura di funzionamento di un inceneritore 850°) comportano emissioni di nanoparticelle dei metalli più volatili come cadmio, arsenico, mercurio, ecc. e altri composti pericolosi ancora più facilmente rilasciati nell’ambiente in quanto il cementificio dispone di sistemi di abbattimento ancor meno specifici di quelli previsti per gli inceneritori.
i composti tossici meno volatili che vengono assorbiti dalla massa fusa del cemento possono venire da esso rilasciate, in particolari condizioni, quando questo viene utilizzato nelle costruzioni, costituendo un’ulteriore dispersione di sostanze tossiche negli ambienti di vita e di lavoro
Il cementificio di Testi -grazie al regime normativo di procedura semplificata che non comporta alcuna autorizzazione specifica e alcun studio di valutazione ambientale- può utilizzare come combustibile 20.000 tonnellate annue di CDR e oltre 180.000 tonnellate annue di rifiuti speciali che entrano nel ciclo di produzione del cemento.
Il cementificio, attività industriale insalubre di 1° classe, determina già ora un impatto notevole in un’area vasta.. Per tutelare la salute e salvaguardare il territorio le Amministrazioni avrebbero il dovere di prevedere un forte alleggerimento degli impatti presenti, anziché aggiungere altri impianti, centrale elettrica turbogas e, nel peggiore dei casi, anche un inceneritore. Aumentare la quantità di rifiuti da smaltire nel forno del cementificio porterebbe ad un ulteriore aggravio della situazione, si tratta chiaramente di una proposta inaccettabile.
Se il cementificio aumenterà la quantità di CDR utilizzato nel forno si trasformerà in un vero e proprio inceneritore; questo è provato dal fatto che l’impianto verrebbe assoggettato al rispetto delle normative ambientali e ai limiti di emissione previsti per gli inceneritori: AVREMO IL NUOVO INCENERITORE DEL CHIANTI!
La combustione dei rifiuti, negli inceneritori come negli impianti di co-inceneimento come i cementifici o centrali elettriche, oltre che determinare un impatto ambientale e sanitario, disincentiva qualsiasi strategia a monte di riduzione e contrasta con una raccolta differenziata finalizzata al recupero dei materiali contenuti nei rifiuti perché si brucia la stessa plastica e la stessa carta che potrebbe essere differenziata e riutilizzata.
Vogliamo ribadire che le alternative all’incenerimento sono serie e concrete: riduzione alla fonte, raccolta differenziata porta a porta, recupero e riutilizzo dei materiali. Con questo approccio si può ridurre in modo drastico la quantità dei rifiuti residui, rendendo inutile la costruzione di nuovi impianti d'incenerimento. Lo stesso "residuo" che resta a valle di una raccolta differenziata spinta può essere trattato mediante impiantistica a freddo senza alcun ricorso alla combustione.
QUESTI DOVREBBERO ESSERE I TEMI IN DISCUSSIONE. E ALL’ATTENZIONE DEGLI AMMINISTRATORI, NELL’INTERESSE DEI CITTADINI, PER TUTELARE LA SALUTE E SALVAGUARE IL NOSTRO TERRITORIO.

Laboratorio per un’altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenterà un’interrogazione su queste problematiche al prossimo Consiglio comunale.
 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani