mercoledì 4 maggio 2011

REFERENDUM DEL 12-13 GIUGNO: MOBILITIAMOCI CONTRO LO SCIPPO DEL GOVERNO

Il 12 e 13 giugno saremo chiamati ad esprimerci su quattro quesiti referendari che riguardano tre tematiche di fondamentale interesse pubblico: la gestione del bene primario dell'acqua, il ritorno all'utilizzo dell'energia nucleare, la legge sul legittimo impedimento.
I referendum sono un'occasione di democrazia diretta imperdibile per riaffermare la volontà di ognuno di noi di esprimersi sulla difesa dei beni comuni, dei diritti e della democrazia.
Il Governo, per paura del voto dei cittadini, sta tentando in ogni modo di fermare i referendum.
Sul nucleare ha abrogato provvisoriamente le norme che reintroducono le centrali nucleari in Italia, con il dichiarato intento di riproporre il nucleare successivamente. Adesso la parola passa alla Corte di Cassazione.
Sull'acqua pare chiara l'intenzione di provare a fare una “leggina” che, sebbene non potrà bloccare la consultazione referendaria, contribuirà certamente a creare confusione.
E' chiara la strategia: provare ad evitare il voto o comunque cercare di depotenziare la forza dei referendum per vanificare il più efficace istituto di democrazia diretta previsto dalla nostra Costituzione e impedire che i cittadini possano esprimersi democraticamente sulla tutela dei beni comuni. E' un vero e proprio attacco alle regole basilari della democrazia!
Mobilitiamoci per difendere il diritto di ognuno di decidere per un futuro migliore, di giustizia e sostenibilità.
2 SI per l'acqua bene essenziale che appartiene a tutti. Per fermare la privatizzazione e i profitti sull'acqua. Per tornare ad una gestione pubblica del servizio.
Con il primo quesito referendario si propone l'abrogazione delle norme che obbligano alla privatizzazione. Abrogare queste norme significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.
Con il secondo quesito referendario si propone di abrogare le norme che consentono al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% in più, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.
1 SI per fermare il ritorno dell'energia nucleare e la costruzione di nuove centrali nel nostro Paese. Per scegliere definitivamente la strada del risparmio energetico, delle energie rinnovabili e pulite.
Il disastro nucleare di Fukushima cade fatalmente a ridosso di una “riapertura”sulla questione dell’energia nucleare in Italia; la tragedia giapponese conferma ancora una volta che nessuno può garantire la sicurezza di una centrale nucleare. Il nucleare è costoso e pericoloso, mette a rischio la sicurezza e la salute di milioni di persone e non risolve i problemi energetici.
1 SI contro le leggi ad personam e il legittimo impedimento voluto dal Presidente del Consiglio Berlusconi.
Riaffermiamo che dobbiamo essere tutti uguali davanti alla legge ed i politici prima di tutti dovrebbero fare chiarezza sul loro conto con la giustizia.

Facciamo appello ai cittadini, alla società civile perché si difenda l'istituto del referendum, perché a giugno i cittadini possano esprimere la loro volontà su temi così rilevanti.



 

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