lunedì 8 marzo 2010

COMPOSTAGGIO DI PONTEROTTO: STORIA DELL'ENNESIMO FALLIMENTO

E' NECESSARIO UN IMPIANTO EFFICIENTE E SALUBRE, UNA GESTIONE CHE GARANTISCA SICUREZZA E CONTROLLO, UNA RACCOLTA DIFFERENZIATA “PORTA A PORTA” SERIA E SELETTIVA AFFINCHE' L'IMPIANTO RAGGIUNGA VERAMENTE UNA PRODUZIONE DI COMPOST DI ALTA QUALITA'.

L'impianto di compostaggio di Ponterotto, attivo dal 2003 è di proprietà Safi Spa che ha appaltato la gestione dell'impianto a Progesam Italia srl.

Un impianto di compostaggio, in presenza di scelte tecnologiche adeguate e di un sistema di raccolta e conferimento della frazione organica efficiente e selettivo, dovrebbe rappresentare un punto di forza nel ciclo integrato di gestione dei rifiuti

Invece l'impianto di Ponterotto fin dal suo avvio ha creato una situazione di notevole disagio e talvolta di invivibilità nel raggio di un paio di chilometri a causa delle esalazioni e la proliferazione di insetti, sino a portare negli anni a diversi blocchi delle lavorazioni.



Le cause vanno ricercate nelle scelte approssimative fatte in fase di progettazione, scelta della tecnologia e mancanza di verifica della reale compatibilità fra tipologia di impianto e sistema di raccolta e conferimento del rifiuto organico; i risultati sono stati pessimi e si sono sprecate notevoli risorse pubbliche, così come è avvenuto del resto per la pianificazione e realizzazione del gassificatore di Testi.

Gli evidenti fallimenti degli impianti di trattamento rifiuti nel Chianti, oltre a rappresentare un vero spreco di risorse pubbliche, evidenziano ancora una volta l'inadeguatezza dell'attuale pianificazione di Ato per la gestione dei rifiuti e la necessità di una completa revisione delle scelte e degli obiettivi.

Inoltre da tempo si è aperto un contenzioso fra la proprietà dell'impianto di Ponterotto, Safi Spa e il gestore Progesam e che tale contenzioso, a quanto risulta da notizie stampa, ha determinato il blocco definitivo del conferimento.

I due incendi avvenuti all'interno dell'impianto lo scorso mese di ottobre hanno determinato ulteriore incertezza in merito alla gestione e sicurezza dell'impianto stesso.

L'Amministrazione comunale deve chiarire se l'impianto è in funzione, chi lo gestisce e quali controlli sono stati fatti per assicurare la sicurezza dell'impianto e quindi in che modo si è garantita e si garantisce la salubrità dell'area e si tutela la salute dei cittadini residenti.

Per una gestione dell'impianto efficiente e sostenibile occorre che i rifiuti organici utilizzati siano selezionati e di alta qualità. Per questo è urgente attivare il servizio di raccolta “porta a porta”.

Riteniamo che anche per San Casciano siano ormai finiti i tempi degli esperimenti.

Non basta aggiungere qualche bidoncino in più nel centro del capoluogo, chiediamo all'Amministrazione e al gestore Safi Spa di attivare un progetto concreto di area per la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, finalizzata al riciclo e riutilizzo dei materiali, in alternativa all'incenerimento dei rifiuti, pericoloso per la salute, dispendioso ed obsoleto; di adottare strategie che incidano positivamente sugli stili di vita dei cittadini e sulle politiche commerciali e industriali, e insieme attivare progetti concreti per la riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti.

In questa ottica l'impianto di compostaggio di Ponterotto, rimanendo ad esclusivo servizio del bacino del Chianti e potendo contare a monte su un conferimento di alta qualità, può diventare un punto di forza nella gestione dei rifiuti nei nostri territori.

Su questi temi Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista presenterà un'interrogazione al prossimo Consiglio Comunale del prossimo 15 marzo.




Lucia Carlesi

Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista




San Casciano Val di Pesa, 8 marzo 2010
 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani