lunedì 8 marzo 2010

INTERROGAZIONE SULLA GESTIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO “Parco Dante Tacci”

In occasione del prossimo consiglio comunale verrà presentata la seguente interrogazione da Rifondazione Comunista – Laboratorio per un’altra San Casciano.

Come tutti gli anni si avvicina il periodo in cui il comune chiude il bando per l’utilizzo del parco pubblico, il “Poggione” ora denominato Parco Dante Tacci; area adibita in un periodo fisso che va dal 15 giugno al 15 settembre, a luogo per manifestazioni pubbliche di associazioni di volontariato e partiti politici.

Pur apprezzando l’opportunità che il Comune mette a disposizione della cittadinanza tutta - creando uno spazio come quello del parco suddetto, per favorire l'esigenza aggregativa presente in ogni comunità piena di vita associativa, così com’è San Casciano - la coalizione Rifondazione Comunista -Laboratorio per un’altra San Casciano, non può però non notare alcune anomalie di gestione del suddetto spazio, normativamente pubblico a tutti gli effetti, ma di fatto “privato”.

Normalmente, nel caso di altre strutture e situazioni simili, queste vengono presentate come un “pacchetto all in one”, includendo non solo l'autorizzazione all'occupazione dell'area ma anche il noleggio di tutte le strutture ed attrezzature necessarie per lo svolgimento delle manifestazioni, e le esperienze di comuni limitrofi (es. Montespertoli o Tavarnelle con il Parco del Mocale) confermano questa procedura.

La realtà a San Casciano V.Pesa è diversa:

la struttura, fissa e coperta, è di proprietà comunale e dispone di locali, adibiti a cucina;

attrezzature, elettrodomestici e tutti gli arredi al loro interno non sono di proprietà del Comune, ma del Partito Democratico;

tali attrezzature, di proprietà privata, occupano stabilmente i locali suddetti, di proprietà pubblica, per tutto l'anno;

negli anni precedenti, a questo problema di forma e di sostanza, si è - pro bono pacis - soprasseduto, considerando anche la disponibilità gratuita con cui venivano concesse queste attrezzature alle altre forze politiche e associative;

dal 2009 il PD ha deciso di far pagare le proprie attrezzature alla Festa di Rifondazione Comunista e ci risulta anche ad altre associazioni, con prezzi forfettari identici a quelli pagati, correttamente, per il noleggio del posto all’Amministrazione Comunale, così come previsto dal regolamento tariffario del parco.


TUTTO CIÒ PREMESSO

con delibera della Giunta Comunale n.34 del 8/02/2010, si è stabilito, in via provvisoria e solo per l'anno 2010, quanto segue:

di autorizzare il PD allo “stazionamento in maniera stabile e continuativa delle attrezzature ed arredi di proprietà del medesimo” a titolo gratuito in quanto il PD si impegna a concedere le proprie attrezzature alla Protezione Civile e per eventuali necessità dell'A.C.;

di approvare, uno schema di accordo tra l'A.C. ed il Comitato Organizzatore della Festa dell'Unità, nel quale è prevista anche la concessione delle suddette attrezzature a titolo gratuito a tutte le manifestazioni che riceveranno il patrocinio dall’Amministrazione Comunale;

di esentare il PD, visto l’uso “pubblico”delle suddette attrezzature di sua proprietà, dal pagamento di parte, della tassa giornaliera per l’utilizzo del parco, togliendo dalla cifra totale il costo del palco esistente sul “Poggione”, concesso “a titolo gratuito”.


Di fatto, con la deliberazione sopra richiamata si obbliga chiunque ottenesse l'autorizzazione dell'A.C. all'occupazione dell'area e delle strutture di proprietà comunale, a fare uso delle attrezzature di proprietà del PD, perché diventa praticamente impossibile introdurne altre, proprie, visto che l’area è occupata permanentemente da quelle del Partito Democratico.

Una situazione questa che si palesa da sé in tutta la sua precarietà formale, connotata dunque di dubbia legittimità, correttezza e trasparenza.

Una situazione che costringe coloro che non godono del patrocinio comunale a finanziare di fatto, per l’uso di alcune attrezzature - impropriamente parcheggiate in un loco comunale e pubblico - un partito politico.

Rilevato quanto sopra riportato, il gruppo Rifondazione Comunista-Laboratorio per Un’altra San Casciano

CHIEDE:

al Sindaco, all’Assessorato competente e alla Giunta di:


1) Se ritengono opportuno revocare la delibera e redigere immediatamente un Regolamento Comunale per fare chiarezza nei rapporti tra attrezzature private del Partito Democratico e le strutture pubbliche che dovrebbero essere sempre a disposizione della pubblica cittadinanza nel caso si voglia farne uso con attrezzature proprie.


2) Se ritengono opportuno, qualora non fosse possibile per l'anno in corso attuare quanto riportato al punto precedente, adottare altre e nuove soluzioni che permettano, in egual misura e a chiunque voglia disporre del parco per iniziative concordate, di poter usufruire di strutture fisse ad uso cucina, complete di tutte le attrezzature necessarie, sull’esempio dei comuni di Montespertoli e Tavarnelle, prevedendo l'utilizzo non oneroso delle attrezzature ivi presenti, pagando la tariffa regolamentata per la struttura completa all'Amministrazione Comunale.

Il soggetto referente non può che essere UNICO e non può che essere l'A.C., tenuto conto anche e soprattutto del fatto che le attrezzature di proprietà del PD sono a disposizione della Protezione Civile e per eventuali necessità dell'A.C. medesima.


3) Se ritengono opportuno, in futuro, di dotare il parco di attrezzature fisse per la cucina, similarmente a quelle che vi sono già, come già succede nei casi dei comuni limitrofi menzionati sopra, ma di proprietà dell’A.C. in modo da permettere in egual misura anche a chi non dispone di attrezzature proprie di poter comunque gestire la somministrazione di cibi senza obbligatoriamente appoggiarsi ad attrezzature di terzi privati.


Rifondazione Comunista – Laboratorio per un’altra San Casciano
 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani