COMUNICATO STAMPA
La fusione societaria Safi Quadriglio ci viene presentata come la soluzione per la gestione dei rifiuti nella provincia di Firenze. A nostro giudizio le cose non stanno così.
Le Amministrazioni locali da tempo hanno rinunciato a svolgere un ruolo diretto nella gestione dei servizi pubblici essenziali, lasciando la gestione dei rifiuti, acqua e trasporti a società per azioni e ricoprendo un duplice e contraddittorio ruolo di controllori, come amministrazioni pubbliche, e controllati come azionisti.
Il governo dell'impresa è stato assunto come modello di gestione dei servizi, quindi è prevalso l'obiettivo, legittimo per società di diritto privato, del profitto che, gioco forza, viene caricato sulle tariffe, cioè sulle tasche dei cittadini. Non c'è più spazio né funzione per i beni comuni pubblici.
Le politiche perseguite ormai da anni di aziendalizzazione e privatizzazione dei servizi locali di pubblica utilità non hanno mantenuto le promesse fatte di efficienza e risparmio: i servizi non migliorano, non abbiamo maggiore efficienza e le tariffe aumentano in modo consistente: Publiacqua Spa., già privatizzata al 40%, in tal senso insegna.
Pensiamo che la fusione Safi-Quadrifoglio relegherà ancor di più le amministrazioni del Chianti a un ruolo marginale nella gestione del servizio (il comune di Firenze detiene oltre l'80% delle quote azionarie), il controllo e la trasparenza saranno ancora più problematici e incerti, i cittadini meno tutelati.
La nuova Spa è solo l'inizio del cambiamento: presto avremo ulteriori concentrazioni societarie finalizzate alla creazione di un gestore unico dei rifiuti per le province di Firenze Prato e Pistoia e andremo a grandi passi verso la privatizzazione almeno al 40% in vista delle gare per l'appalto della costruzione degli inceneritori (per l'impianto della Piana le grandi holding Hera e Veolia si sono già candidate).
La società avrà come obiettivo prioritario la costruzione degli impianti di incenerimento, vero e unico interesse economico di tutta l'operazione. Se l'inceneritore di Testi non fosse realizzato, i comuni del Chianti dovranno rispondere economicamente del mancato realizzo: un atto di pressione fortissimo perché le nostre comunità accettino la costruzione dell'inceneritore di Testi.
Sono scelte deleterie per i cittadini e per il territorio. La futura Spa avrà grande interesse a costruire l'inceneritore. Crediamo che l'interesse della collettività, dell'ambiente e della salute, beni comuni per eccellenza, stia da un'altra parte: politiche concrete per la riduzione dei rifiuti, riuso, riciclo e recupero dei materiali, pianificazione di area del servizio di raccolta porta a porta con tariffazione puntuale. Per queste scelte noi continueremo ad impegnarci; scelte prioritarie che sono state adottate da un numero sempre più esteso di Comuni (Capannori, Montespertoli, etc.), dimostrandone così i vantaggi in termini economici, ambientali e occupazionali.
La realtà è che queste società sono sempre più distanti dai territori, sempre più attente al profitto e alla creazioni di posizioni di potere per i politici, sempre meno finalizzate a rappresentare l'interesse della collettività.
Ci dovremmo invece orientare verso modelli innovativi di “pubblico partecipato”, recuperando la centralità del soggetto pubblico in questioni centrali per la vita e il benessere delle popolazioni.