mercoledì 28 luglio 2010

Unione dei Comuni: il Consiglio Comunale di San Casciano vota il Protocollo d'Intesa con i Comuni di Tavarnelle, Barberino e San Casciano.

Il Protocollo è stato votato ed approvato a maggioranza durante la seduta del Consiglio Comunale del 23 luglio.
Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista ha espresso un voto di astensione.
In linea di principio non siamo contrari a strumenti che possono essere utili per migliorare l'efficienza, la funzionalità e la qualità dei servizi che vengono offerti ai cittadini. Valutare se, nel nostro contesto territoriale, l'Unione dei Comuni rientri fra questi strumenti, è complesso.
Nessuno sapeva niente della volontà dell'Amministrazione di iniziare un processo di integrazione amministrativa con i comuni di Tavarnelle e Barberino che in questi giorni hanno ratificato l'Unione fra le due Amministrazioni. La delibera è arrivata al voto in Consiglio Comunale a San Casciano in una settimana, troppo poco per approfondire il percorso che l'Amministrazione intende fare e le finalità che si vogliono raggiungere. Il testo stesso del documento non è altro che l'atto relativo alla ratifica dell'Unione dei comuni di Tavarnelle e Barberino al quale si è aggiunto una serie di impegni per San Casciano in merito alle gestioni associate. Nessun approfondimento per quanto riguarda l'unione dei comuni che in prospettiva rappresenta l'obiettivo che l'Amministrazione vuole raggiungere.
Le gestioni associate dei servizi sono un modello ormai consolidato e ampiamente utilizzato in Toscana, per l'Unione dei comuni non ci sono esperienze (Tavarnelle-Barberino è il primo caso in provincia di Firenze), se non quelle dovute alla trasformazione delle Comunità Montane.
Sulla scelta dell'unione dei comuni abbiamo forti dubbi. Non si tratta di una fusione, rimangono i consigli comunali, ovviamente il sindaco e la giunta. Si crea però una nuova struttura, un ente territoriale di 2° grado che non è eletto dai cittadini e comporta la nomina di “un super sindaco, una super giunta, un super consiglio”. Si appesantisce ulteriormente la struttura amministrativa. Di fatto da una parte si moltiplicano i livelli amministrativi e i centri decisionali, riducendo per il cittadino la possibilità di controllo e di chiaro riferimento rispetto “a chi fa che cosa”; dall'altra abbiamo i consigli dei singoli comuni che rimangono le uniche istituzioni rappresentative della volontà popolare e che sono sempre più sviliti a un ruolo di “ratificatori” di decisioni che vengono prese in altre sedi.
Questo non vuol dire che un comune possa e debba essere autonomo nell'erogare ogni tipologia di servizio, ma è indispensabile garantire sia una verifica complessiva degli strumenti che si vogliono utilizzare, sia le forme del controllo e della trasparenza. Da qui le nostre perplessità, alle quali dobbiamo aggiungere l'incertezza sulla normativa nazionale di riferimento e l'impossibilità di provare i vantaggi nel lungo periodo di una maggiore economia di scala.
 

San Casciano Val di Pesa • Gruppo consiliare Laboratorio per un’Altra San Casciano - Rifondazione Comunisti Italiani